16. Margaret, John e gelosia

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Col passare dei giorni, Amy si sentiva sempre più felice: la sua punizione era finalmente finta e poteva tornare a fare delle belle passeggiate pomeridiane, trascorrere del tempo con gli amici e uscire perfino la sera se ne aveva il tempo. I furti a Bakewell erano scomparsi, ma questo non significava che si poteva stare tranquilli; avrebbero potuto ritornare a rubare da un momento all'altro.
L'unica difficoltà era la scuola: fra compiti di matematica, temi di inglese e date di storia Amy non ci capiva più niente. Ma a parte questo, sembrava che filasse tutto liscio.
Tranne quando suonava la sveglia la mattina.
La ragazza ci mise un po' a elaborare che si doveva alzare per andare a scuola. Alla fine, fra sbadigli e stiracchi vari, scese dal letto e, vedendo nel riflesso dello specchio uno zombie, sobbalzò dall'orrore. Poi però si guardò in torno e vide tanti bei disegni colorati attaccati alle pareti: durante la punizione aveva avuto un sacco di tempo libero e si era sbizzarrita a disegnare paesaggi naturali, oggetti carini che vedeva nei negozi e cibo. Si rallegrò all'istante: l'arte la faceva sentire un po' nel suo mondo.
Dopo essersi vestita e sistemata, scese in cucina per la prima volta con il tempo di fare colazione. Appena mise piede al piano inferiore, non poté fare a meno di apprezzare il profumo di fiori e brioche che inondava la casa.
-Buongiorno- disse appoggiando lo zaino per terra e sedendosi al tavolo.
-Buongiorno- la salutò la zia. Quella mattina c'era solo lei: suo padre da un po' di giorni lavorava dalla mattina presto alla sera tardi, e questa cosa la preoccupava un po'. Poi, vedere il signor Philips così tante volte al giorno non era per niente una cosa piacevole.
-Un penny per i tuoi pensieri- la interruppe dai suoi ragionamenti la zia. Le sorrise e le allungò un piatto con una brioche alla marmellata e un bicchiere di latte caldo al cioccolato.
-Grazie- disse Amy afferrando le stoviglie.

-Come sta tua zia?- chiese Allison mentre si dirigevano verso l'aula di arte.
-Bene dai, ha ripreso ad essere più sorridente solo da quando è riuscita a far crescere abbastanza fiori da poterli vendere. Ma non si può dire la stessa cosa di mio padre- aggiunse un po' delusa.
-Perché? Che gli succede?-
-Ultimamente lavora troppo e quando è a casa è molto irritabile. Fra poco i fiori che tocca si trasformeranno in concime, sono sicura-
-Ma il concime non si fa con i fiori...-
-Hai capito quello che intendo dire- ma l'amica non la stava più ascoltando: guardava verso Matt Philips e i suoi amici sorridendo.
-Hey- cercava di chiamarla Amy. -Ci sei?-
Allison si riscosse come da una trance e guardò l'amica confusa, poi disse: -Sì, sì ci sono-
-Sbaglio o guardavi verso Matt Philips?- la rimproverò l'altra.
-Ma no. Stavo solo dando una sbirciata in quella direzione e...-
-Allison, non sai mentire. Perché guardavi Matt? C'è qualcosa che devi dirmi?-
-No, assolutamente no- Amy non ne era convinta, ma preferì non creare scompiglio.

