una parte del libro che sto scrivendo..

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Stavamo seduti sugli scogli.
Io cercavo di non cadere in acqua, lui provava a non innamorarsi guardandomi.
Era sera tardi e faceva un gran fresco.
Mi poggiò la sua giacca sulle spalle e poi mi diede un bacio sulla fronte.
Io subito arrossì ma lui non ci fece molto caso, in fin dei conti non si vedeva molto.
Mi indicava le costellazioni, le sapeva a memoria, aveva studiato astrologia e da quando sua madre era morta voleva sapere per forza ogni cosa del cielo per orientarsi e sentire il loro legame costantemente forte.
Ogni tanto mi guardava, intensamente, ma non parlava.
Mi guardava così forte che sembrava volesse urlarmi qualcosa, ma non riusciva, rimaneva bloccato.
A mia volta lo guardavo, zitta.
Non guardavo il colore dei suoi occhi, ne la forma, guardavo il riflesso, vedevo me stessa e pensavo che quella era la sua vista, cercavo di pensare a cosa stesse pensando su di quello che aveva davanti, me.
Dopo un paio di secondi eterni passati a guardarci negli occhi, chiuse le palpebre e respiro forte con il naso.
Lo guardai stranita, e con voce roca mi sussurrò "questo è l'odore che voglio sentire per sempre, l'odore del benessere e della tranquillità, l'odore del bene, il tuo odore." Lo guardai e sorrisi.

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