7. Hugo Jones e la verità su zia Kate

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Uscita dal corso di chimica, Amy si incamminò verso la casa della zia. Non si aspettava di ricevere un caloroso ben venuto con brioches e tè, così decise lei stessa di andare a comprarle.
Attivò il navigatore e in poco tempo arrivò alla panetteria Baker. Era un piccolo negozio incastonato in alcuni edifici di pietra, anch'essi negozi, fatto di mattoni rossi. In alto, la grande scritta "Panetteria Baker" torreggiava sul negozio.
Amy entrò e il profumo di pane appena sfornato le inebriò le narici.
-Buongiorno signorina- la salutò il Signore dietro al bancone, un uomo panciuto con i baffi e la barba grigi.
-Ehm salve. Probabilmente lei non mi conosce, come tutti qui del resto, io sono Amy Collins, nipote di Molly. È un piacere fare la sua conoscenza signor. Baker-
-Oh, sì so chi è tua zia. È una donna così gentile. E sono molto felice di conoscere la sua nipotina. Cosa posso fare per te?-
-Vede, lei avrà sicuramente saputo che i fiori di mia zia sono scomparsi- il signor Baker annuì -mia zia è molto triste e volevo farle una sorpresa. Quindi, mi può dare una Bakewell Tarte?-

Amy aprì la porta di casa con lo zaino in spalla e la confezione della torta in mano.
Come aveva immaginato, la zia era tristemente avvolta in una coperta blu di lana, rintanata in un'angolo del divano a guardare uno squallido reality alla tv.
-Zia! Togliti subito quella faccia da funerale e vieni in cucina a mangiare un po' di Bakewell Tarte!-
La zia, come scossa da un electro shock, si girò fulminea verso la nipote.
-Hai comprato la Bakewell Tarte?-
-Sì, solo per noi. Papà avrà da fare, quindi non dirglielo. E poi, mi aveva confidato che voleva mettersi a dieta-
Le due scoppiarono a ridere e Molly si alzò dal divano e spense la tv.
Amy intanto aveva iniziato a tagliare la torta e a metterla in due piattini bianchi.
Poi si diresse verso il frigo e disse: -Mi spiace zia, ma oggi ti dovrai accontentare del succo all'arancia-
Prese la bottiglia dal frigo e versò la bevanda in due bicchieri.
-Senti zia- disse Amy appena finirono di mangiare la torta -posso chiedere qualche informazione sulla zia Kate?-
-Non ne hai ancora parlato con tuo padre vero?- chiese la zia alzando un sopracciglio.
-No. Non credo che tirerò fuori l'argomento sapendo di non avere carte da giocare. Ma tu puoi dirmi di più. Come mai non me ne ha mai parlato?-
Molly sospirò; si alzò per sparecchiare la tavola e iniziò a raccontare: -Tuo padre e tua zia erano molto uniti da piccoli. Sì divertivano a giocare fra i fiori nei pomeriggi d'estate, a fare il bagno nel River Wye, a dondolarsi sull'amaca in giardino. Ogni estate li vedevo così felici, così spensierati.
Fino a quando Kate, alla prematura età di sedici anni, non rimase incinta- a quel punto lo sguardo della zia di fece cupo e misterioso -si confidò con me- continuò iniziando a versare qualche lacrima -mi disse di non dirlo alla mamma e al papà perché si sarebbero arrabbiati. Ma un giorno, mi scappò per sbaglio la notizia davanti a tuo padre- a quel punto la zia aveva cominciato a piangere veramente, tanto che Amy dovette allungarle ben cinque fazzoletti -Alex e Kate iniziarono a discutere. Li sentivo dal piano di sotto, mentre litigavano, mentre il loro profondo rapporto fraterno andava in pezzi. Ed era tutta colpa mia. Io glielo avevo detto, non importa se non l'ho fatto apposta, ero stata io. Avevo fatto del male ai miei nipoti, che consideravo come dei figli-
Amy le mise un braccio intorno al collo e la zia continuò: -Naturalmente Alex non poté fare a meno di dire tutto ai tuoi nonni. Loro si arrabbiarono così tanto che la cacciarono di casa. Da quel momento troncò totalmente i rapporti con la sua famiglia e nessuno ebbe più notizie su di lei- Molly si era un tantino calmata e Amy l'aveva portata sul divano e le aveva messo di nuovo la coperta intorno alle spalle.
-Zia, è meglio se fra poco cominci a prepararti. Questa sera dobbiamo andare a cena dai signori Jones, ricordi?-

Amy scese le scale a chiocciola, pronta per la serata. Aveva scelto una semplice gonna nera con una maglietta azzurrina e indossava gli anfibi neri. I capelli erano sciolti e una bandana azzurra le incorniciava la testa.
Non appena vide suo padre, il suo viso, che prima era il ritratto della tranquillità, diventò di fuoco.
Non riusciva a credere a ciò che aveva fatto a sua sorella Kate; la colpa era anche in minima parte di Molly, ma suo padre aveva fatto sì che fosse buttata fuori di casa. Senza scrupoli, senza rimpianti.
Alex tentò di salutarla ma Amy filò dritto e andò verso la porta, uscendo in cortile.
Si posizionò sull'amaca, che non aveva ancora avuto il piacere di testare, e cercò di rilassarsi, di non pensare al fatto che suo padre fosse un egoista di prima categoria. L'aveva sempre visto come il suo eroe, l'uomo più importante della sua vita e ora veniva a sapere che in realtà era un mostro senza cuore.
Una voce la richiamò e lei scese sull'amaca, raddrizzandosi la gonna e sistemandosi i capelli.
Alex stava per prendere la macchina, quando zia Molly lo fermò.
-Oh non c'è bisogno della macchina. Casa Jones è a un paio di isolati da qua-
Iniziarono ad incamminarsi, non senza una certa tensione. Il crepuscolo era ormai calato e il cielo era tinto di un rosso splendente.
Amy cercò con tutta sé stessa di essere il più tranquilla possibile dai signori Jones in modo da fare una buona impressione. Una volta arrivati, mise da parte la rabbia per suo padre e si sforzò di sorridere.
Casa Jones era una grande villa tutta bianca, con un enorme giardino. La casa era isolata da tutte le altre perché nella parte posteriore c'era un'aia molto grande che ospitava dal più piccolo pulcino al più grosso dei maiali.
-Prego entrate- il signor Jones prese le loro giacche e le appese nell'atrio. Poi li guidò in cucina, dove una tavola ben apparecchiata con bicchieri di vetro e piatti di porcellana stava in mezzo alla stanza.
In una panca nell'angolo, un ragazzo pelle e ossa con i capelli dorati se ne stava appollaiato a leggere un libro.
Appena vide gli ospiti, si alzò in piedi di scatto e recitò le seguenti parole: -Salve a tutti. Sono onorato di ricevere la vostra visita. Io sono Hugo Jones, spero possiate sentirvi a casa vostra e il pasto possa essere di vostro gradimento- poi riprese fiato e arrossì. Amy sapeva che gli avevano detto di imparare a memoria quella pappardella, ma la realtà era che lui era timido. E con i timidi bisogna essere discreti.
Amy si avvicinò al ragazzo, che si era di nuovo seduto sulla panca, aspettando una reazione dai presenti.
-Ciao- disse sedendosi accanto a lui -io mi chiamo Amy Collins, piacere- e gli porse la mano. Lui la strinse piano, quasi fosse di cartapesta.
-Loro sono mia zia Molly Price e mio padre Alexander Collins, ma puoi chiamarlo Alex- l'ultima frase cercò di dirla concentrando tutta la sua calma.
-Salve- salutò timidamente.

Dopo che il momento di imbarazzo iniziale si fu sciolto, Amy ebbe l'occasione di conoscere meglio Hugo.
-Allora, anche tu frequenti la Bakewell High?- chiese la ragazza.
-Sì sono al primo anno-
-Oh io sono al secondo, ma ci possiamo vedere comunque anche se non durante le lezioni. Frequenti dei corsi pomeridiani?-
-No- rispose tristemente -da quando beh, da quando...- la poca luce che Amy gli aveva visto spuntare negli occhi parlando era improvvisamente scomparsa. Il suo sguardo si rabbuiò e si richiuse di nuovo in sé stesso.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- Amy si sentì in colpa.
-No è solo che...- Hugo fece un profondo sospiro -vedi io sono orfano-
-È per questo che vivi con i tuoi nonni- ragionò Amy comprensiva.
-Sì. Ci vivo da dieci anni ormai. Non frequento corsi pomeridiani perché devo aiutarli con l'allevamento degli animali. Sai, i miei genitori se ne occupavano prima. Ma ora che non ci sono più sono io a dover aiutare i miei nonni-
Amy annuì.
-Così alterno scuola, lavoro, studio. Non ho molto tempo libero per fare ciò che mi piace-
-E cosa ti piace fare?-
-Mi piace leggere e pescare- rispose Hugo sorridendo e questa volta fu un sorriso vero e la luce nei suoi occhi cominciò a splendere di nuovo.

Hey!💕
Che cosa ne pensate di Hugo? Sapete, dal suo comportamento timido si possono intuire un sacco di cose su di lui. Basta solo immaginare...💞
//Gioo🌹

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