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Bonnie's pov


Per tranquillizzarmi, Chica mi fa fare delle lunghe passeggiate tra gli alberi. Ha detto che è ancora troppo presto per andare alla villa. Non so se definirmi felice o sereno, sinceramente vorrei andare in camera e dormire finché questa vacanza non sarà finita. Però mi sento rincuorato, almeno non mi fa pensare a ciò che mi avrebbe potuto fare Freddy.
Mi racconta tante cose divertenti della sua infanzia, qualche risata sfugge anche alle mie labbra. Era una bambina piuttosto esuberante, iperattiva e divoratrice di dolci. A sette anni si è mangiata un'intera torta al cioccolato a due piani. Mi chiedo come fa anche tutt'ora a non ingrassare mai. Eppure le sue parole mi sembrano un po' agrodolci.
-I tuoi genitori non stavano mai con te?- le chiedo chiedo infine. Non voglio essere un ficcanaso, però non li ha mai nominati.
-Da che ricordo sono sempre stati pieni di lavoro. Stavo quasi sempre con i domestici e la tata ad aspettarli. Ogni tanto mi portavano qualche giorno con loro per poi dimenticarsi di me per tutto il resto dell'anno. Ogni volta si scordavano del mio compleanno e non erano mai a casa.  Un Natale erano a Dubai, una Pasqua in Italia, l'estate ai Caraibi. E io a casa a festeggiare con una loro foto. Ma ormai ci sono abituata e mi sono fatta la mia vita, non m'importa più molto-.
È comunque tanto triste vivere in questo modo, dovrà aver sofferto molto per poter parlare adesso con questa tranquillità. In parte posso capirla.
-Anche i miei non erano molto presenti, soprattutto dopo che si sono separati. Mio padre non lo vedo da anni e mia madre, dopo aver saputo sono gay, ha deciso semplicemente di ignorarmi-.
Avevo solo quindici anni e mi ero preso una cotta per un mio compagno di scuola. Avrei voluto conoscerlo meglio e frequentarlo, ma mi è stato completamente impedito. Non ho mai capito quale sia il problema.
-Visto? Stiamo molto meglio da soli che con una famiglia che non ci merita! Dobbiamo vivere per noi stessi e per chi ci sta a cuore veramente-.
Ha ragione in effetti, adesso è Foxy la mia famiglia.
Be', se la nostra relazione continua. Va  bene, non abbiamo realmente litigato, però lui non è tornato da me.

-Dai non fare il fifone, fai come me!-.
Chica è salita su un albero e si è seduta su di un ramo molto in alto con le gambe a penzoloni. Io non ne ho molto il coraggio, ho paura di farmi male.
-Meglio di no, ma grazie della proposta- dico per non essere scortese.
-Uffa, non fare il guastafeste, non è difficile e c'è una bella vista da quassù-
-Non ne dubito, però credo sia pericoloso per me arrampicarmi-.
Soffro di vertigini, ma la cosa mi preoccupa di più è che il ramo potrebbe rompersi sotto il mio peso. Non voglio di certo che la mia breve vita finisca così. Sono un fifone, lo so lo so. Un giorno forse ci proverò, oggi no.
-Che noioso! Ma forse so cosa ti farà sciogliere un po'-.
Si muove per scendere e io chiudo gli occhi per non vederla cadere rovinosamente a terra. Ma per fortuna non succede e atterra delicatamente in piedi.
Comincia a camminare ed io la seguo di nuovo. Alla fine arriviamo ad una piccola raduna con al centro un bellissimo lago. È un posto stupendo.
-Ti piace vero? Magari la prossima volta puoi venirci con la tua volpe preferita, gli piacerà molto-.
Sgrano gli occhi, di sicuro sono anche più pallido. È vero, chissà dov'è Foxy. E se si fosse perso? E se fosse stato attaccato da un animale feroce? E se fosse caduto in un fossato?
-Hey hey calma coniglietto, starà sicuramente bene!- mi dice subito lei per calmarmi, ma anche lei sembra un po' agitata. Non capisco.
-Ma potrebbe aver bisogno d'aiuto! Ti prego andiamo a cercarlo. Non voglio gli succeda qualcosa!-
Il respiro si fa affannoso, gli occhi lucidi, sto andando nel panico. Prendo il telefono, ma Chica me lo toglie dalle mani.
-No no no, non cominciare a fare l'isterico adesso. Se la sa cavare e presto tornerà, forse vuole solo stare da solo senza nessuno-.
La cosa mi rende molto triste. Quindi non vuole stare con me.

Per tutto il resto della giornata il mio umore è rovinato.
Alla fine siamo arrivati alla villa e speravo di poter restare per conto mio, ma è stato inutile. Chica non mi ha lasciato in pace neanche per un secondo. Mi ha obbligato a fare dei giochi di società con lei, si è persino tenuta il mio telefono. Sono stato al gioco ma controvoglia.
Alla fine si è fatta sera, di Foxy neanche l'ombra. Ho paura se ne sia andato, forse non lo rivedrò mai più.
La paura ha lasciato il posto al vuoto più atroce. Si sarà sicuramente pentiro di essersi fidanzato con me...
All'ora di cena mi conduce nell'ala est della residenza, è enorme. Questa parte però non sembra venga usata molto. È tutto pulito, ovvio, però pochissimi domestici girano tra questi corridoi. Non capisco perché mi stia portando qui. Alla fine bussa in modo strano ad una porta prima di farmi entrare e andarsene. È una piccola stanza arredata con tende e tappeto rosso. C'è un camino acceso e quadri appesi alle pareti raffiguranti scene romantiche.
Ma la cosa che mi colpisce di più sono i petali a terra e un tavolo apparecchiato per due persone, con due candele accese.
Rimango a bocca aperta. Chi avrà organizzato tutto questo?

You'll never be alone again   [Foxy×Bonnie/Fonnie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora