Capitolo.25

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Scosse la testa con disapprovazione,e l'unica cosa che udì fu una piccola risata isterica "no!! Non può essere.." asciugai il viso con le mani tremolanti e continuai a fissarlo "non mi credi??" iniziò a percorrere ogni metro quadrato della sua camera in modo agitato poi si soffermó davanti la scrivania sbattendo le mani "no Grace è diverso,non credo sia figlio mio.." sentì come una pugnalata al petto e mi alzai di scatto,portai una mano sulla sua spalla facendolo voltare "cosa stai dicendo?!" urlai lasciando che gli occhi si riempissero di lacrime "sto dicendo che io ci sono stato molto attento e lo sai!!" ribatté con lo stesso tono di voce "a me chi lo dice che non sia figlio di Greg magari,o di qualcuno che hai conosciuto mentre io non c'ero e non mi hai detto nulla??" sgranai gli occhi sconvolta e uscì il test dalla borsa poggiandolo sulla scrivania "sei sicuro che pensi questo?" annuì senza pensarci due volte "bè allora..Addio Vincent!!" scoppiai a piangere quando già avevo lasciato la sua camera,mentre correvo giù per le scale sua madre urlava "dove vai cara??" inseguendomi,arrivai al portone e mi soffermai sullo stipite guardandola un'ultima volta dopo essere stata raggiunta anche dal marito e dall'altro figlio,non dissi una parola ma guardai Alex negli occhi e scossi la testa prima di richiudere la porta alle mie spalle e di iniziare a percorrere la strada verso casa dei miei.
Non arrivai nemmeno a suonare il campanello che ad aprire la porta furono Cory e mia sorella che stavano andando via, lei mi guardò sorpresa e altrettanto i miei alle sue spalle "che succede piccola ??" chiese a quel punto mio padre ed io ripresi a piangere quasi accasciandomi,a sorreggermi fu mio cognato che era la persona più vicina a me e mi accompagnò fino al divano del salone.Mia madre corse a prendere un bicchiere d'acqua e mia sorella prese posto al mio fianco "posso dormire qui stanotte??" mormorai timidamente e mia madre si chinó per asciugarmi il viso "ma certo tesoro..questa sarà sempre casa tua..ma adesso dimmi,cosa è successo??" spiegai loro la situazione e dal loro sguardo intuì che non fossero tanto felici della novità,mia madre mi accarezzó i capelli lasciandomi un bacio sulla fronte ed io la strinsi "supereremo anche questa te lo prometto,ma lui stavolta l'ha fatta grossa,ti avevo detto di non stare tranquilla,che non mi fidavo più di lui."

Non chiusi occhio tutta la notte,riguardando più volte il cellulare,gli unici messaggi,che ancora non avevo nemmeno aperto,erano quelli di Natahlie che mi chiedeva se avessi dato la notizia al futuro papà.Ogni volta che rileggevo quella notifica tornavo a piangere senza sosta,ogni tanto mio padre con la scusa di bere o di andare al bagno veniva a controllare come stessi.
Erano le sei del mattino ormai quando gli occhi stavano per chiudersi,ma sobbalzai al suono della sveglia,scesi di sotto dove i miei già stavano facendo colazione e salutai entrambi accomodandomi,mia madre quella mattina aveva sistemato la tavola come se fossimo ad un banchetto "tesoro non sapevo di cosa avevi voglia così ho preparato un po' di tutto,adesso hai bisogno di nutrirti come si deve.." accennai un sorriso e con poca voce mormorai un "grazie".
Mio padre mi accompagnó a casa in modo tale che potessi lavarmi e cambiarmi per il lavoro,quando arrivai in cantiere fu inevitabile incrociare il suo sguardo,mi scrutó sollevando le sopracciglia ed io senza dire una parola raggiunsi il mio ufficio trattenendo le lacrime,ancora Greg non era arrivato e mentre stavo per prendere posto la porta si aprì "posso?" mi limitai ad annuire guardandolo negli occhi e mi sedetti.
Quel giorno stranamente sentivo troppo caldo,infatti avevo indossato una maglia di raso a girocollo di colore rosa e nera,dei pantaloni eleganti neri e delle scarpe,dal tacco fin troppo alto,dello stesso colore,il trucco piuttosto pesante rispetto al solito iniziava ad infastidirmi,ma era l'unica soluzione per le occhiaie.
"Non dovresti usare delle scarpe più comode??" sollevai le sopracciglia "sei venuto a fare da stylist per donne incinte?" serró la mascella ed uscì nuovamente dal mio ufficio mormorando un "vaffanculo!" scrollai le spalle sprofondando sulla mia poltrona e accarezzai il mio ventre,una notifica sul cellulare catturò la mia attenzione e lessi il messaggio da parte di mia sorella,era il numero della sua ginecologa,la dottoressa Monroe.

"Ricorda: Sono il tuo capo!"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora