4~Curiosità

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Levi•
Le mie direttive erano di pulire il soggiorno e la camera di Eren, la signora Carla stava cucinando e aveva insistito affinché non lo facessi al posto suo.
Lentamente aprii la porta della camera vuota di Eren, era lunedì mattina e lui era a scuola.
Subito analizzai attentamente la stanza, era davvero un disastro.
Le ante dell'armadio erano ancora aperte e si intravedevano pile e pile di maglie, pantaloni, calzini, mutande, spiegazzate e gettate alla rinfusa.
Il letto era ancora sfatto poiché il ragazzo aveva fatto tardi quella mattina e, a detta sua, non avrebbe avuto il tempo di riordinarlo.
La scrivania era l'unico posto decente della stanza, c'erano molti fogli disposti ordinatamente in un angolo, una cartelletta gialla, un portapenne e diverse scatole di pastelli e pennarelli.

Analisi completata: ad Eren piace disegnare.

Archiviai l'informazione e mi diressi verso l'armadio per piegare i vestiti.
Appena aprii completamente le ante, però, vidi che queste all'interno erano tappezzate di fotografie.
Erano per lo più polaroid, cosa insolita data la presenza di macchine fotografiche nettamente superiori negli ultimi decenni.
Analizzai per bene ogni foto, la maggior parte ritraevano tre ragazzi, uno che riconobbi essere Eren con i capelli castani e i suoi occhi verdissimi, un biondino con i capelli a caschetto e occhi azzurri e infine una ragazza dai capelli corvini e occhi grigi.
Purtroppo tra le mie capacità non c'era quella del riconoscimento dei volti per cui non seppi dare un nome a quelle due persone.
Le restanti polaroid rappresentavano la famiglia Jaeger o solo Eren.

Analisi completata: ad Eren piace scattare fotografie

Iniziai a piegare i vestiti e successivamente rimisi in ordine il letto.
Mi avvicinai alla scrivania e iniziai a scansionarla, cosa che stupì anche me.

Insomma, se io sono una macchina e niente di più...perché sento il bisogno di conoscere questo ragazzo?
Che questa sia...curiosità?

Il mio led sfarfallò tra il giallo e il rosso per qualche istante.
Ripresi ad osservare la stanza.
Per me era totalmente assurdo, impossibile, ma ogni volta che vedevo il viso di Eren qualcosa dentro di me scattava e mi faceva desiderare quel contatto intimo che gli umani usavano avere se molto in confidenza.

Ma una macchina non dovrebbe provare desiderio...perché io invece lo provo?
Perché sento di non poter fare a meno di proteggere Eren?

Feci un rapido controllo del mio software e dei miei biocomponenti, ma non riscontrai nessun malfunzionamento.

Quando mi ha preso la mano...ieri...mi sono sentito così strano...sorpreso? Appagato? Turbato? Felice?
Felice, è questa la felicità tanto agognata dagli uomini?
Possibile che Eren abbia risvegliato in me delle emozioni?

Poi realizzai.

Ma se ho provato un'emozione vuol dire che...che sono un deviante?!

Ricacciai subito indietro quel pensiero, una singola ed effimera emozione non poteva dimostrare la mia devianza.
Uscii rapidamente da quella stanza e scesi di sotto visibilmente turbato, il led era fisso sul giallo.

Eren mi ha fatto sentire così...così vivo!

Rimasi fermo a fissare il vuoto per un paio di minuti, in casa regnava il silenzio, tranne per il canticchiare allegro di Carla ancora alle prese con i fornelli.
Non mi accorsi che il campanello stava suonando già da un po' e quando ne sentii il trillo fastidioso, mi precipitai ad aprire la porta.
Sull'uscio c'erano tre ragazzi, Eren e i suoi amici presenti nelle foto.
Squadrai il castano da capo a piedi, era fradicio, i capelli grondavano acqua e le scarpe erano piene di fango.
In effetti, mezz'ora fa aveva iniziato a diluviare, l'inverno a Detroit era molto rigido e con frequenti precipitazioni.
Un brivido percorse i miei circuiti da capo a piedi mentre fissavo inorridito le scarpe sporche dei tre ragazzi.
-Ehm, ciao Levi! Ci faresti entrare?- domandò il castano portandosi una mano alla nuca imbarazzato.
-Ma non avevi le chiavi, Eren?- constatai mettendo le mani sui fianchi.
Lui sembrò rattristarsi di colpo e subito mi allarmai.

Ho detto qualcosa di male?
Nooo, il suo viso è così bello quando sorride!
Per non parlare dei suoi occhi verde smeraldo, mai visti di così belli!

Mi persi nelle sue iridi verdi con riflessi azzurri e oro e rimasi a contemplarle a lungo fra me e me.
-Sì, ecco no. Le ho dimenticate a casa- rispose poi.
Mi ripresi dal mio stato di trance e mi scostai per farli entrare.
Mentre mi passavano affianco, i due sconosciuti si presentarono.
-Sono Armin Arlert- disse il biondino con un sorriso timido.
-Mikasa, Mikasa Ackerman- affermò l'altra con il viso coperto per metà da una grande sciarpa rossa.
Chiusi la porta e i due iniziarono a togliersi i cappotti.
-Forza ragazzi, saliamo in camera mia-
Così, i tre ragazzi corsero su per le scale e sparirono nella camera di Eren.

Ripensai al suo viso dai tratti delicati, quasi femminili, i suoi occhi meravigliosamente verdi e quelle sue labbra rosee che avrei tanto voluto baciare...
Sgranai gli occhi rendendomi conto dei miei bizzarri pensieri, il led era fisso sul giallo e la mia pompa metallica pulsava decisamente più velocemente.

I-io sono capace di provare...emozioni???
Io...sono un deviante!?

•~•~•~•~•
Hey🙂
Oggi capitolo a dir poco schifoso, mi scuso umilmente per aver partorito questo obbrobrio.
Giuro che proverò a fare di meglio!
Vi saluto con una bella fotina:

 Giuro che proverò a fare di meglio!Vi saluto con una bella fotina:

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Baci❤

Fiamma

Feeling alive- {Ereri/Riren}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora