BRENTON
Non avrei mai voluto che finisse in quel modo, e lo sapevi benissimo, Jane. Sapevi che non c'era nessun'altra oltre a te, che quando ti guardavo negli occhi lo facevo per davvero: ti leggevo perché eri un libro aperto sotto al mio sguardo, ma c'era sempre qualcosa che non quadrava. Forse leggevo tutto dalla fine o cominciavo a metà.
Sapevo che, se mi avessi visto nello stato in cui ero, saresti ritornata sui tuoi passi e mi avresti mollato un bello schiaffo su quella faccia che avevi sempre in mente. Solo che te non volevi vedere, ti eri coperta gli occhi per cercare di far finta di niente e voltarmi le spalle.
Non avresti realizzato i tuoi sogni e, per questo, avevo fatto di tutto affinché mi odiassi, persino dirti che di te non me n'era mai importato nulla. L'avevo scorta quella luce nelle tue iridi che, per un secondo, la paura che ti avessi ingannata per tutto questo tempo ti fece vacillare. Ti conoscevo abbastanza bene da sapere che non ti saresti tirata indietro, che mi avresti risposto a tono, che mi avresti gridato addosso sbattendomi la realtà in faccia: mentivo per farti soffrire.
Era vero, lo stavo facendo, e stavo fallendo.
Dovesti incassare il colpo più duro quando inventai la bugia di avere un'altra. Mi veniva da rigettare tutto l'alcol che mi scorreva nelle vene, al solo pensiero di provare qualcosa per una donna che non fossi tu, sentivo la bile salirmi fino alla gola, ma feci finta di nulla, lasciai correre. Fu lì che perdesti per un istante l'equilibrio, quelle gambe magre che si erano strette attorno alla mia vita per troppe volte, quelle gambe che accarezzavo dolcemente nella speranza che ti addormentassi e ti potessi guardare senza che il tempo potesse scadere, vacillarono sgretolandosi tra le mie mani.
Forse, in fondo al tuo cuore, sapevi che non l'avrei mai fatto, non avrei potuto permettere che il rapporto che avessi con te si distruggesse per una donna che nemmeno guardavo. La mia attenzione era tutta per te, non sapevo se ancora l'avessi capito chiaramente dopo svariati mesi.
Cercavo di realizzare soltanto che da quel momento non t'avrei più rivista, che mi avresti voltato le spalle, che avresti fatto tanti passi quanti necessari per allontanarti da uno stronzo come me.
Dovevo dirtelo, dovevo farti male, Jane. Volevo che te ne andassi da questa città pensando che non fossi altro che un bastardo, un uomo che di certo non meritava il tuo affetto, uno qualunque che avevi sbagliato ad amare.
Non potevo lasciare che rinunciassi al tuo lavoro dei sogni, che quella galleria d'arte di cui tanto mi parlavi, non t'assumesse per servirsi del tuo fascino, della tua bellezza, della tua sapienza, e delle tue parole, per commentare delle opere che non avevano nessun valore rispetto a te.
C'era da ammetterlo: ero geloso di chi avrebbe potuto prendersi tutto il tempo a disposizione per guardarti, contemplarti, come uno di quei quadri che circondavano le mura della tua vecchia cameretta.
Ero egoista, si, ma non così tanto da non permetterti di spiccare il volo e trovare la strada che tanto sognavi. Non facevo parte di quel sogno, in quel momento. Era tutto troppo complicato da portare avanti e non ti avrei più avuta accanto, non avrei resistito a saperti a Londra dove chiunque poteva innamorarsi di te. Ero solo d'intralcio, e il mio egoismo non serviva ad altro che creare problemi. Lo sapevi, ma non avevi il coraggio di ammetterlo a te stessa e conviverci, perciò ho preso una decisione al posto tuo. Volevo pensarti felice, solo questo... anche se avrebbe implicato non starti vicino. Non potevamo pretendere tutto dal niente.
Era il momento sbagliato anche se eri la persona più giusta che mi fosse mai capitata davanti, Jane.*****
Non scriverò spesso perché ho deciso che vi lascerò solamente il capitolo: spiega tutto già da sé. Mi intrometto per questa volta perché è il prologo, l'inizio di una storia che progettavo già da tempo. Non pensavo di pubblicarla ora, non ho mai pensato di portare avanti due storie contemporaneamente, ma è stata troppo tempo sul pc ahah.
Volevo solo dirvi che i capitoli non saranno lunghissimi, ma ognuno di essi è molto strutturato e scritto come se fosse una lettera. I protagonisti evocano i loro ricordi, l'amore che hanno vissuto intensamente... è diversa dal solito, da ciò che scrivo, ma spero vi piacerà!
Sono felice di cominciare questa nuova avventura❤️
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ABBI CURA DI TE
Romance[...] Me ne stavo lì a guardarti come si fa con un quadro, a studiare e a capire chi mai ti avesse dipinta così bene, quale colore venne usato per rendere lucenti i ciuffi che portavi spesso dietro l'orecchio. Eri una rosa rossa appena sbocciata, ac...