1. Nebbia in vista

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Quella casa era la più grande del quartiere di Mayfair: dentro ci abitava uno degli avvocati più ricchi di Londra, Alexander Collins, con sua moglie, Laila Collins Robert e sua figlia Amy Collins.
Ma nessuno sapeva che quella mattina la famiglia perfetta sarebbe crollata.
Questo era ciò che pensava Amy mentre sistemava la sua ultima valigia.
La sua camera ormai era ridotta a uno spesso strato di polvere sul pavimento, i mobili coperti da teli bianchi e i muri senza tutte le decorazioni che Amy ci aveva appeso negli anni che aveva vissuto in quella casa.
Ma ormai la sua vita non aveva più senso.
Entro qualche ora sarebbe stata nell'auto di suo padre e avrebbero viaggiato sempre più lontano da Londra, verso uno sperduto paesino di nome Bakewell nella noiosa campagna londinese, dove abitava la sua prozia Molly.
Suo padre diceva che era un bel paesino, ci andava quando era piccolo ogni estate, quando i suoi nonni abitavano lì. Poi erano deceduti e la casa rimase alla signorina Molly Price, zia di Alexander Collins, che non aveva mai abbandonato l'abitazione.
Così, siccome ora suo padre era molto triste per il recente divorzio con la mamma, lei doveva seguirlo ad abitare in quel posto sperduto dal mondo e da internet.
Buttò via il telo bianco che copriva lo specchio da parete e guardò per l'ultima volta prima di partire il suo perfetto riflesso: gli occhi verdi come smeraldi, il nasino piccolo e le labbra sottili colorate di rosa che aveva ereditato dal padre e i capelli biondi ricci legati in due trecce che partivano dalla nuca e le poche lentiggini sotto gli occhi che aveva ereditato dalla madre.
Aveva la vita sottile e un incarnato pallido. I jeans blu aderenti le mettevano in risalto le gambe e il top nero, anch'esso aderente, che faceva risaltare il petto.
Attraversò la stanza ed arrivò all'appendiabiti vicino alla porta, da cui prese una giacca di jeans chiara. La indossò e chiuse la valigia che aveva terminato di preparare.
Quasi tutti i suoi effetti personali erano già stati portati nella nuova casa e nelle tre valige e nei due borsoni c'erano solo i suoi vestiti, le scarpe e gli accessori, quali trucchi e borse.
Qualcuno bussò alla porta mentre si metteva uno zaino lilla sulle spalle.
Suo padre aprì con cautela la porta ed entrò: indossava un completo gessato cobalto e aveva gli occhiali da sole neri sulla testa.
-Ci sono altre cose da caricare, Amy?- chiese con tatto lui, sapendo che la figlia era già abbastanza abbattuta per il trasloco.
-No, manca solo quest'ultima valigia-
Amy gliela porse e lui uscì e chiuse la porta alle sue spalle.
Amy andò alla finestra e guardò per l'ultima volta la vista: gli emponenti edifici bianchi e rossicci, la grande piazza.
Le piaceva così tanto Londra, con i suoi giardini reali pieni di fiori, i negozi, la ruota sul Tawer Bridge. E ora se ne sarebbe andata e non l'avrebbe più rivista per molto, molto tempo.
Si rassegnò al fatto che ormai non c'era più speranza di far cambiare idea a suo padre, gettò un'ultima occhiata alla sua stanza ora spoglia e chiuse la porta dietro di se, profondamente affranta.

Il paesaggio che le scorreva sotto gli occhi era degno di foto, ma Amy non aveva proprio voglia di fotografare qualcosa che la faceva sentire così lontana da casa.
Aprì il suo zaino lilla e tirò fuori una bottiglietta d'acqua.
-Fa attenzione- la rimproverò suo padre -siamo in movimento, non vorrei che te la versassi sui quei costosi jeans Levi's che desideravi tanto-
-Probabilmente saranno anche l'ultimo paio che vedrò in vita mia. Sono sicura che zia Molly mi farà indossare una di quelle orribili salopette da contadine-
-Su, Amy. Lo sai che non succederà. Pensala come una nuova avventura-
-Di quelle con fango e cani randagi? No, preferirei viverla davanti a Netflix con un sacchetto di patatine dietetiche. Sempre che in campagna ce ne siano-
Alex alzò gli occhi al cielo. Amy bevve dalla bottiglietta e sperò con tutta se stessa che quello fosse solo un brutto sogno.
Suo padre sembrava entusiasta all'idea di cambiare aria, ma lei sapeva che in fondo lui era solo addolorato per il divorzio con la mamma e cercava un modo per dimenticarla.
Ricordava perfettamente quando le fu data la spiacevole notizia: era un pomeriggio piuttosto freddo d'autunno e lei era appena tornata a casa da scuola.
Se ne stava sola in casa, con una cioccolata calda fra le mani fredde e un libro aperto sul tavolino in soggiorno, ad aspettare che i suoi genitori tornassero.
Ma quella sera tornò solo suo padre, con una faccia da funerale dipinta sul volto.
Ed è stato in quel momento che le aveva dato la brutta notizia e la tazza che stringeva fra le mani cadde per terra, rompendosi in mille pezzi, proprio come la sua vita, il suo cuore.
Nei giorni prima di partire, si era trasferita da sua madre, che abitava in una piccola casetta graziosa a Greenwich. L'aveva lasciata solo qualche giorno prima e sua madre le aveva promesso che sarebbe andata a trovarla il prima possibile, ma Amy non ci credeva granché. Trovava improbabile il fatto che sua madre avrebbe osato avvicinarsi di almeno cinque metri a suo padre.
Man mano che si avvicinavano alla campagna, il cielo diventava sempre più scuro e aveva cominciato a calare una fitta nebbia. Era tutto così triste; la nebbia rifletteva pienamente l'umore di Amy e avrebbe fatto di tutto per poter tornare indietro. Non le mancavano i suoi amici, erano tutti falsi. Le mancava Londra, la amava così tanto. Certo le piaceva viaggiare, ma sentiva sempre nostalgia di casa.
Soprattutto se stava per andare a vivere in una specie di fattoria.

Hey⚡
Spero vi sia piaciuto il primo capitolo🍒
Cosa ne pensate di Amy? Concordate con lei?💚
//Gioo🌹
15/09/18

I ragazzi di BakewellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora