Tu eri

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Tu eri troppo per tutto andrè. Me ne accorgo ora mentre racconto la storia di noi. Eri troppo bello, troppo simpatico, troppo intelligente. Eri troppo. Altruista, troppo stronzo. Troppo perfetto. Dannazione andré, odio la domenica. Anche questa sera, in cui dopo aver litigato con mia madre ripenso a te. A quell'incidente. Rivedo l'orologio, e mi domando a cosa hai pensato, se hai sentito dolore. O se invece, è stato tutto così fugace veloce. Indolore. Penso che per te la vita si è fermata qui al 2018. Non ci sarà un altro capodanno, un altro Natale, un altro regalo da scartare il giorno del tuo compleanno. Non ci sarà più il tormentone dell'estate, la curva sud in cui tifare. Non rimane nulla, solo una lapide in un cimitero. E tu sei lì. André, il tuo corpo almeno. La tua anima spero di no. Quella spero che ora sarà libera di volare. Come canta Elisa l'anima vola. E lo spero. Spero che sarai libero da ogni cattiveria, da ogni no, da ogni barriera. Spero che ogni volta in cui l'alba arriva ti scaldi , così da tanto da farti sentire l'amore che hai lasciato qui. Ho ritrovato una delle nostre foto, eravamo al mare, al compleanno di tua sorella andré. Elisabetta. Io ero completamente bagnata dall'umidità, ma tu eri bello. Come lo sei sempre stato. 2011. L'anno in cui ci siamo messi insieme. L'anno in cui è cominciato tutto. Si, ma sette anni dopo tu non c'eri più. Una cazzo di moto ti ha portato via per sempre. Allora mi perdo nei ricordi, nei sogni, in quell'amore che volevo che speravo. Che non ti ho mai urlato. Ed ora ogni volta che vedo o sento un'ambulanza arrivi tu. Steso li. Sul freddo cemento. Solo. Quel casco, quei guanti. Fanno male. Fa male tutto. Fa male crescere lontani, fa male aspettarti nei sogni, fa male non sentire la tua voce. Ma i giorni passano, i ricordi no. Sento ancora la tua risata, annuso ancora il tuo odore. Sento ancora la tua pelle. Ti sento ancora. Ti vedo ancora lì, su quella spiaggia sdraiato. Rivedo ancora, quella casa che era nostra. Mi domando come si fugge da un'assenza? Come ci si risolleva, da una morte. Come si ricomincia a vivere quando l'ossigeno diventa gas. E nulla può salvarti. So che dovrei continuare a parlare di noi. Di ogni cosa di noi. E lo farò. Però mi manchi. E mi mancherai sempre. Ogni giorno. Sentirò un po' la tua assenza. Ventuno giorni senza di te. Senza toccarti, baciarti, senza sentirti. Senza poterti dire tutto quello che vorrei. Avrei dovuto farlo. Ma è tardi ora è davvero tardi..troppo forse....

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 05, 2018 ⏰

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