In casa Moore tutto era perfetto come mai lo era stato: in cucina erano stati appesi striscioni colorati con scritto: "Ben tornata Margaret!"
Il tavolo era ingombro dei pasticcini e delle torte del signor. Baker. Sulla panca in sala, invece, una grande scatola incartata e un enorme mazzo di margherite e violette abbellivano e completavano l'atmosfera di festa.
La famiglia Moore attendeva l'arrivo della figlia Margaret insieme ai Cook seduti sull'enorme divano.
Le gemelle, Brianna e Lola si rincorrevano intorno al tavolo del soggiorno, mentre la signora Moore sobbalzava ad ogni curva.
James, il penultimo prima delle gemelle, se ne stava seduto sul bracciolo del divano con le braccia incrociate e il broncio perché non gli era stato permesso di mangiare.
Lily parlava con Dana e Cole con Jasper.
Si sentirono dei passi sulla veranda e subito tutti si zittirono.
Il signor Moore, un omone che poteva essere scambiato tranquillamente per un armadio, entrò in casa con un sorriso a trentadue denti, seguito a ruota da una ragazza alta e magra, con lunghi capelli bruni e grandi occhi verdi e un ragazzo alto e biondo, con un ghigno simpatico.
-Margaret, tesoro!- esclamò la madre abbracciando la figlia.
Quest'ultima, presa alla sprovvista, lasciò cadere il borsone per terra e cercò di non morire asfissiata per l'abbraccio della madre. Qualche ultimo bacio e finalmente si staccò da lei.
Margaret salutò prima i fratellini piccoli, con dei buffetti sulla guancia, e poi Lily e Cole.
Infine salutò la famiglia Cook e presentò il suo fidanzato:
-Lui è il mio fidanzato, John Smith- silenzio. Tutti lo squadravano dalla testa ai piedi, aspettandosi una sua reazione. Lui rispose con un timido ciao e Lily sorrise dolcemente. Tutti la guardavano sgomenti, senza sapere cosa pensare.
-Oddio ho un americano in casa!- esclamò abbracciandolo.
Scoppiarono a ridere e John, imbarazzatissimo, arrossì di colpo.

-Allora, com'è questo John?- chiese Allison in mensa a Cole e a Jasper.
-Uh mmmh, è... è americano- rispose Cole facendo una smorfia.
-È americano?- Amy scoppiò a ridere -solo questo?-
-Si beh non capisco cosa gli sia passato per la testa a Margaret quando lo ha scelto-
-Ma cosa ha che non va?- chiese Lily posando il suo vassoio di fianco al fratello, accompagnata da Dana.
-Esiste. È così irritante- Cole si stava scaldando.
-Dai Cole- disse Fancy con discrezione posandogli la mano sulla sua -non credo che sia una brutta persona. Se tua sorella l'ha scelto ci sarà qualcosa che l'ha spinta a farlo,  no?-
-Beh non ho detto che è una persona cattiva. È simpatico okay, oserei dire che è divertente, ma c'è qualcosa nella sua perfezione che non mi convince-
-Cosa non ti convince?- chiese Dana.
-Non lo so, ma nasconde qualcosa-

-Quindi, se la radice quadrata di...-
Bla bla bla
Pensava Dana mentre il prof. di matematica continuava a blaterare cose senza senso su un teorema strano e complicato.
Si accucciò vicino allo zaino e tirò fuori il cellulare, aveva un messaggio da Lily:
Hai sentito che Matt e Allison hanno fatto amicizia?
Dana strabuzzò gli occhi, ma si risparmiò versi strani che potevano farla scoprire.
Quale Allison?
Rispose anche se sapeva già di chi si trattava.
Spense il telefono e, finita la lezione, andò in bagno per ritoccarsi il trucco. Si stava passando il sedicesimo strato di rossetto, quando entrò l'ultima persona che voleva incontrare in quel momento: proprio lei, proprio Allison.
-Ehi- salutò lei, ma Dana non rispose.
-Scusa, ti ho salutato- ridisse.
Questa volta la ragazza si girò verso l'altra e la squadrò con sufficienza.
-Non parlo con chi mi fa i torti-
Sul viso di Allison si formò una faccia interdetta, interrogativa. Che cosa voleva dire? Non si erano mai sopportate più di tanto, ma in quel periodo stavano facendo amicizia e non capiva cosa avrebbe potuto farle di così grave.
-Scusa, ma non capisco che torto ti abbia fatto-
-Mmmm- mugugnò Dana -sei anche bugiarda- concluse appoggiandosi al lavandino con la mano destra.
-Senti, fra due minuti devo essere in classe e non ho voglia di perdere altro tempo con te, che avrei potuto utilizzare per rubare la merenda a quelli di prima- fece una breve pausa e si sistemò lo zaino in spalla -quindi, se ora non ti spiace io vado- e si avviò verso la porta, ma Dana disse all'improvviso:
-Matt. Matt Philips. Ti dice qualcosa?-

Hey!💕
Cosa ne pensate di Margaret e di John?
Fatemelo sapere con un commento!
//Gioo👑

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