Sconosciuto

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Lhessil

"Ava, ava, ava."
In questo momento sto tirando la gonna della mia cara nonna in maniera brusca e sgarbata, per indurla a prendermi in braccio mentre quest'ultima sta preparando la cena con un aria triste e sconsolata.

"Ava, av-" il singhiozzo comincia a farsi più forte, le lacrime iniziano a bagnarmi copiosamente il viso, il petto si abbassa e si alza con una velocità impressionante.
Voglio una spalla su cui piangere.
Voglio essere cullata.
Voglio sentirmi al sicuro.
E tutto questo posso esserlo solo e soltanto con lei.
Perché non ci si sente più sicuri se non tra le braccia della persona che ami di più al mondo.

Con foga continuo a tirare la gonna della donna che mi ha cresciuto fino ad oggi.
Il nonno è morto prima che io nascessi, non l'ho mai visto e tantomeno conosciuto.
"Voleva solamente sfamare la propria famiglia." Nella mia mente riecheggia la voce dell'anziana donna nel giorno in cui gli chiesi come mai io non avevo un nonno e lei un compagno.

"Ava, ava, ava."
La nonna sembra accorgersi della mia presenza e subito con le proprie esili e fragili braccia mi solleva e mi appoggia delicatamente sul suo petto, un'espressione stanca e stremata le si dipinge sul viso, e capisco che questo sforzo le è costato molto.
"Tesoro, quante volte ti ho detto che in latino nonna si dice 'avia' e non 'ava'?" ha la voce impastata dal sonno, e solo ora mi accorgo che si era addormentata in piedi.
Nel vecchio mondo il latino era considerata una lingua "morta" ora invece se non lo impari rischi di andare in prigione o peggio di essere mutilato.

"Avia..." mormoro abbassando lo sguardo e ricordandomi di quella volta in cui , a un ragazzino di appena 12 anni fu tagliato un dito per aver pronunciato male una parola davanti al tempio sacro della nostra summa.

"Non piangere" la nonna scuote delicatamente il mio esile corpo in modo cosi da calmarmi, ma non ci riesce.

Non voglio che mi veda in questo stato, ha già troppe preoccupazioni e io non voglio essere l'ennesima.
"Perché piangi papilio?" domanda alludendo alla grande voglia a forma di farfalla che mi ricopre il ventre.
"Lhessil, non fa bene tenersi tutto dentro, dimmi cosa ti succede" il suo sembra quasi un ordine ma è comunque calma e pacata.
"Tesoro mio va tutto bene, non c'è bisogno di piangere" mormora asciugandomi le lacrime con le dita.
Le sue mani sono rugose e piene di calli, ma sono allo stesso tempo raffinate e delicate.
"Avia, avia i-i-i-io..." i singhiozzi si sono fatti talmente forti che mi è difficile formulare una frase completa.
"Oggi Cromnus mi ha detto che appena avrò compiuto 15 anni anch'io sarò costretta a presentarmi alla leva obbligatoria....ma io non voglio fare parte dell'esercito..." e a quel punto il mio cuore si spezza, istintivamente stringendo le spalle della nonna cerco un po' d'aria.
Sto avendo un attaco di panico.
"Lhessil, respira" sussura accarezzandomi dolcemente la schiena.
"Non voglio f-fare cose brutte, no-non voglio imparare a combatt combattere" le lacrime non ne vogliono sentire di smettere.
"N-non vo-voglio fare del m-ma-male alle persone..." le mie parole sembrano ferire profondamente la donna che mi tiene saldamente in braccio.
"No-non voglio..." chiudo gli occhi perché mi sembra l'unica cosa giusta da fare in questo momento.
Io non voglio fare del male a nessuno.

"Nonna è questo il mio destino?"
"Papilio, destino è solo una parola, sei tu che scegli se darle o meno un valore"

Di colpo mi ridesto dal sogno appena fatto, più che sogno era un ricordo, di quando mia nonna era ancora viva e io ero appena una bambina che imparava a conoscere il mondo.
O almeno quel che ne rimaneva.
Alzo le palpebre e mi ritrovo la faccia del Capitano della mensa davanti, inspiro piano e mi immobilizzo cercando di non svegliarlo dal sonno. Il suo braccio mi cinge le spalle tenendomi stretta a sé, le mie mani sono una sul suo fianco e l'altra sul suo petto che si abbassa e si alza, potrei abituarmi al suono del suo respiro...ma cosa sto pensando? Il sucus devi avermi dato alla testa.
Non ho il coraggio di muovere le dita per paura di destare la sua attenzione e sebbene sia già cosi fottutamente imbarazzante mi metto a studiarlo.

"The soldier and his warrior princess"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora