Always for you { PERCABETH }

AL CAMPO MEZZOSANGUE

Nonostante fosse ancora presto il cortile della Higth School era già affollato.
Gli studenti discutevano: chi sulle ultime novità scolastiche, chi sulle vacanze appena trascorse, ma di certo non mancavano i primi pettegolezzi.

Tra la folla, in fondo al cortile, riuscii a distinguere il gruppo di Drew, sto parlando di quelle ragazze che non sanno fare altro che parlare di ragazzi, moda, ragazzi, gossip, e ho già detto ragazzi?
Io odiavo Drew, l'ho odiata dal primo momento in cui l'ho vista, tutta perfettina non un solo capello fuori posto, vestita sempre di rosa e truccata come non ci fosse un domani.
"Odio quelle ragazze" disse Piper con una smorfia
"Ciao, sono Drew e mi si è rotta un un' unghia. Aiuto portatemi al pronto soccorso" risposi imitando la sua voce.
Così dopo una sonora risata ci incamminammo verso l'ingresso.

Una volta entrati, davanti la bacheca con gli orari delle lezioni, inravidi subito Calipso intenta ad imprecare mentre Hazel e Frank cercavano di calmarla, così con Piper corremmo ad abbracciarli.

Non ci vedevamo da quasi un mese ormai: Calipso era andata a trovare i suoi parenti ad Ogigia un piccola isola sperduta nel Mediterraneo che lei considerava più come una prigione in quanto costretta a passarci la maggior parte dell'Estate, Hazel invece era riuscita a convincere Frank ad accompagnarla ad un campo estivo di equitazione: va pazza per i cavalli.

Parlammo del più e del meno fin quando il suono della campanella ci avvertì dell'inizio delle lezioni.
Io e Piper avevamo storia dell'architettura (ci era voluto un po' ma alla fine ero riuscita a convincerla), Hazel e Frank letteratura mentre Calipso aveva matematica per ben due ore consecutive, ecco spiegate le imprecazioni.
Così dopo aver augurato buona fortuna a Calipso ci dirigemmo ognuno alle rispettive aule.

La classe di Architettura era a dir poco magnifica: sulle pareti bianche erano appesi un infinità di progetti per la costruzione di palazzi, accanto alla cattedra una lavagna interattiva mostrava l'intero programma di studi per l'anno, mentre il resto dell'aula era occupato da grandi banchi perfetti per il disegno tecnico.

La classe era ancora vuota ma non ci volle molto tempo perché arrivassero tutti gli altri studenti compreso il professore, un uomo sulla quarantina costretto su una sedia rotelle.

PERCY

*Per le strade di New York*

"Jason siamo in ritardo di un quarto d'ora!"
"Lo so, stiamo quasi arrivando mancano solo pochi minuti"
"Hai detto la stessa cosa mezz'ora fa, credevo conoscessi la strada!"
"Emmm"
"No ti prego non mi dire che ci siamo persi"
"Okk"
"Ci siamo persi vero?"
"Si"
"Va bene, manteniamo la calma, dobbiamo trovare una soluzione, se Chirone lo viene a sapere diventeremo due croccantini giganti per Semyur quindi diamoci una mossa e troviamo questa dannata scuola"
Ci battemmo il cinque e ci misimo al lavoro.

ANNABETH

Eravamo circa a metà lezione, quando, la porta dell'aula si spalancó all'improvviso rivelando sulla soglia due ragazzi: entrambi avevano la mia stessa età, uno era biondo, fisico atletico e due occhi azzurri che sembravano contenere una tempesta di fulmini, l'altro invece ,altrettanto muscoloso forse poco più alto del primo, aveva capelli corvini e occhi verdi.

Alla vista del professore mi parvero sbianchare, il ragazzo dai capelli corvini deglutí a fatica, mentre l'altro rimase paralizzato a bocca aperta.
Entrambi sembravano reduci da una maratona di cento metri, i polmoni facevano sù e giù ad un ritmo impressionante e le magliette erano fradice di sudore.

Ero pronta al peggio, ma contro tutte le mie aspettative il professore si limitò a rivolgerli un'occhiataccia e a invitarli a sedersi.
"Bene" disse " ora che la classe è finalmente al completo possiamo decidere la disposizione dei banchi, che premetto, rimarrà invariata per il resto dell'anno scolastico.
Dunque, ad uno ad uno verrete qui alla cattedra e pescherete da questa cesta un fogliettino che conterrà il nome del vostro compagno"