Paura. 8.

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PAURA
pa·ù·ra/
sostantivo femminile
1.
Stato emotivo di repulsione e di apprensione in prossimità di un vero o presunto pericolo: ho avuto una gran p., una p. matta, birbona, una p. del diavolo, una p. da morire; niente p.!; metter p. a qualcuno; il coraggio della p., quella sorta di arditezza temeraria e quasi disperata che talvolta nasce per istinto di conservazione in una situazione di estremo pericolo.
2.
Spesso, spec. nel linguaggio famigliare, si riduce a esprimere il semplice timore di uno sviluppo o di una conseguenza sfavorevole ( mangia poco per p. di ingrassare ) o, con sign. ancor più attenuato, una previsione contraria all'opportunità o alla convenienza del momento ( ho p. che il film sia già cominciato ).
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«Sofia.» disse lei tra un singhiozzo e l'altro mentre le lacrime le rigavano il volto, facendole colare il trucco.
La guardai spaventata. Cosa sarebbe successo con lei là?
«Lydia, mio dio.» le corsi incontro e la abbracciai stretta. Lei scoppiò a piangere. Mi guardai intorno e mi resi conto che il Nogitsune se ne era andato.
«Lyd, raccontami. Dimmi cosa sta succedendo.» la rossa si asciugò le lacrime dal volto, si mise a sedere per terra e iniziò a raccontarmi ciò che era successo nei giorni in cui ero stata assente.
«Be' da dove incominciare.. sono successe tante cose. Da quando sei scomparsa abbiamo iniziato a cercarti in ogni luogo possibile e immaginabile, sono sicura che gli altri ci stiano cercando anche adesso. Non ci siamo arresi, ma abbiamo sospeso le ricerche quando abbiamo catturato il Nogitsune. A quel punto io e Scott siamo entrati nella testa di Stiles e lo abbiamo liberato. O almeno credo. Appena usciti dalla sua testa il ragazzo ha iniziato a vomitare delle bende e ci siamo tutti concentrarti a guardarle... e poi il Nogitsune mi ha rapita e mi ha portata qua.»
La rossa smise di parlare. La vidi concentrata ed ebbi paura di ciò che potesse significare.
«No...» sussurrò mentre le lacrime che avevano appena finito di scendere sul suo volto ripresero la loro corsa lentamente.
«Che succede Lyd?» chiesi delicatamente avvicinandomi a lei.
«Non-Non devono venire... se-se verranno moriranno.» la voce le si spezzò.
«Chi? Chi morirà?» chiedi più preoccupata che mai. Ma la Banshee non fece in tempo a rispondermi poiché il Demone Oscuro proruppe in quella topaia e ci interruppe con una solenne risata di divertimento.
«Che cazzo ridi bastardo?» mi avvicinai a lui minacciosamente e tirai fuori gli artigli e le zanne. Mi ero stancata di lui e dei suoi giochetti. Aveva rapito me e Lydia. Aveva ucciso chissà quante persone e ora qualcuno del branco sarebbe morto a causa sua. Era troppo.
«Oh piccola, che cosa vuoi fare?» Non puoi uccidermi. E lo sai.» aveva quel tono saccente di sempre.
«Posso comunque divertirmi, piccolo.»
«Vuoi veramente giocare a questo gioco?» Rise. Mi prese per i polsi e in un battito di ciglia mi ritrovai con le spalle al muro. Si avvicinò un po' troppo al mio viso e sfiorandomi le labbra mi sussurrò «Non puoi vincere, piccolo lupo.» detto questo mi lasciò i polsi lasciandomi libera. Poi il demone si rivolse a Lydia. «E tu, si proprio tu, mi servi per sentire la morte.» e poi si allontanò un'altra volta da noi. Lasciandoci sole di nuovo.
«Va' al diavolo!» gli urlai mentre se ne stava andando.
«Se ci andrò io, tu verrai con me.» mi urlò lui di rimando. E poi non si sentì più niente.
Vidi Lydia guardarmi le perplessa.
Alzai un sopracciglio «Cosa c'è?» le chiesi.
«Nulla, nulla.» disse lei fingendo.
«Dai dimmi su.» la incitai.
«È solo che.. sembra voi siate amici.» la frase rimasta sospesa nel silenzio di quella topaia. Dopo qualche secondo ruppi il silenzio.
«Lyd, io ci vedo Stiles in lui. Vedo le sue labbra, i suoi capelli, i sui vestiti, il suo corpo. Ma so che non è lui. Lo vedo negli occhi e nei sorrisi. Nei gesti e nel modo di parlare. So cosa intendi. So che sai che sono innamorata di Stiles. Perché si credo proprio di esserlo, considerando che se sono triste sento il bisogno di un suo abbraccio e se sono felice vorrei stare con lui e condividere con lui la mia felicità. Vorrei averlo con me ogni secondo della giornata. Quindi si credo proprio di essermi innamorata di lui. E mi manca. Mi manca di continuo quando non sono con lui. Ma no, per il Nogitsune c'è solo un odio profondo. Fidati.»
Ancora silenzio, c'era imbarazzo tra noi. Sapevo che Stiles amava Lydia alla follia da tantissimi anni ormai, non mi ero fatta illusioni su di lui. L'amore che provava per la rossa non sarebbe mai finito e ne ero consapevole. Egoisticamente ero rimasta accanto al moro. Ed altruisticamente me ne sarei andata.
«Sofi io-»
«Stai tranquilla Lyd, ho visto il modo in cui lo guardi. Prima o poi lo capirai anche tu.
Detto questo il silenzio inizio a regnare sovrano tra noi.
Fino al loro arrivo.

I'll dream about you || Stiles Stilinski [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora