Capitolo 3 - GIORNO DI SCUOLA

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Non aveva mai raccontato a nessuno del suo amore segreto per Jim, tranne che ai suoi genitori: loro almeno non ne facevano parola con nessuno e la sapevano capire, essendole sempre disponibili.
Non appena iniziò a correre per l'ultima strada da percorrere, si rese conto che le otto erano passate da due minuti, dopo la sua ennesima occhiata all'orologio.
Sospirò. Oltre che alle lamentele delle sue compagne, si sarebbe beccata probabilmente anche una bella nota direttamente sul registro.
Tanto vale che smetta di correre... scruterò Jim camminare davanti a me facendo finta di niente... oggi anche lui è in ritardo... , pensò mentre ricominciava a camminare.
Non aveva percorso neanche due metri che sentì una voce stridula e purtroppo molto familiare dall'angolo che aveva appena svoltato.
Ritornò subito indietro, scomparendo dalla traiettoria di Jim, e quasi si scontrò con Polly, la sua migliore amica.
La scrutò da sotto la frangia di capelli biondi con i suoi curiosi occhi color nocciola e, poi, come risvegliatosi da un sogno, esclamò: - Ehi, Ali! Buongiorno!- La strinse in un fortissimo abbraccio che fece quasi perdere il respiro ad Alison.
- Sì, buongiorno anche a te, Polly... - Disse mettendole le mani sulle spalle per spingerla via.
-Allora, Alison... cosa mi racconti di bello? Novità dai tuoi sedici gatti? Stanno tutti bene, Ribes sta bene?- Chiese, decisamente troppo assillante.
-Sì, i miei gatti stanno bene.-
Alison aveva sempre avuto una grande passione per i gatti, sin da quando era piccola, ed era sempre vissuta con loro.
-Polly, non so se sai che ora è, ma stiamo facendo parecchio tardi, oggi...- Disse, tirandola per un braccio.
-Dai, Alison! Perché non ci possiamo fermare a chiacchierare un po'?- Chiese l'amica in tono abbastanza lamentevole.
-Polly, siamo in classe insieme,  potremmo parlare quanto vuoi durante l'intervallo...-Disse con tono evidente di  chiudere lí la conversazione: per colpa sua stava perdendo l'opportunità di seguire Jim fino a scuola e magari fare anche l'ultimo pezzo di strada insieme, ma ormai lui avrebbe potuto già fare in tempo ad essere arrivato a scuola e a tornare cento volte...
Si rassegnò anche a questo.
Sospirò a fondo due volte. -Su, Polly... andiamo.-
Lei non fece obiezioni con grande sorpresa di Alison e la seguì in fretta.
-Se vuoi adesso puoi anche parlarmi... -
-Davvero?- Esclamò la ragazza al settimo cielo.
Alison scommetteva l'impossibile che Polly avrebbe parlato di gossip. Lei non sapeva parlare d'altro. Amava il gossip.
-Sì, davvero... avanti, di che parliamo?- Le chiese disattenta con lo sguardo rivolto a terra.
-Vedi...- L'amica cominciò, ma si bloccò quando vide il volto triste dell'altra ragazza. - Ehi... che ti è successo?-
Alison smise per un attimo di camminare per fissarla dritta negli occhi. - Non ho niente, Polly, ma sai che io odio arrivare in ritardo e questo... mi irrita parecchio, quindi... oh, niente, scusa, non volevo essere così sgarbata con te...- I suoi occhi blu divennero lucidi. - Puoi perdonarmi?-
Polly non si scompose affatto; le prese la mano e gliela strinse. - Non preoccuparti, gattara. Sono la tua migliore amica e ti perdono come minimo. Ma so che c'è dell'altro sotto che non vuoi dirmi, qualcosa che di sicuro ti rende più triste di arrivare tardi a una qualsiasi lezione.... allora, mi dici tutta la verità?- Piegò la testa da un lato come se aspettasse una risposta.
Sì.
Non c'era niente di più vero nelle parole di Polly.
Sì, c'era dell'altro.
Il punto era che una volta che avrebbe potuto fare anche l'ultimo pezzo di strada con il ragazzo che le piaceva tantissimo,  Polly arrivava e addio occasione d'oro...
No, Polly non c'entra... non posso pensare male di lei... alcune volte è un po' sbadata, ma si impegna a fondo nelle cose che fa e lo so che non l'ha fatto apposta di capitare proprio nel momento sbagliato... io le voglio bene così com'è e non cambierò opinione su di lei proprio per questo stupido motivo... sono sicura che ci saranno molte altre occasioni per parlare con Jim e conoscerci un po'... non ne sono mai stata così certa...
Alison le si avvicinò. -Ti offenderesti dicendoti che non ho niente di cui preoccuparti?- Le sussurrò all'orecchio ridacchiando per rendere ancora più fittizia la cosa. -Sto bene.-
Polly la guardò negli occhi e annuí. - Ti credo. -
Alison le sorrise a sua volta e si incamminarono insieme verso la scuola.
-Ah, e poi, tranquilla per le lezioni. Oggi è sabato e i professori sono abbastanza rilassati, non ci daranno una nota né faranno lezioni così particolarmente impegnative...- Disse Polly mentre camminava tranquilla. Sulle sue parole, Alison non ci avrebbe messo una mano sul fuoco.

           ***

Come si aspettava Alison, Polly non aveva avuto ragione al riguardo di "non far niente".
Infatti, la professoressa Johnson di matematica aveva assegnato alla classe subito dieci equazioni difficilissime che avrebbero dovuto fare in mezz'ora.
Wow, fantastico come inizio della giornata...,  si disse Alison mentre ricopiava di malavoglia gli esercizi alla lavagna.
-Che bello!- Polly stava ancora esultando. - Non riesco a credere che la Johnson non ci abbia scritto una nota!- Rideva come una pazza dal suo posto accanto ad Alison.
- Sì, ma forse ce la può ancora dare se non facciamo il nostro lavoro... quindi ci toccherà risolvere quelle equazioni il più in fretta possibile, ci manca solo... -
- Smith e Hopkins! - Vennero interrotte dal tono acido della professoressa che le stava richiamando con gli occhi lampeggianti. - Vi prego di stare attente e sopratutto zitte; stiamo risolvendo tutti insieme l'equazione numero quattro alla lavagna se non l'avevate capito, ma dato che stavate parlando, e anche a voce alta, vi invito calorosamente a partecipare alla lezione.-
Alison non si era nemmeno accorta che il tempo era passato così in fretta.
Diventò rossa come un peperone quando si accorse che Jim la stava guardando sconcertato dal suo solito banco più avanti.
Che figuraccia doveva avere fatto! E poi proprio davanti a lui!
Abbassò lo sguardo e, fortunatamente, fu Polly a mormorare un: - Mi scusi-, e: - Staremo più attente-.
Sì, quella giornata aveva proprio preso una brutta piega...

Chronicles of the Guardians (#1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora