Fem

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We're too young, too dumb, to know things like love
But I know better now, better now

«Calum devi assaggiare il Surkål, è davvero buono» Helga e i suoi nomi nordici strampalati per indicare cibi mi danno il buongiorno da Tesco.
Faccio una faccia inorridita quando vedo quella specie di miscuglio giallo.
Tu eri brava a cucinare, Helga pare voglia avvelenarmi con ricette norvegesi.
«Assaggia, l'ho fatto con tanto amore» sorride cercando di dare una forma ai suoi capelli ricci e scuri.
Scuoto la testa e l'accontento, mando giù la forchettata di quel dolce e per mia grande sorpresa ho tutti gli organi funzionanti.
È buono quel Sur-qualcosa, ma niente potrebbe essere paragonabile a te che mi cucinavi la torta di rose per il mio compleanno, ogni venticinque gennaio.
Sospiro e inizio a pensare ad ogni mio compleanno passato con te.
Siamo ad agosto ormai, il cielo rimane di quel grigio spento e la torta di rose rimane ancora da preparare, gli ingredienti a casa ci sono tutti, aspettano solo di essere utilizzati.
Senza accorgermene entro nella mia solita bolla e mi dal mondo, in essa ci sei tu, ci sono io e il nostro amore.
A farla scoppiare è l'imprecare continuo di Helga, mi ha insegnato a dire parolacce in norvegese, quindi a grandi linee capisco ciò che sta dicendo.
«Helga, che succede?» la cerco verso la cassa dove era appollaiata minuti fa, ma la trovo verso gli scaffali del reparto surgelati.
Fortunatamente, era soltanto caduta e non riportava ferite o altro: le erano caduti accidentalmente adegli scatoloni contenenti prodotti surgelati, quelli che tanto odi ma che caratterizzano ogni mio pranzo ed ogni mia cena.

«Io dico che non puoi continuare a mangiare solo quelle cose. È così bello cucinare!» dice Helga, tra una forchettata e l'altra di quel che rimane del suo dolce Surkål. Le sorrido e poi scuoto la testa; visto che il massimo che posso permettermi di cucinare -senza provocarmi ustioni- sono le uova strapazzate.
«Ti insegno io se sei troppo impedito per riuscirci», sospiro e tento di non far trasparire nessuna sfumatura del mio umore.
Parlare di determinate cose, anche a distanza di anni mi fa stare male.

Dopo il turno da Tesco Superstore prendo a braccetto -scherzosamente- Helga e la porto fuori per la chiusura del supermercato, dopo poco le nostre anime si dividono, una per Carton Heights e la mia a piedi raggiunge la poco distante meta, O' Connell Street. Casa mia, casa nostra, Mairead.

Ricordo quando il "Trio di Sligeach" o "Trio delle Conchiglie" -dal gaelico significa letteralmente posto ricco di conchiglie per l'appunto-. Esso era fondamentalmente composto da me, da te e da tuo fratello Aran. Percorrevamo una delle vie principali della piccola cittadina costiera come se fossimo noi i padroni di essa.

Sorrido al pensiero, sorpasso i soliti compaesani che rincasano e alcuni visitatori, passo davanti alle vetrine di Hargadon Bros e mi ci specchio, vedendo anche solo per un secondo il trio al completo con qualche birra imboscata negli zaini e delle sigarette tra le mani, eccetto le tue ovviamente, tu non sei mai stata come me ed Aran.
Rivivo specialmente la prima serata estiva passata con te. Avevamo quindici anni ciascuno e Aran ti aveva presentato a me come "Mairead senza i dread", battute di questo calibro facevano anche ridere ai tempi.
Rivivo l'imbarazzo di vederti per la prima volta in un ambiente estraneo alla scuola, il terrore di bruciare le tappe e farti scappare via senza averti regalato alcun sorriso o bacio sotto lo sguardo -per il più delle volte- schifato di tuo fratello.

Se ci pensi attentamente noi del Trio volevamo tutto alla svelta, facevamo tutto di corsa perché pensavamo potesse sparire qualcosa, mentre invece restava tutto fermo. Desideravamo diventare grandi, avere l'età giusta per sbagliare, per vivere.

A quindici anni ci siamo messi insieme, tuo fratello si vanta ancora di essere stato il cupido della situazione, per averci fatto incontrare.
Siamo stati piuttosto precoci, ecco.
Sono dell'idea che se non avessimo corso, non avessimo avuto voglia di strafare, in qualche modo, tu saresti ancora qui.

A quindici anni si è troppo giovani, troppo stupidi per sapere cose come l'amore.
E ora che non ci sei più ho capito appieno questo messaggio.
Ora lo so.

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God Morgen!
Scusate l'assenza, ma speravo che il capitolo "Fire" raggiungesse più visualizzazioni.
Pian piano, raggiungeremo i traguardi (spero).
Questo capitolo non sarà molto connesso fra le varie parti, l'ho scritto e riscritto almeno una decina di volte, ma non credo abbia raggiunto il massimo splendore.
Mi rifarò nel prossimo capitolo in tal caso!
Grazie a tutte quelle che mi supportano per questa mia passione, vi voglio bene.

Spero, nonostante il miscuglio di parti, che vi piaccia questo capitolo!

Ci vediamo presto.

-Paola.

Ghost of YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora