Dicono che la pratica rende perfetti, ciò che però si omette nel pronunciare questa frase è che la "pratica" comprende vari stadi:
durante la prima fase siamo volenterosi, pieni di energia e pronti a metterci alla prova ma, ahimè questo stato d'animo lascia presto spazio all'autocommiserazione, ci diciamo che non ce la faremo mai e che siamo dei falliti, poi c'è la rabbia con gli scatti d'ira, la delusione mista a disperazione e infine dopo aver sudato, pianto e lanciato all'aria qualunque cosa ci capitasse sotto mano, ecco che arriva la soddisfazione.
Dopo alcuni mesi qui al campo finalmente avevo iniziato a vedere i primi progressi: ero diventa abile con il pugnale, non mancavo mai un bersaglio nel lancio dei coltelli e provavo quella stessa soddisfazione nel vedere la freccia che avevo appena scoccato andare a segno.
Will guardò prima me, poi la freccia, sbattè più volte le palpebre e dopo essersi convinto che ciò che aveva visto non era un miraggio mi sorrise orgoglioso e mi strinse in un abbraccio, ma il mio momento di gloria venne interrotto da Percy:
"Brava! Vedo che dopo due mesi sei riuscita a centrare il piede di una sagoma, ora sì che mi sento più sicuro"
gli lanciai un'occhiataccia
"Te la posso rubare un attimo?" chiese rivolgendosi a Will
"Certo, andate" rispose lui con la sua solita gentilezza per poi salutarci."Che vuoi fare?" domandai scocciata incrociando le braccia al petto
"Ho visto che sei migliorata nella lotta corpo a corpo quindi oggi ti sfiderai con me"
"Cosa?"
"Io e te combattiamo"
"Nononono"
"Sisisisi".
Nonostante tutte le mie proteste iniziammo il mio allenamento suicida:
Percy mi colpì con un calcio dritto allo stomaco che mi fece indietreggiare e gemere per il dolore
"La velocità è il tuo punto forte, sfruttalo, devi essere tu ad attaccare per prima"
seguii il suo consiglio, gli sferrai un pugno sulla mantibola ma lui mi afferrò il braccio e mi fece cadere a terra colpendomi alle gambe
"Non bisogna mai sbilanciarsi, il piede anteriore si appoggia a terra solo dopo aver colpito il bersaglio e tieni il bacino leggermente più in avanti"
provai ancora, gli essestai un calcio sul fianco, cercai di colpirlo all'addome ma lui si scansò di lato e mi tirò un bugno sullo zigomo
"Le braccia devono essere sempre pronte a proteggere viso, gola e stomaco"
in quel momento sentii crescere in me una strana energia, riuscivo a percepire ogni muscolo del mio corpo, i sensi erano acuiti, il battito rallentava e tutti i rumori superflui attorno a me sparivano, Percy mi rivolse un sorriso complice come se capisse quello che stavo provando e mi incitò a fare la prima mossa: gli sferrai un un calcio sulla spalla, parai incrociando le braccia il suo destro, poi il sinistro, lo colpii al viso con una gomitata e cercai di ferirlo con un calcio al fianco che evitò indietreggiando prontamente. Incassai un pugno allo stomaco, respinsi con le mani la sua ginocchiata e lo colpii alla gola. Schivai il suo destro, parai il sinistro con l'avambraccio e gli tirai un pugno sullo zigomo, allora Percy mi prese da sotto il braccio e mi stese a terra mettendosi sopra di me bloccandomi i polsi per poi sorridere soddisfatto.
Cercai di divincolarmi ma fu tutto inutile:
"Ho vinto"
"Per questa volta"
poi mi liberò dalla presa e mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi.
Sentimmo qualcuno applaudire, ci voltammo e vidimo Talia:
"Bel combattimento"
"Merito mio" rispondemmo contemporaneamente scambiandoci un'occhiataccia, poi Talia rivolgendosi a Percy disse: "Vieni alla Casa Grande, Chirone ha una sorpresa per te"."Un corso per la sensibilità relazionale" lesse Percy dal foglio che li era stato consegnato.
Chirone e Talia sorrisero annuendo vigorosamente mentre io cercavo di fare del mio meglio per non ridere con scarsi risultati.
"Non ho bisogno di uno stupido corso pieno di idioti con seri problemi e psicologi disperati che non sanno più dove sbattersi la testa"
Talia lo guardò come se ne avesse appena ricevuto la conferma, poi si voltò verso di me: "E tu non ridere perché c'è un posto pure per te" disse sventolando un'altro foglio uguale a quello di Percy
"Non è già abbastanza mandarmi a questo stupido corso? Ci dovete mettere pure lei?"
"Ti sbagli, io non andrò da nessuna parte".
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Always for you { PERCABETH }
RastgeleAnnabeth è la solita ragazza che vive in un mondo fatto di libri per potersi nascondere dalla sua stessa vita ma, quando sembra che tutto stia andando per il meglio è proprio allora che il mondo gli cade addosso, conoscerà un ragazzo, Percy di cui n...