"The soldier and his warrior princess"

La Scommessa

Elijah

                    15 minuti prima

"Domani, puntali o sennò vi faccio pentire di essere nati" dico con un sorrisetto sulle labbra ma mantenendo un tono serio.
La giornata è stata lunga e faticosa,  non ho fatto altro che allenare reclute su reclute e quello di cui ho disperatamente bisogno in questo momento è un pasto caldo, cosi mi reco alla mensa per accontentare felicemente la mia richiesta ma si vede che il più stronzo tra gli stronzi non era d'accordo con me.

"Elijah Stomus" un ragazzo sulla ventina si avvicina al mio tavolo, la sua voce è profonda e fin troppo calma ed è l'ultima cosa che voglio sentire in questo momento.

"Cosa vuoi Cromnus?" ingoio il boccone di cibo controvoglia perché avrei voluto godermelo ancora un po', mentre il ragazzo che ha parlato si siede davanti a me come se potesse farlo.

"Divertirmi un pò con te" Cromnus incrocia le braccia e si protrae in avanti fino a sfiorare con le dita il mio piatto, ha i capelli di un nero corvino molto intenso, gli zigomi sono altissimi e affilati come il coltello che pochi minuti fa stavo maneggiando, le labbra per quanto sono sottili sono appena visibili e gli occhi sembrano corteggiare la morte.

"Mi dispiace deluderti, ma a me piacciono le donne" dico con un sorrisetto forzato sottolineando l'ultima parola, la sua mascella si contrae e l'espressione divertita che aveva in faccia fino a qualche secondo fa di colpo sparisce.
"Ma non mi dire.."  ora il suo corpo pare più rilassato, e mentre prende un lungo respiro, poggia il suo corpo muscoloso sullo schienale della sedia.
"Giochiamo un po', dai" e cosi dicendo afferra il mio piatto prima che io possa riprendermelo e lo passa al Servus che in questo momento sta girando fra i tavoli per soddisfare qualsiasi tipo richiesta.

"Ho finto grazie" mormora con quel suo sorrisetto falso del cazzo, e cosi dicendo porge il piatto in modo piuttosto brusco al povero ragazzo che subito lo prende, rischiando per poco di farlo cadere.
Questo suo fare altezzoso e pieno di sé deriva forse dal fatto che è il figlio prediletto della nostra cosiddetta Summa, la suprema: l'imperatrice Altena della legione dello Yurem.
Anzi ne sono sicuro.

'La prossima volta per cena ti costringo a mangiare le tue stesse palle' penso.

"È semplice o tocchi il culo a quella là dicendogli cose sconce..." lascia la frase a metà cosicché io possa girarmi e scorgere la fortunata tra la folla.
Nell'esatto momento in cui indica la ragazza in questione il mio corpo freme di rabbia, le mie vene si gonfiano e sembrano quasi scoppiare, ma prima che possa parlare lo fa lui ."...o lo faccio io" il suo sguardo saetta da me a quella povera preda che ha scelto di cacciare, e nei suoi occhi colgo quello che ho visto fin'ora in lui: una mente malata.

"Mi raccomando, devi essere credibile"
mormora mordendosi il labbro con quel suo modo da schifoso maniaco che solo lui sa fare.
In questo preciso istante preferirei di gran lunga gustarmi il pasto di cui  sono stato appena privato ma non posso lasciarglielo fare.
Già prima quando mi ha notato mentre stavo sgridando quella recluta è rimasta immobile per alcuni secondi, e stavo per credere che mi volesse rivolgere la parola, ma per fortuna il mio cervello ha collaborato e mi ha portato via da lì prima che potesse succedere qualcosa.
Non posso permettere che accada qualcosa a quella ragazza.

Mi giro per inquadrarla meglio e il mio corpo ha un fremito, al solo pensiero di toccarla per la prima volta in quel malo modo mi sale il vomito, ma non perché sia lei, piuttosto per il fatto che forse il nostro primo contatto (caso mai c'è ne sarebbe stato uno) poteva non essere a fini sessuali espliciti, volgari e forzati.
Esplicito, volgare e forzato.
Esplicito, volgare e forzato.
Esplicito, volgare e forzato.
Ripeto più e più volte queste parole nella mia mente perché tra poco dovrò esserlo io: esplicito, volgare e forzato.