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La mattina dopo era il primo giorno di vacanze estive ma Gumball non era tanto felice perché non c'era Darwin; al piccolo gatto mancava tanto e non sapeva cosa fare per farlo tornare. Decise di non pensarci e di mettersi a tavola.
Poco dopo arrivarono anche la mamma, Anais e Richard :"Gumball hai dormito bene tesoro?" Chiese Nicole al figlio visibilmente triste; Gumball annuì preferendo non raccontare loro del suo brutto sogno. Anais non era convinta :"Mamma secondo sta mentendo perché ieri sera l'ho sentito che......" prima che la coniglietta potesse continuare la mano di Gumball si posò sulla sua bocca :"ZITTA SEI PAZZA!" Disse sotto voce il gattino blu :"Allora Anais?" Chiese Nicole :"N-niente mamma avevo fatto indigestione e non sono riuscito a dormire bene" Nicole inzialmente guardò il figlio in modo sospettoso poi però ci cascó :"Ok tesoro! Mangia tutto che poi andiamo al centro commerciale" Gumball sospirò seccato; non amava andare al centro commerciale lo detestava perché era sempre lì che faceva le brutte figure più storiche.
Dopo colazione la famiglia si sedette in macchina e partì per il centro commerciale; duarante il viaggio cantavano e si divertivano tutti tranne Gumball che stava a guardare fuori dal finestrino depresso "Dove sei Darwin? Torna da me ti prego......" Una lacrima di tristezza rigó la faccia del gattino che però la scacciò subito.

Dopo una mezz'oretta la famiglia arrivò al centro commerciale. Gumball era rimasto indietro e camminava a testa bassa mentre si trascinava sulla strada, lentamente entrò dentro il centro commerciale :"Gumball ti muovi?" Disse Nicole spazzientita :"Mamma lascialo fare è depresso per via di Darwin" disse Anais. Alle parole della figlia Nicole si addolcí :"Non preoccuparti Gumball tornerà vedrai......" Gumball fece finta di sorridere.
All'improvviso l'adolescente vide la creatura più bella del mondo: la sua fidanzata Penny; questo sollevò molto il morale di Gumball che corse subito da lei  :"Hey amore" disse Gumball andandole vicino; Penny non lo degnó di uno sguardo :"Senti Gumball dobbiamo parlare" così dicendo lo portò dietro una colonna lontani da occhi indiscreti :"Che mi devi dire?" Disse impaziente il gattino. Penny prese un bel respiro e....:"Voglio lasciarti!" Gumball dimenticò come si respirava. Dentro di lui sentì il suo cuore andare in frantumi; non sapeva più cosa fosse la felicità e sentì una grande tristezza che saliva di minuto in minuto; il gattino rimase immobile senza dire una parola come se le sue corde vocali si fossero spezzate in una frazione di secondo :"Ecco per me sei troppo esagerato e prendi le cose con troppa fretta per cui per un periodo volevo stare per conto mio capisci?" Gumball si risvegliò dalla sua trance e le lacrime iniziarono a rigare il suo viso :"Così non sono niente per te?! Bene benissimo! Ti credevo diversa! Adesso sparisci ingrata sei solo un mostro che non piacerà a nessuno mai!!" Nel dirlo gli occhi del gatto erano diventati neri e con una riga bianca in mezzo. Gumball dopo quel momento si riprese e rendendosi contro di cosa aveva appena detto si tappò la bocca :"Penny scusa io.........io non volevo............" Penny scoppió in lacrime e fuggì lontano :"No Penny aspetta scusami!!" Improvissamente Gumball sentì un dolore fortissimo alla testa :"Ora basta questo è troppo! Ho deciso scapperò!" Così dicendo il gatto scappò fuori dal centro commerciale.

" Penny scoppió in lacrime e fuggì lontano :"No Penny aspetta scusami!!" Improvissamente Gumball sentì un dolore fortissimo alla testa :"Ora basta questo è troppo! Ho deciso scapperò!" Così dicendo il gatto scappò fuori dal centro commerciale

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