12.Sono io la stupida ragazzina

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Lewis guida velocemente attraverso la città e appena siamo fuori da quell'insieme di case mi inizio a chiedere dove avolo siamo, insomma, inizio a preoccuparmi, non è che è ancora arrabbiato per la questione della Louboutin in testa?

"Non mi vuoi uccidere vero? Sai infondo infondo mi sei sempre stato simpatico, indipendentemente da tutto quello che ti ho detto."

Non mi guarda nemmeno, continua semplicemente a guidare e sta zitto, ora inizio davvero a spaventarmi.

"Senti, ora parlando sul serio, tu sarai forte ma nemmeno io scherzo, e se ti avvicini ti ammazzo, e vorrei ricordarti che una volta ti ho già steso."

Lui scoppia a a ridere e io non capisco il perché cosi lo guardo con una faccia interrogativa.

"Hai sul serio pensato che volessi ucciderti?"

"Onestamente si, non credo che tu sia un tipo tutto a posto. Comunque dove stiamo andando?"

"In un posto che ho scoperto qualche anno fa, sai avevo perso e cosi ero andato a farmi un giro e ho scoperto un laghetto niente male. Ma non preoccuparti, ancora poco e siamo arrivati"

Ed ecco che ritorna a guardare la strada attentamente senza piu rivolgermi la parola. 

Dopo circa mezz'ora ci fermiamo in una piazzola vicino alla strada principale. Lewis scende dalla macchina e io sono indecisa. Cioè, nonostante quello che gli ho detto ho sul serio paura che mi faccia qualcosa, Ma non voglio mostrarmi debole davanti a lui cosi scendo con un finta sicurezza che nemmeno io so dove sono riuscita a trovare.

Si fa strada nel fitto bosco che costeggia lo spiazzo e vedendomi indecisa mi si avvicina e mi prende per mano. In quel momento una scossa invade il io corpo e vedo che nemmeno lui sembra indifferente, questo è quello che ho sentito a Monaco quando mi ha trovata sulla spiaggia, avevo capito che nemmeno lui fosse tanto indifferente a quel contatto ma ora ne ho la sicurezza, poi inizia a camminare tra gli alberi e io lo seguo. A questo punto non posso fare altro se non fidarmi di lui, e detto da me, che non mi sono mai fidata di qualcuno che non fosse della mia famiglia, e poi nemmeno tutti,è una cosa strana.

Siamo arrivati sulla riva di un lago fantastico, Il tutto è illuminato solo dalla luna e da una luce che posso vedere all'orizzonte e capisco essere quella della città. Ci sediamo vicini e ora inizio a sentire dei brividi sulle gambe, dubito siano stati provocati dal freddo, però scaccio con forza il pensiero che stava per farsi largo nella mia mente.

Inizio a parlare per interrompere il silenzio imbarazzante che si è creato tra noi.

"Come mai eri con Carter, e come mai hai uno zigomo spaccato?"

"Ci conosciamo da molto e stavamo parlando di una ragazza"

"Perché cavolo dovreste parlare di una ragazza e poi picchiarvi?"

"Lasciami spiegare fino alla fine, poi potrai dire quello che pensi, intesi?"annuisco e lui finalmente inizia a parlare

"Quando sono entrato nella formula 1 avevo più o meno 22 anni ed ero insicuro di quello che stava succedendo, in ogni caso, partecipavo a numerosi eventi dove conoscevo gente ricca e per lo più snob, che non mi stavano affatto simpatici. Una sera ad una festa ho incontrato Carter, abbiamo subito stretto 'amicizia', se cosi si può definire, perché lui in mezzo a tutta quella gente mi sembrava quello che mi somigliava di più. Una sera mi ha raccontato che usciva con una ragazzina e che avrebbe voluto farmela conoscere. Mi ha raccontato che era una stupida che stava convincendo di amare per portarsela a letto. Io non capii bene la situazione e in quel momento mi sembrò una cosa normale, perfino divertente, perche in effetti molti ragazzi facevano così e devo ammetterlo, anche io lo facevo. In ogni caso un giorno abbiamo litigato perché ho scoperto che parlava male di me alle mie spalle e che mi frequentava solo perché sperava che lo portassi alla fama non so in quale stupido modo. Questa sera lo ho rivisto e mi ha detto che a quanto pare quella ragazzina me la sono portata a letto recentemente. Abbiamo iniziato a litigare e poi sei arrivata tu, quando ormai ce le eravamo già date. In ogni caso non riesco a capire a cosa si riferisse prima e vorrei sapere come lo conosci tu quel bastardo"

"Io sono la stupida ragazzina che è andata a letto con Carter"

Mi guarda sorpreso e quando fa per parlar lo zittisco iniziando io

"Adesso sei tu che dovrai ascoltare me. In pratica io avevo qualche problema a casa, ma questa è un altra storia. Lo ho conosciuto ad una delle cene di lavoro di mio padre e ho iniziato a frequentarlo. Io ero solo una stupida e mi sono innamorata. Sono scappata di casa e mi sono mantenuta da sola per qualche mese. Poi siamo andati a letto insieme ma lui non mi ha lasciata. La nostra storia è andata avanti per un po' ma poi, è successa la cosa più prevedibile..." lascio la frase in sospeso. "poi sono riuscita ad andare avanti e sono diventata più forte, dopo ogni ragazzo che mi ha lasciata mi sono rialzata, ma dopo un po' ho capito che l'amore non fa per me e che me la caverò sempre da sola. Piano piano  sono anche diventata una modella famosa e da poco ho aperto la mia casa di moda."

"Cosa è successo quando ti ha lasciata, voglio dire che cosa stava succedendo, perche non hai finito la frase?"

"Stavamo per sposarci, ero in chiesa e lui non arrivava, quando finalmente ci ha raggiunto, davanti a tutti ha detto che mi aveva solo usata per il sesso e per avere dei soldi. Cosi mi ha lasciata all'altare e se ne è andato. Sono stata male per un bel po' di mesi, senza voler vedere nessuno ma poi grazie a Charles, Max e Meredith sono riuscita ad andare più o meno avanti, inoltre Victoria's secret mi ha ingaggiata per sfilare per loro e sono riuscita a rialzarmi. L'unica cosa che è sempre andata male dopo, sono state le relazioni, sono tutte finite con qualcuno che mi faceva le corna, cosi ho smesso di credere nell'amore e ho iniziato a vivere meglio, usando gli uomini per il sesso, come fino  poco tempo prima avevano fatto con me ma mettendo in chiaro le mie intenzioni. E cosi eccomi qua, ora puoi anche ridere di me e della mia penosa e banale storia strappalacrime"

Sento il suo sguardo bruciare sulla mia pelle e mi giro verso di lui accorgendomi di essere molto più vicina al suo volto, più do quanto non mi aspettassi. Ma questa volta non è stato come con Sebastian, a proposito, non ne abbiamo più parlato, ma ora capisco che sia meglio cosi. Ritorno a concentrarmi su quello che sta succedendo ora quando mi rendo conto che la sua mano è poggiata sula mia guancia e i nostri visi si stanno avvicinando ancora e ancora. La mia testa sembra aver smesso di funzionare e mi avvicino a lui più di prima. In poco tempo le nostre labbra si sfiorano e lui annulla la distanza tra noi, è come se in questo momento non stessi provando nulla se non un senso di pace e piacere, il dolore che ho provato prima nel vedere Carter è sparito insieme alla paura che provavo nei confronti di Lewis, le preoccupazioni si sono volatizzate. Ora è come se ci fossimo solo io e Lewis, nessun altro, sto provando sensazioni mai provate prima con nessuno e mi sorprendo di quello che mi sta succedendo. Onestamente non mi riconosco più e in poco tempo ci stacchiamo per riprendere aria. Improvvisamente mi rendo della cazzata colossale che ho fatto e ripenso a ciò che mi aveva detto Mer in aereo, non innamorarti di lui, ma io mi non sono innamorata di Lewis, giusto? 

Cazzo, no che non mi sono innamorata, sono solo leggermente cotta ma l'amore è qualcos'altro, qualcosa che si sviluppa nel tempo, e io non lo conosco abbastanza per essere sicura di provare qualcosa per lui. Mi allontano di più capendo che in questo momento non mi posso permettere una cotta. Mi scuso con lui e ci alziamo per tornare alla macchina, entrambi zitti e immersi nei nostri pensieri. 

Something you call love||Lewis Hamilton||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora