ATTENZIONE: Questo capitolo contiene spoiler sulla settima stagione di Voltron, se non siete a conoscenza di codesti spoiler vi invito con dispiacere a non leggere, oppure, in alternativa, a informarvi e poi ritornare a leggere questa, discutibile, one shot. Detto questo, buona lettura :3
Shiro si trovava ad aspettare con ansia la fine di quell'ora scolastica, passata con poca serenità. Di fatto non riusciva più a sopportare quei venti adolescenti, che non facevano altro che parlare, ammassati in quella claustrofobica stanza. Più rifletteva su questo suo estraneo ragionamento e più si sentiva anziano. Aveva comunque solo ventidue anni e invece quegli strani pensieri, ormai da un paio di settimane frequenti a causa dello stress, a suo parere, si sarebbero potuti paragonare ad un docente di almeno quaranta, di anni.
Quando finalmente la terza ora di lezione del giorno terminò attese pazientemente che tutti i ragazzi uscissero, per recarsi ognuno alla rispettiva lezione successiva, salutando meticolosamente ognuno di loro per nome. Si diresse velocemente verso la sala insegnanti, prendendo distrattamente la sua tracolla posta sulla cattedra color ebano. Durante il tragitto non faceva che ripetersi mentalmente un nome "Adam, Adam, Adam-" come un mantra. Il più bello, dei mantra. Il solo pronunciare il suo nome o pensare a lui in generale gli dava la forza per andare avanti, almeno per il poco che gli rimaneva.
Varcò, senza accorgersene, la soglia della porta che segnava l'inizio di quella piccola stanza dedicata ai docenti. Il suo ragazzo si trovava all'ampio tavolo presente sul lato destro dell'aula, lavorava di spalle al suo computer completamente assorto. Rimase ad ammirarlo per ben cinque minuti prima di avvicinarsi di soppiatto al castano. Solo in quel momento si accorse che non erano soli; due insegnanti su i cinquant'anni conversavano animatamente a pochi metri dalla porta d'ingresso.
Il corvino decise che non gli importava e avvolse le sue braccia attorno al collo di Adam, che sussultò sonoramente. Il castano girò il viso in modo da far incrociare i loro occhi, Shiro sentiva una sensazione di leggerezza ogni qualvolta le iridi caramellate di quel ragazzo così determinato si incatenavano nelle sue. I loro visi erano a pochissima distanza l'uno dall'altro e i loro nasi si sfioravano, Il corvino, aiutato dalla mancanza di occhiali del suo fidanzato, si convinse che ci sarebbe stato, anche se breve, un bacio.
Fino a quando Adam non girò di scatto la testa, ritornando a premere quasi meccanicamente i tasti della tastiera, interrompendo, come se non fosse già abbastanza, il magnifico silenzio che si era formato. -Dimmi, Takashi- disse dolcemente come se non fosse colpevole di nulla, mentre i suoi occhi saettavano da una parte all'altra del piccolo schermo e di conseguenza non prestavano minimamente attenzione al viso imbronciato e in piccola parte deluso del ragazzo dietro di lui.
Il diretto interessato allora sbuffò e si sedette, strisciando sonoramente la sedia sul pavimento in modo da rendere evidente e condividere la sua frustrazione, alla destra del suo ragazzo. Adam al fastidioso rumore, causato dalla sedia a contatto con le mattonelle, si voltò verso il corvino alla ricerca di spiegazioni. Ma, subito dopo, ritornò a pigiare quei maledetti tasti non degnando più Shiro di un solo sguardo. Quest'ultimo sbuffò un'ultima volta, posizionando le mani sotto il mento come sostegno, in modo da poter osservare il minore comodamente.
Entrambi avevano quell'ora libera, di cui passarono i primi venticinque minuti a farsi domande e a dare risposte monotone, troppo per Shiro. -Oh andiamo Adam, cosa c'è che non va?- la domanda era retorica; Lui, come l'altro ragazzo, sapeva benissimo cosa non andava. Era da un po' di settimane, precisamente da quando erano venuti a conoscenza della sua malattia, che le loro relazione era cambiata, in peggio. Shiro non poteva, e non voleva, biasimarlo.
Sapeva meglio di chiunque altro di dovergli dare tempo, ma quello era troppo! Quello non era per niente il suo Adam! Dove erano finite le sue battute orribili, il suo onnipresente sorriso e la voglia di dargli fastidio? Anche per Shiro era dura, dopotutto era lui quello che sarebbe morto nel giro di massimo tre anni. Ricevuta la notizia della malattia e dell'inesistenza di una cura non ci fu nulla di più rassicurante dei suoi occhi color caramello e del suo sorriso mentre gli diceva che gli sarebbe rimasto accanto. Il castano dopo alcuni minuti bloccò le dita a pochi centimetri dai piccoli quadratini e lentamente si girò nella direzione del corvino, fece per parlare ma venne interrotto.
-Signor Shirogane? Venga il direttore la desidera nel suo ufficio, riguarda il signorino Kogane- le parole vennero pronunciate da una giovane donna che attendeva Shiro, poggiata alla porta. Lanciò un ultimo sguardo al suo ragazzo, dal viso dominato dalla tristezza, e poi si alzò svogliatamente raggiungendo quella donna. Camminò velocemente per riuscire a stare al passo e, giunto a destinazione, notò Keith seduto su una delle sedie d'attesa. Gli lanciò uno sguardo d'ammonimento e raggiunse la porta dell'ufficio del direttore. Bussò leggermente ed entrò appena sentito -Avanti-
Shiro ascoltava il discorso del preside da più di trenta minuti; da quanto aveva capito Keith aveva colpito un altro ragazzo con un pugno ma il motivo era ancora sconosciuto. Uscì dalla stanza con un pieno ripasso delle buone maniere, -Ha garantito lei per questo ragazzo, signor Shirogane, la responsabilità è la sua!- subito dopo aver chiuso la porta gli venne urlata quella frase. Guardò il ragazzo dallo sguardo basso, che non aveva ancora pronunciato alcuna parola. Notò solo allora la mano destra del corvino fasciata.
-Keith- provò, ma venne fermato sul nascere. -Avresti dovuto lasciarmi all'orfanotrofio- disse semplicemente con voce distrutta; a quanto pare dovettero esserci andati giù pesante anche con lui. Shiro non disse nulla lo prese dalle spalle e, senza staccare quel contatto creato da lui stesso, s'incamminarono verso il dormitorio di quello che ormai considerava suo fratello minore. -Mi dispiace crearti problemi, Shiro- anche questa volta il diretto interessato non rispose e si limitò a sorridere. Si salutarono silenziosamente e il maggiore intraprese la strada per la classe in cui avrebbe tenuto la prossima lezione ma aveva ancora una cosa da chiarire. Finite tutte le lezioni venne trattenuto ancora una volta da alcuni suoi 'colleghi' e purtroppo non poté rifiutare di porgere il suo aiuto.
Finalmente dopo diverse ore Shiro raggiunse il suo appartamento e aprì la porta della stanza con cui conviveva con il suo fidanzato, -Adam- chiamò a gran voce. Non ottenne risposta se non singhiozzi soffocati, camminò velocemente nella direzione da cui provenivano quei suoni e si ritrovò in camera da letto.
Il castano piangeva, nel modo più silenzioso che gli riusciva, seduto al bordo del letto. La luce era spenta e poté notare il suo viso rosso dal pianto solo grazie ai lampioni, la cui luce entrava per via della finestra aperta. Si avvicinò e si accovacciò per poter essere alla sua altezza, levò gli occhiali dal suo capo -Mi dispiace Takashi- prima che avesse il tempo di poter dire niente venne abbracciato e in quel momento il freddo invernale venne sovrastato dal calore di quel ragazzo, che non poteva evitare d'amare.
Quella sera i due non mangiarono, non lavorarono, non parlarono e non dormirono. Rimasero abbracciati sul letto. Solo loro due.
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Capitolo sotto richiesta e dedicato a allorau. Mi dispiace di aver pubblicato solo adesso ma c'è stato un imprevisto. Detto questo spero tantissimo che il capitolo ti sia piaciuto, se qualche cosa non ti convince e vuoi cambiare qualche particolare dimmelo e rimedierò.
Critiche o consigli? Aiutatemi a migliorare. Vi è piaciuto?
Vorrei sottolineare una cosa, una cosa. Tralasciando le battute brutte, come ben già saprete la settima stagione non è ancora uscita e di conseguenza per scrivere questo capitolo mi sono affidata alla mia, bellissima, fantasia e a poche frasi che avevo letto al riguardo. Per questo quando la settima stagione uscirà questo capitolo non coinciderà con l'opera originale, abbiate pazienza lol :3
Ricordo a tutti che le richieste sono possibili su qualsiasi ship e che anche la trama o il carattere dei personaggi può essere scelto da voi. Se avete richieste commentate.
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Voltron One Shot || Richieste [CHIUSE]
De TodoQuesta storia contiene One shot su Voltron, le quali saranno principalmente Klance, ma potete fare delle richieste che cercherò di accontentare il prima possibile. Le richieste possono essere fatte su qualsiasi ship.