11~E come ogni giorno, ti amo più di ieri e meno di domani

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•Eren•
I primi ad arrivare quella sera furono Connie e Armin, seguiti da Mikasa, Jean, Marco, Ymir e Historia, Sasha, Reiner, Berthold e il suo androide Annie.
Ad uno ad uno entrarono in casa avvolti in pesanti giacconi scuri, pellicce sintetiche o giubbotti imbottiti.
In breve tempo l'attacca panni fu riempito di sciarpe e cappelli di tutti i colori e l'ingresso fu tappezzato dalle scarpe che sembravano quasi formare un secondo pavimento.
Ci sedemmo tutti in salotto, presentai loro Levi e viceversa.

-Hey Eren- sussurrò Jean allontanandosi leggermente da Armin -ce l'hai?-
Ridacchiai e gli rivolsi un sorrisetto malizioso.
-Certo che ce l'ho, Faccia da cavallo! Mi dovrai pagare profumatamente!- incrociai le braccia al petto e lo guardai fisso negli occhi.
Lui si passò una mano tra le corte ciocche bionde e annuì col capo, ma quando si voltò per tornare sui suoi passi lo afferrai per una spalla facendolo voltare.
-Che vuoi dannato!?- sbottò.
-Ah, ah, ah! Non parlarmi così Jean, ti ricordo che adesso è nelle mie mani- sussurrai circondandogli le spalle con un braccio.
-Tsk! Che pallone gonfiato!- sbuffò per poi staccarsi da me.
-Allora? Che vuoi?-
-Niente- sorrisi dandogli una pacca sulla schiena -solo augurarti buona fortuna-

Stavo tirando fuori i piatti con i biscotti dal forno quando Levi mi comparve alle spalle afferrando al volo uno dei recipienti in porcellana che avevo lasciato cadere per lo spavento.
-Levi! Mi hai fatto paura!- esclamai poggiandomi all'isola della cucina per riprendermi dall'infarto subito.
-Tsk, moccioso- sorrise e mi si avvicinò stampandomi un bacio su una guancia.
-Questa è una serata speciale, non è vero?- chiese prendendo due piatti.
-Cosa te lo fa pensare?- risposi vago.
-Non mi serve analizzarvi per capire che qui hanno tutti una cotta, o quasi-
Sorrisi tra me e me e mi fermai a guardarlo.
-Già, questa sarà una serata davvero dooolce!- aprii la porta e attraversai il corridoio lentamente.
-Anche Annie e Berthold...si piacciono?- disse a un tratto Levi pensieroso.
Mi accostai a lui e mi sporsi fino a posargli un bacio sulla testa.
Inspirai il suo profumo di menta e the come la migliore delle droghe.
-Non siamo un'eccezione, Levi. Il mondo sta cambiando-

Sognai per diversi giorni le urla di dolore di quei poveri piccoli biscotti indifesi che mi imploravavno di salvarli da Sasha, ma ormai era tardi.
Appena posai i piatti sul tavolino ebbe inizio la strage.
Osservavo i miei amici allungare vogliosi le loro mani e saccheggiare i piatti con avidità e non potei fare a meno di chiedermi se non avessi inserito per sbaglio della droga nell'impasto.
-Wow Eren! Questi sono i migliori biscotti che io abbia mai mangiato!- esclamò felice Sasha addentadone uno alla crema.
-Ehm, amore, così finirai per stare male!- intervenne Connie che stava disperatamente cercando di sottrarre il cibo alle attenzioni della sua ragazza.
-Il modo in cui mangi è rivoltante, se sei una donna vedi di comportati come tale e non come una mocciosa di campagna abituata a cacciare le bestie-
Bastò un solo commento tagliente da parte di Annie per fermare la castana all'improvviso.
Shasha ingoiò quello che aveva in bocca, si pulì le mani e si rimise seduta composta come se niente fosse.
-Comunque davvero complimenti Eren, hai fatto miracoli in cucina!- esclamò Mikasa affondando la mano nel piatto dei dolci alla marmellata.
-Grazie, ma Levi mi ha aiutato moltissimo. Considerando il precedente tentativo direi che è stato lui a fare miracoli- strinsi il corvino a me sul divano.
-Ah già! Creamy!- disse Armin affondando ancora di più contro il petto di Jean.
-Ma non si chiamava Kathie?- domandò Historia stringendo la mano di Ymir.
-No, a me pare che si chiamasse June...- affermò Marco strifinandosi il mento.
Alla fine non riuscimmo a ricordare il nome dato a quella povera torta alla crema che trovò un degno posto tra i rifiuti nei primi trenta secondi di vita, ma scherzammo e ridemmo a lungo.

Quando Faccia da cavallo mi punzecchiò una costola con il gomito, capii che era giunto il momento.
Mi alzai ed entrai in camera per prendere i due pacchetti su cui avevo attaccato delle piccole coccardine rosse e bianche.
Ne porsi una a Jean e l'altra la tenni per me.
Il biondo allora si sistemò meglio di fronte ad Armin e gli prese con delicatezza una mano.
Sciolse il fiocco della scatolina e ne tirò fuori un anello, l'anello che avevo comprato per loro.
Quando il mio amico mi aveva chiesto di comprargli un gioiello per Armin ero molto scettico, doveva andare a comprarlo lui, non io.
Mi aveva pregato affidandosi al mio buon gusto e alla fine avevo ceduto.
Armin spalancò gli occhi che non ci misero molto a inumidirsi.
-Armin, sono già due anni che ci conosciamo e ci amiamo senza riserve. Ti chiedo scusa se ci ho messo così tanto per fare la prima mossa, ma non sono fatto per questo tipo di cose, lo sai- mi lanciò uno sguardo d'intesa e si rigirò lentamente l'anellino tra le mani per far vedere l'incisione al suo interno.

-"E come ogni giorno, ti amo più di ieri e meno di domani"-


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Hi guys😢,
la scuola...
Chiedo venia per non essere più costante con le pubblicazioni, ma...
la scuola...
COMUNQUE, oggi capitolo molto fluff che continuerà con una seconda parte nei prossimi giorni.
Foto:

Vi saluto e in bocca al lupo con i compiti😥

Baci❤

Fiamma

Feeling alive- {Ereri/Riren}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora