Prologo: Armetis

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Lhessil

Mi sveglio in preda all'agitazione e mentre tiro un sospiro di sollievo per essere sfuggita all'incubo che fino a pochi secondi fa mi soffocava , il mio cuore inizia a battere più velocemente, le lacrime iniziano ad offuscarmi la vista e il mio respiro diviene sempre più corto, perché quello che ho appena sognato sta per concretizzarsi. Per calmarmi cerco col palmo della mano il corpo dell'uomo che amo ma stranamente non sento niente.
Cerco di non preoccuparmene più di tanto anche perché so che Elijah non mi lascierebbe partire per la guerra senza prima avermi dato un bacio e forse qualche parola di conforto.
"Oggi è il mio giorno", cerco di ripetermi più e più volte questa frase forse per realizzare che è l'assoluta verità.
Decido di farmi una doccia per scaricare la tensione ma appena mi alzo trovo poggiata sul cuscino di Elijah una lettera con su scritto "Armetis", la prendo in mano e riconosco la scrittura dell'uomo che amo, perciò la apro delicatamente e inzio a leggerla.

Non volevo che finisse in questo modo.
Non volevo questa fine per noi.
Non volevo e basta.
Se solo sapessi quanto è stato difficile fare quello che ora ti è ignoto, tu mi capiresti all'istante.
Proverò comunque a dirti a parole quello che a gesti ti ho già fatto capire ma sarai tu a decidere se dare o meno un significato a quel che io sto mettendo penna su carta.
Allo stesso tempo cercherò di essere più breve possibile, perché tra non molto tu varcherai la soglia di questa casa, tra non molto io mi avvicinerò al tuo dolce viso e scosterò con infinita delicatezza i tuoi capelli, li condurrò dietro l'orecchio e sarà in quel preciso istante che ti sussurrerò all'orecchio una sola parola: "Armetis". Tu allora mi chiederai per l'ennesima volta il significato e io per l'ennesima volta ti farò un sorriso ma senza rispondere alla tua richiesta.

Mentre leggo la lettera mi viene in mente il ricordo di ieri sera: Elijah che fa le stesse identiche cose che ora sono scritte penna su carta.

Ma ora voglio che tu legga lettera per lettera, parola per parola, frase per frase perché sarà alla fine di questa lettera che io risponderò finalmente alla tua domanda.

A quelle parole il mio corpo viene scosso improvvisamente da un fremito.

Come prima cosa, ti chiedo perdono.
Perdonami se ho preso questa decisione.
Perdonami se sono stato egoista e ho scelto io al posto tuo.
Perdonami per il futuro nel quale tu sarai costretta a vivere, senza di me.
Perdonami se tra non molto ti darò il mio ultimo bacio.
Perdonami.

Cerco di respirare in modo regolare, quando improvvisamente perdo un battito, le mie mani iniziano a tremare e la mia vista ad annebbiarsi sempre di più.
Parte delle parole che ho appena letto sono sfocate, tocco quindi delicatamente quel pezzo di carta e a quel contatto le mie mani hanno uno spasmo, è bagnata. E quelle che rendono quasi illeggibili le parole del mio amore sono lacrime.
Elijah aveva pianto per me.
E lui non lo aveva mai fatto.
Prendo comunque un grande respiro anche se mi sembra l'impresa più difficile del mondo e continuo a leggere.

Sappi che le mie braccia chiederanno per un ultima volta di poterti abbracciare.
E io ti abbraccerò.
Le mie labbra chiederanno per un ultima volta di poter incontrare le tue.
E io ti bacerò.
Il mio cuore chiederà disperatamente di essere ascoltato e accontentato, ma soprattutto di continuare ad amarti.
Ma non lo ascolterò.
Non lo accontenterò.
Ma continuerò ad amarti.
L'ho fatto ieri, lo faccio oggi e sempre lo farò.

Ormai non riesco a vedere più niente, le lacrime me lo impediscono, e il mio cuore pure. Sento che piano piano quest'ultimo si sta spezzando dentro il mio petto, quasi lo sento. Alzo quindi la testa verso l'alto e tiro un urlo strozzato, cerco di farmi forza e vado avanti.

"The soldier and his warrior princess"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora