Il sollievo

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Lhessil

Il nostro mondo è diviso in 5 terre, ciascuna governata da un imperatrice, l'onore di rivestire tale ruolo viene affidato alle cosiddette "Furori", alle furie e quindi a coloro che fin dall'infanzia vengono preparate per assumere tale incarico. Durante il solstizio d'inverno i "Fabulari" ovvero gli animali protettori delle 5 legioni scelgono chi tra le Furori è considerata idonea per la funzione, spesso non vi è una ragione ovvia dietro la loro scelta, decidono e basta.

La nostra imperatrice, Altena dello Yurem è considerata un summa saggia e rispettabile ma allo stesso tempo arrendevole e instabile.
Sinceramente a me e Rodwen non va particolarmente a genio, concede fin troppi favori a Jersena e sembra volere sempre una sua approvazione per ogni cosa.

Ogni legione ha un generale chiamato Perita come Jersena, che comanda oltre 50.000 uomini di grado militare diverso, ci sono i Puri esattamente come me e Rodwen, gli Obedientes, i Pugnatores e i Magistri, respettivamente, Soldati, Sergenti, Tenenti e Capitani, che vanno dai 15 ai 60 anni, tutti costretti a far del male e a uccidere e uccidere.

Possiamo dire che è un mondo piuttosto crudele, che ti insegna a combattere dalla prima infanzia, e dove sopravvivi se uccidi e non rimani ucciso.

Purtroppo, per molti di noi è stato così, durante la bellum sitis, ovvero la guerra della sete avvenuta tre secoli fa è che ha cambiato tutto, lasciando solo un milione di persone vive. E non tutte in salute.

"Devo prenderti in braccio, posso?" mi chiede Elijah accarezzandomi un braccio, mi riscuoto dallo stato di trance in cui i pensieri mi hanno trascinata e alzo lo sguardo su di lui.

"C-c-cosa?" Domando guardandolo dritto negli occhi.
Il dolore c'è sempre, anzi è più forte di prima e non accenna ad andarsene, e come se qualcuno mi avesse rovesciato una grandissima quantità di acido sulla schiena, ma se soffro non lo do a vedere, non voglio che il Capitano mi compatisca e tanto meno che mi aiuti. "N-no-non ti azzardare a toccarmi..." Elijah se ne può anche andare a quel paese, quando Jersena gli ha ordinato di frustrarmi lui non ha esitato neanche per un secondo, ha preso la frusta, e ha colpito e colpito per 30 volte, senza pudore, senza pietà.

"Senti la vuoi un po' di sollievo o no?"
Elijah si stacca dal mio braccio e li dove le sue dita non toccano più la mia pelle sento freddo e una sorta di nostalgia.

"In effetti un po' di s-so-sollievo potrei provarlo..." gemo di dolore appena mi appoggio su un gomito ma parlo comunque "ma solo dandoti un pugno su quel bel faccino" alla parola bel sulle labbra di Elijah si dipinge un sorriso strafottente.

"Ora lo riempo di botte" penso toccandomi delicatamente la testa e avvertendo una fitta lancinante.

"Davvero? secondo te ho un bel faccino?" domanda facendomi un cenno con la testa.

"Basta, ora lo uccido" sono più arrabbiata che sofferente in questo momento perciò decido di lanciarmi sopra di lui ma è Elijah a precedere le mie violente intenzioni, prima che alzi un solo muscolo il suo corpo e sopra il mio e stranamente non avverto nessun dolore, l'unica cosa che sento sono i suoi muscoli tesi al massimo per tenermi ferma e non farmi fare una sola mossa.

"Anche se lo vorrei tantissimo in questo momento, non osare fare movimenti bruschi o rischi di lacerarti ancora di più la pelle" nei suoi occhi leggo premura mischiata a malizia, e a quello sguardo il mio corpo ha un fremito.

"Allora siamo intesi?" Domanda guardandomi dritta negli occhi.

Anche se preferirei prendermi un altra frustrata piuttosto che dargli ragione faccio un cenno d'assenso e quando lui sembra aver compreso che non farò niente di avventato si stacca da me e si alza in piedi.

"The soldier and his warrior princess"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora