Capitolo 4

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Alle prime luci dell'alba Alicia prese tutte le sue cose e le ripose dentro allo zaino. In infermeria ancora non c'era nessuno e si concesse di rubare qualche razione di cibo e di acqua. Non prese molto, solo quello che le sarebbe bastato per i primi giorni di cammino. Mise lo zaino in spalla e si avviò verso i cancelli. Se ne sarebbe andata, di questo era sicura.

Un uomo con degli strani capelli neri e dei pantaloncini corti color cachi stava vistosamente e rumorosamente sbadigliando. Era lo stesso che la sera prima le aveva impedito di uscire, evidentemente aveva passato a fare la guardia tutta la notte.

"Buongiorno signorina" le disse non appena la vide.

"Buongiorno, adesso posso uscire?" chiese lei schietta, senza troppi convenevoli.

Lui annuì, sbadigliando ancora, senza mettere la mano davanti alla bocca, poi tolse l'enorme lucchetto e cominciò a far scorrere il cancello sulle rotaie.

Alicia esitò per un attimo. Elyza le aveva donato il libro, le aveva donato il suo stesso sangue per salvarla e lei se ne stava andando senza nemmeno salutarla. Si sentì improvvisamente in colpa, ma decise di proseguire con le sue intenzioni iniziali, non sapeva come avrebbe potuto reagire vedendola ancora dopo la litigata della sera precedente.

Fece un paio di passi avanti, sempre meno sicura di quello che stava facendo, quando si sentì chiamare.

Si voltò e vide la dottoressa Griffin andarle incontro.

"Alicia, te ne stai veramente andando?" le chiese con rammarico.

"Sì, adesso mi sento in forze e credo..."

"Non lo dico per quello, so che sei in grado di cavartela, ma qui saresti al sicuro..." la interruppe Abby.

"Nessuno è al sicuro da nessuna parte" rispose secca.

"Stare da soli è pericoloso, qui ci si aiuta uno con l'altro e..."

"Stare da soli fa meno male" Alicia aveva provato sulla sua pelle più e più volte cosa voleva dire perdere qualcuno che si ama, non era disposta a soffrire ancora così.

"Alicia, dacci una possibilità, concediti di provare, sarai sempre in tempo a scappare quando lo vorrai" la dottoressa la fissò negli occhi cercando di capire cosa le passasse per la testa in quel momento ma tutto quello che lesse fu paura e angoscia.

La ragazza non rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo.

"Voglio dirti la verità, non avevo mai visto Elyza preoccupata per qualcuno tanto quanto lo è stata per te... Credo che dovresti dare una possibilità a quella ragazza tanto cocciuta, credo che a suo modo stia cercando di dirti che ti vuole bene..."

Gli occhi di Alicia guizzarono di nuovo in alto, incontrando quelli di Abby. Come era possibile voler bene a qualcuno appena conosciuto?

Elyza ha già qualcuno a cui volere bene... Si ritrovò a pensare, ma cercò di scacciare quel fastidioso sentimento il più velocemente possibile.

Alla donna non sfuggì quella strana reazione della ragazza e capì che evidentemente aveva fatto centro.

"Ascoltami Alicia, non sono qui per fermarti con la forza, ma vorrei solo che tu ci pensassi prima di scappare a gambe levate. Possiamo trovarti un alloggio che non sia una piccola stanza della mia infermeria e possiamo fare in modo che tu ti senta a tuo agio per tutto il tempo che vorrai. Quando avrai riflettuto su cosa fare allora potrai prendere una decisione consapevole. Prova a fidarti di me, prova a fidarti di questa comunità".

Alicia si sentiva in bilico, forse però la dottoressa non aveva tutti i torti. Sarebbe anche potuto essere bello, per un po', non doversi sempre preoccupare di dove dormire e come fare per trovare qualcosa da mangiare.

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