Attenzione, questo capitolo contiene scene di sesso. Consiglio a chi non gradisce o è sensibile a certe cose di saltare le parti e godersi comunque la narrazione.
Il nuovo locale era sempre affollato di famiglie, bambini, ma anche adolescenti amanti della pizza: ogni sera era sempre pieno, soprattutto i festivi.
Le grandi attrazioni erano un orso di nome Fredbear ed un coniglio di nome Spring Bonnie. Essi animavano le serate con della buona musica, a volte rilassante e a volte allegra.
A prima vista sembrava avessero un legame molto profondo, certamente formato da una lunga e duratura amicizia.
Forse nessuno poteva immagine che nella loro dolce armonia c'era anche altro: un amore puro sbocciato con lo scorrere del tempo, senza forzature di nessun tipo.
Avevano coltivato quel fiore con cura e pazienza lasciandolo crescere nei loro cuori, difendendolo da qualunque pericolo. Si erano avvicinati l'uno all'altro fino a non poterne fare a meno. Per il coniglio l'altro era come le note di una melodia: indispensabile e perfetto. Per l'orso l'altro era come l'ossigeno che respirava: vitale ed importante. Non volevano separarsi per nessun motivo al mondo.Ricordavano perfettamente quella notte, la prima notte in cui la luna li aveva visti suggellare quel sentimento corrisposto.
Era cominciata come una serata identica a tante altre, a suonare brani di ogni genere. Dopo l'ennesimo, Fredbear gli aveva dedicato una canzone il cui testo esprimeva ciò che provava. Timidamente anche l'altro si era messo a cantare, le guance erano divenute rosse per l'emozione. Le loro labbra si erano unite in un bacio dolce e profondo, nessuno dei due voleva staccarsi dall'altro. Era come se le loro vite dipendessero da quel gesto.
In poco tempo quel semplice contatto non bastò. Volevano sempre di più, assaporare ogni tipo di sensazione e conoscere ogni parte del corpo dell'altro. Le parole erano inutili così come gli indumenti che li coprivano.
Si erano liberati in fretta da essi spargendoli sul pavimento della stanza, in quel momento non aveva importanza.
All'inizio Spring Bonnie era timoroso e, forse, anche un po' spaventato. Aveva il timore potesse fare male, di non sentire nulla oppure che potesse non piacere ad entrambi. Nonostante questo voleva comunque concedersi completamente a lui.
D'altro canto l'altro non fece nulla per alimentare quei dubbi, anzi. Tutti i suoi gesti erano dolci, gentili, premurosi e delicati. Non avrebbe mai voluto rovinare quel momento per nessun motivo al mondo. Voleva farlo sentire bene e sentirsi bene di rimando.
Quella notte la luna non vide unirsi solo due corpi, ma due cuori e due anime.Lo spettacolo terminò piuttosto presto, almeno così era sembrato al coniglio. Per tutto il tempo la sua mente aveva vagato in quei ricordi; lo faceva spesso.
Immaginava le mani di Fredbear accarezzargli il petto lentamente fino ad arrivare ai fianchi. Poteva sentirli quei bellissimi brividi di piacere che adorava tanto. Li aveva sentiti nonostante la musica, gli schiamazzi delle persone e la relativa lontanza dell'altro.
Aveva cercato di nasconderlo a tutti evitando di arrossire con tutto sé stesso.
Solo il protagonista delle sue fantasie se n'era accorto. Quel coniglio era come un libro aperto e perfettamente leggibile per lui. Gli bastava soltanto un'occhiata per capirne i pensieri.
-Stavi fantasticando di nuovo su di me?- gli chiese sistemando il palco. Spring Bonnie si coprì il viso con le mani smettendo di fare ciò che stava facendo.
-N-non stavo fantasticando...- cercò di difendersi, ma la sua voce tradiva le sue parole.
-Ah no?-.
L'orso gli si avvicinò e lo strinse a sé facendo aderire i loro corpi. Sorrise sfiorando la protuberanza del cavallo dei pantaloni dell'altro, il quale si lasciò sfuggire un gemito.
-Eppure qui sento qualcosa-.
Continuò ad accarezzare quella zona ascoltando i gemiti che il coniglio cercava di soffocare appoggiando la testa sul suo petto.
-N-non stavo fantasticando. Stavo ricordando le volte in cui abbiamo fatto l'amore...-.
Fredbear rimase stupito dalle sue parole. Più di una volta si era chiesto cosa frullasse nella sua mente. Sapere di essere al centro dei suoi pensieri, ricordi e fantasie lo rese felice.
-C-cosa c'è di male nel ricordare?- chiese il coniglio, il colorito del suo viso aveva preso una sfumatura di un rosso acceso.
-Nulla, è una cosa bellissima-.
Con la mano libera gli carezzò i capelli facendogli dei leggeri grattini dietro le orecchie. Solo quel gesto bastava per far sciogliere e rilassare il suo amato coniglio.
-Ti piacerebbe rivivere ciò che hai ricordato?- gli sussurrò sentendolo tremare leggermente: come risposta gli bastava. Lo prese in braccio come si farebbe con la propria sposa e scese dal palco.Era per lui quasi impossibile trattenere la voce anche solo per piccoli gesti come baci passionali lasciati sul suo corpo. Adorava sentire le sue labbra sulla pelle tanto quanto l'altro assaporarla.
L'orso amava udire i gemiti del suo amato coniglio. Facevano battere di più il suo cuore colmandolo con tenerezza ed eccitazione. Voleva stuzzicare ogni parte sensibile del suo corpo scendendo sul petto, sull'addome, fino alla sua intimità.
-F-Fred ti prego... mi fai impazzire così- si lamentò il coniglio con voce spezzata, il viso era rosso e gli occhi lucidi.
L'orso sorrise soddisfatto ammirando quel corpo così magro e attraente. Ai suoi occhi era la perfezione, un piccolo angelo dolce e fragile da proteggere. Certe volte si chiedeva se meritasse davvero di poter stare con lui, di poterlo stringere, amarlo, avere il suo nome, unirsi a lui. Ma non poteva dirgli i suoi dubbi, lo avrebbe fatto preoccupare o spaventare. Doveva essere forte ed invincibile per non farlo stare male.
In ogni caso si definiva egoista: non voleva e non poteva fare a meno del suo piccolo coniglio.
-Magari è proprio ciò che voglio- gli rispose con sguardo beffardo. Sì mise del tutto sopra di lui appoggiando le mani sul materasso, voleva vedere più da vicino le sue reazioni.
-E se smettessi? Cosa faresti tu?-
Il coniglio lo guardò quasi subblicandolo.
-Ti prego continua anche solo a farmi impazzire... voglio passare una bellissima notte con te ed avere nuovi ricordi su cui fantasticare...-
A quelle parole l'orso sorrise intenerito, si sentiva speciale.
Carezzò le sue gambe divaricandole lentamente. L'altro glielo lasciò fare sorridendo felice, voleva concedersi completamente a chi amava.
L'orso lo baciò con passione e amore mentre entrava lentamente dentro quel corpo così fragile senza usare forza. Lo sentì gemere di piacere sulle proprie labbra, lo fece sentire bene; aveva sempre avuto paura di fargli male.
Lo avvolse con le proprie braccia accarezzando la sua schiena. Il coniglio appoggiò le mani sulle sue spalle chiudendo gli occhi e posando la testa nell'incavo del suo collo. Sì reggeva a lui come se fosse un'ancora di salvezza.
L'orso iniziò a muoversi lentamente ascoltando la soave melodia dei gemiti dell'altro.Il tempo sì era come fermato e lo spazio sembrava non esistere più. C'erano solo loro e la passione che stavano consumando. L'unico rumore che si udiva oltre i gemiti e gli ansiti era il battito dei loro cuori, perfettamente in sintonia come se fosse uno solo.
Nessuna preoccupazione, nessun altro pensiero, nulla che li potesse disturbare o dividere.
Esistevano solo loro due, l'uno per l'altro.
Il coniglio non riusciva a tenere gli occhi aperti a causa della sua timidezza e per una punta di imbarazzo. D'altro canto a Fredbear non dava fastidio, ma non si perdeva nessuna sua espressione. Aumentando le spinte vide il suo corpo sussultare, gli carezzò il viso posando le labbra sulla sua fronte.
-Va tutto bene, piccolo? Vuoi che rallento?-.
Nonostante cercasse di trattenersi non poteva evitare di ansimare.
-S-s-sto bene... ti prego, n-n-non fermarti...-.
Per il coniglio era difficile riuscire a parlare in quel momento. Sì sentiva pervadere dal calore dell'altro, si sentiva completo e non più vuoto. Solo con lui riusciva a sentirsi così, solo con lui riusciva ad essere sé stesso. Tutte quelle sensazioni ed emozioni mandavano in tilt la sua mente.Raggiunsero l'apice insieme stringendosi l'un l'altro. L'orso emise un gemito poco contenuto mentre dava le ultime spinte, riempiendolo. Il coniglio si mise a gemere molto forte sporcando entrambi.
Ripresero fiato sdraiandosi su un fianco l'uno tra le braccia dell'altro.
Il coniglio sorrideva tracciando dei piccoli cerchi sul petto dell'altro. L'orso ridacchiò vedendolo aspettando si addormentasse per poter dormire.
-Fred, resteremo insieme per sempre?- ruppe il silenzio continuando a tracciare cerchi.
-Certo, nulla ci dividerà. Sarai per sempre il mio piccolo coniglietto da proteggere e coccolare-.
-Ti amo Fred, grazie- gli disse prima di chiudere gli occhi piombando in un sonno profondo.
Fredbear sorrise e lo strinse di più chiudendo gli occhi.
-Ti amo anch'io, piccolo mio-.
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You'll never be alone again [Foxy×Bonnie/Fonnie]
RomanceAttenzione: questa è una storia Boy×Boy, i lettori a cui non piace questo genere sono pregati di non leggere. Foxy è sempre rimasto solo, abbandonato da tutti. Si sente rotto, senza sentimenti, vuoto. Ma non immagina che sarà proprio un piccolo coni...