Capitolo.8

7.9K 354 27
                                    


"Pensavo l'avessi capito"
Rispose accomodandosi e lo stesso feci io.
Scossi la testa sorridendo ironicamente e puntai il mio sguardo dritto ai suoi occhi "si Tyler,ho capito tutto!Non è la prima volta che lo fai,stai con me,poi Clarisse torna e sei nuovamente innamorato di lei,ovviamente non puoi deludere il suo papi straricco,poi lei riparte e tu guarda caso ami me come non mai,l'ultima volta mi hai persino chiesto di sposarti!!"
Mi guardò sospirando poi abbassò il viso "Lo so mi dispiace,in tutto questo tempo sono stato solo un codardo..ma tu hai dimenticato tutte le volte che abbiamo passato dei momenti bellissimi..e quanto stavamo bene insieme noi?" lo vidi con lo sguardo perso dietro le mie spalle,ad osservare qualcosa,per lui evidentemente interessante,poi scrollai le spalle "Tyler..i momenti che abbiamo passato insieme erano bellissimi davvero..il fatto che tu sia entrato nella mia vita e mi sei stato accanto quando non avevo completamente le forze per andare avanti,mi ha resa quella che sono oggi..Te ne sono grata per questo,per avermi aiutata ma non potrò mai dimenticare come ti sei comportato durante l'ultimo anno della nostra relazione.." continuava ad osservare oltre le mie spalle e accennò un sorriso "stasera ti va di venire a cena con me?" si alzò e lo vidi allungare la mano verso qualcuno,mi voltai e già lui era coinvolto in un semi abbraccio con Vincent e gli dava delle leggere pacche sulla spalla "Ehi fratello!!" lo sentì esclamare ma Vincent non rispose,si voltò verso me quasi disgustato e deluso "Signorina Cager." sollevò le sopracciglia e allungò la mano verso me,mi alzai ricambiando la stretta a mia volta "Signor Russel." poi tornai con lo sguardo su Tyler e mi limitai ad annuire "mi passi a prendere tu alle otto?" "Perfetto" mi sorrise e si avvicinò a me poggiando le labbra sulla mia guancia,mentre lo scambio di sguardi tra me e Vincent si faceva sempre più profondo,socchiusi gli occhi e mi allontanai "Buona continuazione ad entrambi."

Raccontai tutto a Natahlie che mi aveva chiamato una volta finite le lezioni all'università,mi diede della pazza ma mi rassicurò dicendomi di pensare alla mia felicità.L'ansia ormai aveva preso il sopravvento e il mio stomaco si era chiuso.

Passai tutto il pomeriggio camminando da una punta all'altra della mia camera."Come dovevo vestirmi?! Cosa dovevo aspettarmi?!Dove mi avrebbe portato a cena?!" erano le domande che mi ripetevo continuamente,poi sospirai e guardai l'orologio,mi diedi una pacca sulla fronte dopo aver sgranato gli occhi e presi solamente l'intimo dirigendomi in bagno.

Dopo una bella doccia calda erano già sette e mezza,a breve sarebbe stato lì ed io ancora non sapevo cosa indossare.
Mi soffermai a riflettere mentre mi accucciavo con l'accappatoio,per via del freddo e mentre cercavo di tenere più fermo possibile l'asciugamano che avvolgeva i miei capelli.
Mi precipitai verso l'armadio,aprì l'anta dove tenevo tutte le cose che riguardassero lui e tirai fuori un abito,ch'egli mi regaló e che mi fece indossare la sera che mi fece la proposta.
Era un vestitino a maniche lunghe,dorato fin sotto al seno,glitterato,morbido e con una scollatura profonda,dall'addome fino ad appena sopra le ginocchia il tessuto era diverso,era più attillato,mettendo in risalto le curve,nero e con delle pieghe che finivano su una cucitura,quest'ultima si apriva in un leggero spacco.
Era un abito piuttosto provocatorio,e io sapevo benissimo quanto lui lo adorasse,nonostante io lo odiassi.
Quella sera stranamente decisi di truccarmi in modo leggermente più pesante,aggiunsi l'eye-liner sugli occhi stavolta,dopo la matita e prima del mascara,usai un matitone rosso per le labbra e del blush un tono più scuro del colore della mia pelle.Dovevo ancora asciugare i capelli quando sentì suonare il campanello.
Dalla voce dei miei genitori capì quanto fossero sorpresi e soprattutto quanto mio padre fosse felice.Chiusi gli occhi e dopodiché mi affrettai a sistemare i capelli,era ormai tardi quindi li asciugai solamente,lasciando i lunghi ricci sciolti cadere sulle spalle.

Scesi le scale e lui era ancora davanti la porta,mi regalò un sorriso e solo poco dopo notai un piccolo bouquet,al solito,di rose rosse,accennai un sorriso e mi misi al suo fianco voltandomi poi verso i miei genitori "Ci vediamo più tardi.."
Lui salutó i miei abbracciandoli e io deglutì sentendo un vuoto allo stomaco.

"Ricorda: Sono il tuo capo!"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora