Cap. 9~Forse...

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-Dean Thomas?

-Sì, quindi?

-Vuoi scherzare? Perché sono abbastanza sicura che non stessi sognando quando mi hai detto che era la persona più noiosa che avessi mai conosciuto...

-Be' ho cambiato idea.

-Figlia mia...

-Non chiamarmi "figlia mia", davvero non è divertente quando lo fai.

-Questo è relativo e comunque hai ragione dopo questa cazzata che hai fatto dovrei chiamarti almeno nipotina mia perché il mio livello di maturità rispetto a te si è appena distaccato di almeno due generazioni.

-Non sono sicura di seguirti... Non è che me lo rispieghi?

-Ginevra Molly Weasley! Smettila di distrarmi! Perché Dean Thomas? Pensavo che le cose con Harry andassero bene...

-Certo come no... Credo sia più interessato a quello stupido libro di pozioni che a me e ho detto tutto...

-Sono sicura che ti sbagli.

-Non mi sbaglio Zoe! È sempre stato così: Harry sei più come una sorella Potter non è interessato a me! Rassegnati!

-Te l'ha detto lui?

-Cosa?

-Che sei come una sorella...

-No, ma...

-Allora niente. E anche se fosse questo non giustifica Dean!

-Ne sei sicura?

-Che sia legale essere single? Be' non ho dissennatori alle calcagna quindi penso di sì...

-Intendo che l'unico modo per non pensare ad Harry è stare con qualcuno...

-Questo è decisamente poco Grifondoro Ginny!

-Non ricordarmelo...

-A proposito di Grifondoro...

-Oh, non di nuovo!

-Che mi dici di un certo rosso con gli occhi azzurri...

-Te l'ho già detto! Sta con Lavanda! Anche se...

-Anche se è innamorato perso di Hermione...

Il volto di Ginny non aveva mai racchiuso così tanto stupore: gli occhi spalancati come la bocca e il cervello in una strana combinazione tra il completamente azzerato e un'iperattività dei neuroni per capire come Zoe Johnson potesse sapere una cosa del genere. Nella stanza A delle Grifondoro del quinto anno era calato il totale silenzio, Nancy e Lucy come al solito erano in giro anche quando non avrebbero dovuto quindi sarebbero potute rimanere così per almeno un'altra ora, ma la bionda decise di spezzare il silenzio:

-Pensavi seriamente che non me ne fossi accorta? Solo che non capisco perché si comporti così...

-Questa è facile: complessi di inferiorità, Ron è fatto così...


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Harry negli ultimi giorni era arrivato alla conclusione che avrebbe preferito tornare ad incidersi frasi sulla mano nell'ufficio della Umbridge che dormire nella stessa stanza di Dean Thomas. Vederlo alla scrivania a scrivere lettere e sapere che erano indirizzate a Ginny era un dolore più grande della cicatrice quando c'era Voldemort nei paraggi. Ron intanto di certo non lo aiutava a moderare la collera lanciando occhiate che assomigliavano più a silenziose minacce di morte. Era assurdo come fosse Harry a doverlo calmare quando avrebbe voluto aiutarlo a pestare il loro compagno di stanza. E a proposito di compagni di stanza, Neville era uno dei migliori amici di Ginny, forse avrebbe potuto dargli una spiegazione sul comportamento della rossa che sembrava del tutto inaspettato, era stato così sicuro di quello che c'era tra loro, che cosa aveva sbagliato? Certo si sarebbe potuto fidare del silenzio di Neville? Perché di certo non si poteva fare una domanda del genere senza esporsi. Ci avrebbe pensato. 

Harry e Ginny-La vera storiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora