Capitolo 10

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Suona la sveglia. Noooo sono già le 8:00!!
Mi alzo e vado a farmi una doccia poi finisco di mettere le cose in valigia.

Vado a svegliare Filippo visto che non c'è modo perché si svegli da solo.

Scendiamo poi in sala colazioni dove troviamo già gli altri ad aspettarci.
Parlando abbiamo scoperto di avere lo stesso volo di ritorno e questo mi rende un po' più serena.

"Oh Bro... Pronto per il volo?" dice Lorenzo ridendo e guardando Fil e anche a me scappa una risatina. Lui lo fulmina con lo sguardo.

Finito di fare colazione torniamo a prendere le valigie e ci dirigiamo fuori dall'hotel dove ci aspettano i taxi.

***

Siamo appena arrivati in aeroporto e il nostro volo è un ritardo. Fantastico!
Filippo è un po' agitato, un po' tanto e lo si vede. Non ama volare, non dico che vada in panico ma l'aereo non è uno dei suoi mezzi di trasporto preferiti.
Abbiamo scoperto di essere vicini di posto così faremo il viaggio assieme e riusciremo a stare insieme ancora per un po'.

***

Dopo 4 ore finalmente partiamo. Filippo mi sta tenendo la mano come un bambino che ha paura di andare sulle montagne russe.
Respiro profondamente:

"Ok cantiamo"

"Cosa?" mi guarda perplesso

"Ho detto cantiamo. No forte a bassa voce. Ti aiuta a non agitarti. Lo faccio sempre io." lo guardo e sorrido

"Scusami per ieri sera 
ma quando bevo non lo so 
scusa ancora per la cena 
giuro che mi rifarò 
tu che hai fatto un po' di tutto 

per un diavolo in inverno 
tu che sei fin troppo bella 
così bella da convincere un santo a ballare all'inferno 
so che sei timida, timida 
solo se vuoi 
la vita vivila, vivila 
fuori gli eroi 
faranno pure finta di salvare il mondo 
ma io sarò sincero con te fino in fondo 
e ti dirò 

non ho fatto l'università 
tiro tardi a bere con i fra' 
non lo so dove ci porterà 
siamo cresciuti al contrario 
che stasera ci ubriachiamo a un bar 
poi balliamo finché chiuderà 
so che stiamo bene assieme ma 
siamo cresciuti al contrario 

guarda le stelle, guarda il cielo, guarda il mare 
guardami negli occhi e dimmi che pensi al nostro futuro 
io che ti prendo dolcemente per le mani 
e ti sussurro piano piano nell'orecchio 
ma vaffanculo! 
facciamolo sulla sabbia se sei curiosa
puoi chiedermi in po' di tutto 
puoi farmi qualunque cosa 
non sono affatto come il tuo ragazzo
che ti sta addosso più di un indiano che vuole venderti una rosa 
e non ti preoccupare se la vita ti incasina 
si impara più da un mare mosso che da una piscina 
siamo la generazione adrenalina 
siamo gli assassini della notte, vittime della mattina 
siamo in piazza a ballare per un DJ 
puoi trovarci a un locale o a qualche rave 
fra' per ridere non serve mica un laureato 
tanto il mondo in tasca mica ce lo siam comprato ma 

non ho fatto l'università 
tiro tardi a bere con i fra' 
non lo so dove ci porterà 
siamo cresciuti al contrario 
che stasera ci ubriachiamo a un bar 
poi balliamo finché chiuderà 
so che stiamo bene assieme ma 
siamo cresciuti al contrario 

non siamo figli delle stelle, ma di chi le stende 
non siamo i nuovi decadenti con poesie nei server 
vendiamo a chi ci vuole male, che ci vuole 
al mare a far casino tutta la notte e tutti giù a cantare 

non ho fatto l'università 
tiro tardi a bere con i fra' 
non lo so dove ci porterà 
siamo cresciuti al contrario 
che stasera ci ubriachiamo a un bar 
poi balliamo finché chiuderà 
so che stiamo bene assieme ma 
siamo cresciuti al contrario"

"Partiti"

"Cosa? Oh mio Dio è vero!"

Ci perdiamo a chiacchierare e a guardare le nuvole dal finestrino. Ad un tratto Filippo prende la mia mano e scatta una foto per poi pubblicarla sulle sue ig stories scrivendo "In volo io e te ❤️" e taggandomi.
La trovo una mossa un po' azzardata ma mi piace allo stesso tempo che la cosa sia quasi "pubblica".

***

Filo si è addormentato sulla mia spalla e quindi cerco di svegliarlo in qualche modo.

"Ehi amore, siamo arrivati"

Si sveglia

"Sono ancora vivo?"

"Scemo. Prendi lo zaino e scendi va la!"

Appena scendiamo butta lo zaino e si sdraia per terra urlando "Superficie terrestre ricoperta di asfalto non ti ho mai voluto bene come in questi momenti!"

Rido. E non solo io, a quanto pare chiunque trova esilarante questa scena.

Andiamo al ritiro bagagli ed è ora di salutarci.

Saluto per primi gli altri ragazzi e poi saluto Filo. Non ce la faccio. Non ci riesco. Non riesco a lasciarlo andare sapendo che non riuscirò a vederlo tutti i giorni. Che non potrò dormire affianco a lui tutte le notti. Che non potrò più assaporare le sue labbra ad ogni ora del giorno. Una lacrima mi riga il viso ma sento la sua mano pronta ad asciugarmi lo zigomo

"No. Ti chiamerò tutti i giorni. Ci sentiremo sempre. Ti darò il buongiorno tutte le mattine e la buonanotte tutte le sere. Ti penserò ad ogni ora, minuto e secondo della giornata. E poi io sarò sempre con te" dice guardando prima la mia collana e poi me.

"Cavolo tu non hai nulla di mio!". Ci penso un po' e poi mi slego la coda e metto al suo polso il mio elastico per capelli. "Ecco ora anche tu hai qualcosa di mio".

Prima di andare ci lasciamo ad un lungo bacio. Poi io me ne vado con le mie amiche e lui con i suoi amici.

***

Siamo in macchina verso casa

"Oh Queen... Cazzo Asia! Oh dai mo! Vi sentirete e sicuramente vi rivedrete. Adesso per favore torna in te che 'sta macchina sembra un mortorio!" mi rimprovera Mic.

"Mic sto guidando. È normale che sia concentrata sulla strada e quindi sia silenziosa."

"Se va beh! È proprio questo il punto: tu non sei mai silenziosa!"

Così alzo il volume della radio

"Se mi vieni a cercare
solo un’estate non vale
se non mi riprendo non ti rispondo non richiamare
Se ti dico che arrivo poi non arrivo
non ti arrabbiare
è colpa del vino
è colpa del mare
d’estate non vale"

"Oh raga sushi sta sera?" chiede Bi, al che tutte in coro rispondiamo "SIIIIIII"

Spazio autrice:
Cosa succederà dopo?

Semplice - IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora