Capitolo 2

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Dovevano aver fatto un gran trambusto perché la porta della stanza di degenza si spalancò di colpo e Jackson entrò trafelato.

"Tranquillo, è tutto sotto controllo" gli disse Elyza vedendolo preoccupato.

Il giovane medico guardò Alicia e notò i cavi del monitoraggio completamente staccati.

"Sono felice che tu ti sia svegliata - le disse sorridendo - adesso però dovrei attaccare di nuovo tutti i cavi e vorrei anche visitarti per vedere come stai".

Jackson si avvicinò alla paziente, che immediatamente tirò le gambe al petto, terrorizzata.

"Non ti farò del male" disse lui alzando le mani e allargando le braccia per mostrarle meno ostilità possibile.

Alicia non accennò alcun cedimento, sembrava decisa a non lasciarsi toccare.

"Vorrei soltanto controllare la ferita che ti abbiamo medicato e suturato" continuò lui con tono suadente.

La paziente si destò come se si fosse ricordata solo allora delle sue condizioni e osservò la fasciatura alla gamba destra con stupore. Non sentiva dolore e questo le aveva fatto dimenticare il tutto.

Alicia scosse il capo. decisamente non aveva intenzione di collaborare. Elyza la mise istintivamente una mano sulla spalla, in un gesto automatico di conforto e la ragazza sobbalzò, poi si scostò bruscamente.

"Non toccarmi" sussurrò a denti stretti.

Jackson capi che non era il momento migliore per affrontare la cosa, del resto avrebbe potuto anche aspettare qualche ora prima di controllare lo stato della ferita e sicuramente il monitor cardiaco non era più necessario, cosi lo spense.

"Hai fame?" le chiese poi.

Alicia titubò per qualche secondo, ma i suoi occhi parlavano chiaro: era estremamente affamata.

"Vado a prenderti qualcosa da mangiare e da bere, sei al sicuro qui, faremo di tutto per rimetterti in sesto, te lo prometto" disse infine, senza aspettare una sua risposta affermativa.

Uscì dalla stanza lasciando la porta aperta.

"Ascoltami Alicia, capisco quanto tu possa essere spaventata, ma nessuno qui vuole fare altro che aiutarti, oggi ti abbiamo trovata ferita e svenuta, ti abbiamo presa e portata qua. Ti abbiamo salvato la vita" le spiegò Elyza quasi delusa dalla mancanza di fiducia della ragazza nei suoi confronti.

Alicia non disse una parola e tenne il capo rivolto verso il muro finché Jackson non rientrò con una bistecca, delle patate e un bicchiere di spremuta d'arancia.

"Mi spiace di non avere di meglio, spero ti piaccia" disse il ragazzo sorridendo.

Porse il tutto ad Alicia che lo afferrò immediatamente e cominciò a mangiare con foga. Elyza sorrise capendo il suo apprezzamento per quel gesto.

Quando Alicia ebbe finito di mangiare porse il piatto ad Elyza che lo prese e lo pose sul servitore.

"Adesso che hai mangiato ti senti meglio?" le chiese poi.

Alicia annuì.

"Posso vestirmi?" domandò rannicchiandosi seduta con le gambe sul letto.

"Certo, ti procuro qualcosa". Tenevano sempre dei vestiti di varie taglie nell'infermeria nel caso qualcuno ne avesse avuto bisogno, così prese una maglietta comoda e un paio di pantaloni di una tuta e glieli porse.

Alicia tentò di vestirsi, ma emise un lamento di dolore.

"Posso aiutarti, se vuoi... " propose Elyza.

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