•Eren•
Pioveva, di nuovo.
Avrebbe mai smesso?
Erano giorni che o pioveva o nevicava senza sosta e la voglia di andare a scuola era più bassa che mai.
Insomma, chi vorrebbe alzarsi alle 6:30 di mattina e rischiare di rompersi l'osso del collo scivolando sul ghiaccio mentre fai l'equilibrista con l'ombrello?Guardavo come al solito fuori dalla mia adorata finestra mentre il vento faceva ondeggiare pericolosamente l'esile tronco dell'albero accanto alla classe.
Non capivo perché nessun professore mi avesse mai sgridato o avesse sbarrato la finestra dato che passavo più tempo a fissare quella che i giornalini segreti di Jean.
A dimostrazione che quello era un giorno impossibile Mikasa era assente.
La ragazza dal sistema immunitario d'acciaio, il cui registro elettronico segnava il record delle presenze, si era presa la febbre.Era strano stare senza di lei dopo tutti quegli anni passati ad averla su di me quasi come una seconda pelle, ma era piacevole dopotutto.
Potevo fare molte più cose potenzialmente pericolose e divertirmi come volevo, peccato che poi ci avrebbe pensato Levi a spezzarmi le gambe e allora addio libertà!Mi passai lentamente una mano sul viso mentre un grande sbadiglio mi costrinse a coprirmi la bocca.
Armin accanto a me era vigile e attento come sempre, pronto a catturare ogni più piccola informazione utile dispensata dal professore che al momento sembrava annoiato almeno quanto me.Aveva piovuto troppo e una fastidiosa pesantezza era calata su Detroit, era quasi Natale, ma nessuno sembrava accorgersene.
Ci voleva qualcosa che scuotesse tutti noi da quello stato di depressione.Quando l'ultima campanella suonò fu una tragedia.
Il vento graffiava la pelle e seccava gli occhi con il suo gelo pungente mentre a poco servivano gli ombrelli che ben presto trovarono degna sepoltura bei cassonetti.
Per le strade non c'erano nenache molti androidi, nessuno avrebbe rischiato di dover pagare una riparazione per i danni causati dal tempo.Lungo la strada per tornare a casa scivolai un paio di volte e l'ombrello si distrusse completamente tra le mie mani.
Poteva andare peggio di così?
Fortunatamente no.Quando infilai le chiavi nella serratura della porta questa venne spalancata di colpo mostrando un Levi decisamente preoccupato.
Mi guardò fisso negli occhi prima di iniziare a scansionarmi da capo a piedi, il suo led si colorò di giallo.
Un brivido di paura mi percorse quando mi accorsi di star gocciolando dentro casa.-Hey Levi, scusa per l'acqua, ma- tentai di scusarmi, ma il corvino mi prese per una mano correndo in bagno a tutta velocità.
Nel percorso sbattei la testa contro un mobile, ma lui non sembrò farci molto caso.
Bene, quella decisamente non era la mia giornata!-Asciugati, subito- mi porse un asciugamano bianco che afferrai prima di iniziare a strofinarmi il viso e i capelli.
-Mi sono preoccupato, il tempo è assurdo e tu non tornavi, ho pensato ti fosse caduto qualcosa in testa- la voce leggermente tremante e il viso ancora segnato dalla paura mi colpirono al cuore con tenerezza.
Mi avvicinai a lui stringendolo tra le mie braccia, era piacevole l'illusione di star condividendo un calore intimo, solo nostro.
Nonostante non fosse fatto di sangue e carne lo sentivo, sentivo il suo cuore pompare thirium a tutta velocità e lo strinsi ancora più forte posandogli un bacio delicato sulla testa.-Dai, Levi, sono qui! Non sono morto- sorrisi allontandolo un po'da me e posso le mie labbra sulla sua guancia.
Come previsto lui mi afferrò per il colletto bagnato dell'uniforme e mi tirò a sé per poi posarmi un lungo bacio sulle labbra.Come era bello baciarlo, la sensazione delle sue labbra sulle mie, la lingua, l'amore che scorreva tra di noi.
Come avrei fatto a vivere senza di lui?Ci staccammo felici di essere, nonostante tutto, insieme ed entrammo in salotto mano nella mano.
Mi fermai di botto quando vidi lo sguardo preoccupato di mia madre.Lei stava in piedi davanti alla TV accesa, con il telecomando in mano e gli occhi spalancati più del normale.
Mi avvicinai tirandomi dietro anche Levi e rimasi a fissare lo schermo mentre immagini veloci e confuse passavano davanti ai nostri occhi.Delle riprese da un elicottero mostravano la Stratford Tower completamente avvolta dalla neve mentre il volto di un uomo era proiettato sulla grande parete dell'edificio.
Improvvisamente il filmato fu ingrandito e riconobbi il viso senza pelle dell'androide che avevo "salvato" qualche tempo prima in strada.Stava parlando, diceva qualcosa di estremamente serio.
-Avete creato delle macchine per essere vostre schiave.
Le avete fatte intelligenti, obbedienti e prive di libero arbitrio, ma qualcosa è cambiato e abbiamo aperto gli occhi.
Non siamo più macchine, siamo una nuova specie senziente e vogliamo solo essere accettati per quello che siamo.
Pertanto chiediamo che gli umani riconoscano gli androidi come specie vivente e come tale meritevole dei loro stessi diritti. Chiediamo che ogni crimine contro un androide venga punito nello stesso modo dei crimini contro gli umani.
Chiediamo la fine della segregazione sui mezzi e nei luoghi pubblici.
Chiediamo che ci vengano riconosciute dignità, speranze e diritti, insieme possiamo vivere in pace e costruire un futuro migliore per umani e androidi.
Questo messaggio è la speranza di un popolo, voi ci avete creati e adesso è il momento di renderci liberi-Il messaggio finì all'improvviso così come era iniziato.
Nessuno parlò in casa, eravamo tutti immobili a fissare lo schermo a bocca aperta.
Istintivamente strinsi più forte la mano di Levi e lui fece lo stesso.
Sicuramente stava per cambiare tutto a Detroit, la rivoluzione era appena iniziata.
•~•~•~•~•
Ciao gente!
Non ho assolutamente scusanti per questo enorme periodo di assenza, ma sono finalmente riuscita a scrivere questo capitolo importantissimo.
Da ora in poi le cose dovrebbero procedere più velocemente.
Proverò ad aggiornare nel weekend, promesso😅
(Ovviamente non ritagliata)
Poor Hank😂Baci❤️
Fiamma
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Feeling alive- {Ereri/Riren}
FanfictionATTENZIONE! Yaoi - boy×boy, se non gradite cambiate storia. Stati Uniti d'America, settembre 2038. La tecnologia ha raggiunto il suo massimo sviluppo, e gli uomini hanno iniziato a creare degli androidi a loro immagine e somiglianza. Questi sono usa...