Lhessil
Dopo aver brindato tutti insieme sentiamo la sirena che ci avverte che è ora di cena, così io e Rodwen ci incamminiamo insieme verso la mensa mentre gli altri rimangono un altro po' con Locis.
Entriamo nella sala grande, una sala che potrebbe contenere benissimo più di 1000 persone, rustica ma aggressiva al primo impatto. I tavoli, sparsi per tutta la sala, saranno almeno 100, e sono lunghi abbastanza per ospitare 10 persone su ogni lato. Essi si dividono in base a quale classe militare appartieni, da quella più bassa a quella più alta di rango: i Soldati e quindi le nuove reclute chiamati Puri si trovano sul fondo della sala, durante i primi mesi non parlano granché, e quindi la maggior parte di loro se ne sta in disparte senza proferire parola con nessuno, a volte addirittura senza mangiare e bere per alcuni giorni.
"So come ci si sente" penso guardandoli.
I Puri sono ancora troppo traumatizzati dalle Divisioni che tutt'ora l'imperatrice impone, dove le ragazze e i ragazzi appena risultati idonei all'addestramento sono costretti a separarsi dalla famiglia.
I Sergenti chiamati invece Obedientes sono poco prima di loro, e a loro volta i Pugnatores, quelli che nel vecchio mondo erano riconosciuti come Tenenti, mentre i Capitani, detti Magistri, si trovano ancora prima di loro. Infine, su una sorta di trono definito solium, si trova il Generale Jersena, o meglio, il Peritus.
Lungo la parete più corta della sala, sul fondo, ci sono i banconi dove vengono serviti cibo, acqua e coperto. La cosa che però salta all'occhio è che la sala è costruita in ossidiana e rivestita in diversi punti da pezzi di legno con sopra le teste imbalsamate degli animali del vecchio mondo, quelli più rari e feroci che esistevano, come ad esempio leoni, tigri ed orsi. E, come se non fosse abbastanza raccapricciante così, ci sono anche le armi con cui sono stati uccisi."Oggi hanno fatto l'agnus con i pomodori" mi dice Rodwen avviandosi verso il nostro prossimo pasto. Camminando in mezzo alla sala piena di ragazzi e ragazze scorgo dei volti nuovi oltre a quelli conosciuti. Due ragazze mi salutano appena mi vedono passare vicino al loro tavolo mentre un ragazzo di nome Mernus si ferma a parlare con Rodwen.
Passo davanti ai due che discutono e giro il volto facendo una pernacchia al miglior amico che esista ricevendo un debole sorriso in cambio.
Non so cosa passi per la testa a Rodwen in questo periodo ma do poco conto alla cosa pensando che sia normale visto com'è fatto lui, quindi ridacchio e mi muovo più veloce ritornando a cercare di capire che tipo di sbobba ci daranno oggi. Prendo un vassoio e passo davanti al bancone dei legumi, afferro un piatto di lenticchie e un piccolo panetto prima di avvicinarmi al bancone della carne.
Ripenso alla deliziosa bevanda che prima ho gustato grazie alla mia vittoria e a quel ricordo la mia gola supplica di averne un altro po'.
Ma non posso.
Qui la frutta non esiste più, o almeno non ne rimane granché, gran parte delle piante da frutto sono state sterminate dopo la Bellum Sitis e non sono più ricomparse, perciò il Sucus è considerato "sacro", se così possiamo dire.
Davanti a me noto una nuova recluta, riconoscibile dalla collana di Malachite che gli cinge dolorosamente il collo. Nel nostro campo ogni recluta appena arrivata è costretta ad indossare questo misero laccio nero con attaccata una pietra per essere meglio riconosciuto da tutti e, secondo me e Rodwen, anche per essere meglio bulizzato dagli altri militari di rango più alto.
Ma non è questo quello che cattura la mia attenzione: il ragazzino viene sgridato da un uomo piuttosto barbaramente, sto per intervenire per capire che ha da urlare così tanto ma noto la collana di Quarzo pendente dal suo collo, quella che solo i Pugnatores indossano, che come tutte le altre, come quella che indosso io stessa, ha inciso sopra lo stemma della nostra legione: un cervo dalle corna talmente sottili che risulterebbero inesistenti se non fosse per le numerosissime foglie bianche e rosa che le ricoprono.Mi fermo a guardarlo, il ragazzo spaventato va via appena il Capitano ha finito di parlare. È un uomo piuttosto bello, ben piazzato, con due spalle larghe e un petto ampio frutto dell'addestramento che solo quel tipo di persone fanno. Alza lo sguardo notandomi e una luce divertita gli passa negli occhi, arrossisco davanti al suo sguardo e mi riprendo avanzando verso il bancone della carne. L'uomo mi lancia un'ultima occhiata prima di prendere una bottiglietta d'acqua e incamminarsi verso uno dei tavoli dei Magistri nella sala. Mi riprendo e allungo il vassoio verso la donna dietro al bancone che mi saluta.
"Ciao Turnas" dico salutandola a mia volta prima che mi servi un pasticcio di agnus appena tolto dalla brace, a quanto so questo animale risale a secoli precedenti, dove era conosciuto con il nome di "agnello'. "Ancora questa roba?" chiedo storcendo il naso davanti al piatto, almeno i pomodori mi piacciono.
"Ciao cara, purtroppo i Pugnatores non sono andati a caccia, quindi questo c'era e questo ti prendi" mi risponde la donna paffutella alzando le spalle, io sbuffo ma vado avanti.
I Pugnatores sono gli unici addetti alla caccia, solo loro la organizzano e solo loro possono farla, poiché per gli altri, compresi noi dell'esercito, è vietato cacciare animali selvatici, anche se pericolosi.Appena ho preso tutto mi incammino verso uno dei tavoli dei Puri vicino la parete destra, una delle due più lunghe della sala, verso quello che io e Rodwen chiamiamo il 'nostro' tavolo poiché ci mangiamo da ben tre anni, assieme ai pochi altri ragazzi che conosciamo qui dentro.
Rodwen mi raggiunge e si mette a sedere iniziando a conversare con una ragazza al suo fianco, il ragazzo con cui stava discutendo è sparito, ma il mio amico non sembra darci peso."Che voleva Mernus?" gli chiedo proprio riferendomi a lui.
"Ah niente..." dice lui tranquillo iniziando a mangiare il suo agnus, sbuffa e allora lascio cadere il discorso.
"Ho dimenticato l'acqua" dico alzandomi da tavola notando che mi manca da bere, vado di nuovo verso il primo bancone e prendo una bottiglietta, la apro e ne bevo un sorso.
Improvvisamente sento uno schiaffo sul sedere e sobbalzo dalla sorpresa.
Ho sentito bene? Sul mio culo?
Mi giro e mi trovo davanti l'uomo di prima, un ciuffo di capelli gli ricade davanti alla fronte ma lui lo sposta con un soffio, i suoi occhi marroni hanno una sfumatura verde al centro e mi fissano divertiti. Sulle labbra ha un sorrisetto furbo mentre mi chiede: "Trovo anche te sul menù o sei da asporto?"Sbarro gli occhi alla sua affermazione mentre alcune persone vicino a noi si fermano per ascoltare la conversazione, a Rodwen va di traverso il boccone di cibo che si stava gustando beato fino a pochi secondi fa ma cerca di controllarsi dal non soffocare.
"Come scusa?" chiedo pensando di aver capito male.
Sperando di aver capito male."Ho chiesto: sei sul menù di oggi oppure devo chiederti da asporto?" ripete scandendo bene le parole alzandosi dalla panca e avvicinandosi di qualche passo. Istintivamente indietreggio di due o tre mentre i suoi occhi squadrano il mio corpo, quasi come volessero spogliarlo delle vesti che fortunatamente lo ricoprono.
"Ti sembra il modo di parlare ad una donna?" chiedo mentre sento l'indignazione montarmi dentro.
"Ti sembra il modo di parlare ad un tuo superiore? Ad un Capitano?" ribatte lui alzando la testa con fare altezzoso, quella luce divertita negli occhi sempre presente.
Stizzita raddrizzo la schiena e con tono strafottente dico: "Un superiore non denigrerebbe mai una sua sottoposta per piacere personale."
Il sorriso gli scompare dalle labbra, si guarda intorno vedendo diverse persone che hanno creato un capannello per vedere cosa succede. "Che avete da guardare? Tornate a mangiare!" esclama con voce dura facendomi sobbalzare, la gente si spaventa e ubbidisce senza ribattere. Appena tutti se ne sono andati mi lancia un'occhiata dura e si incammina lasciandomi lì.
"Ehi!" esclamo raggiungendolo, gli afferro un braccio facendolo girare. "Non ti aspettavi che ti rispondessi, dì la verità" dico guardandolo seria, lui lancia un occhiata ad un tavolo alla sua destra prima di posare i suoi occhi su di me.
"Senti, non so chi sei, ma se proprio vuoi divertirti ti consiglio di cercarmi di notte" dice con quel sorrisetto sulle labbra, mi fa l'occhiolino e poi si gira per andarsene.
"Ehi!" esclamo avvampando di rabbia, la spina collegata al mio cervello si stacca nel momento in cui apro la bottiglietta e verso il suo contenuto sulla sua testa.
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"The soldier and his warrior princess"
ActionNemmeno la distruzione del mondo arresta la brama umana di fabbricare armi, strappare vite e annientare popoli. La terra è suddivisa in 5 legioni e viene gestita da diverse imperatrici, il cui scopo è quello di sopravvivere nella disperazione e com...