6.Kiss Me

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Più mi guardavo intorno più vedevo fiumi di gente a destra e sinistra, stordita dalla puzza di alcool e la musica a palla. Velocemente fui trascinata da Niall nella cucina, stracolma di bicchieri rossi usati e bottiglie di alcolici già mezza vuote buttati ovunque.

“Mi spieghi perchè avete organizzato questo casino? sai che odio le feste di compleanno” incrociai le braccia sotto il seno guardandolo, nascondendo comunque un piccolo sorriso, sapendo che lui e Louis avevano organizzato tutto questo per me.

“Smettila di far finta che ti dia fastidio, è solo una festa di compleanno Peepe”

“Dio Nì non chiamarmi così, sai che lo odio. Quanta gente avete invitato?” mi avvicinai velocemente al tavolo e agguantai un bicchiere pulito dal piano, per poi prendere una bottiglia e versarne il contenuto rosato nel bicchiere, prima di portarlo alle labbra e bere a piccoli sorsi.

“In realtà non lo so, non ho organizzato io, ha pensato a tutto Louis”

“Che cosa?!” allora la cosa era proprio fuori controllo, quello era peggio di un pazzo sfuggito alla legge ”sei pazzo? avrà invitato anche la regina!” sbuffai sonoramente,non sentendo la presenza di una nuova persona accanto a me.

“In realtà la regina era occupata, mi dispiace nanetta” un Louis con un sorriso strafottente mi si parò davanti, con in mano un bicchiere in plastica rossa uguale al mio. Brava Paige, un'altra figura di merda da aggiungere alla tua già grande collezione. “Comunque auguri,eh!” neanche il tempo di rispondere che era già sparito di nuovo dietro la porta, tra il caos del salone.

“Che poi, di chi è questa casa?” girai di nuovo il viso verso Niall, guardandolo con un espresione interrogativa. Non ebbi neanche una risposta, ma solo un bicchiere pieno di un liquido colorato contro il petto “bevi e basta, divertiti, e non pensare”

“Ma non conosco nessuno qui, avete invitato almeno un mio amico?” nonostante continuassi a guardarmi intorno non riuscivo a trovare neanche un viso conosciuto tra il grande via vai continuo di gente sotto i miei occhi.

“Si, qualcuno, e dovrebbe arrivare proprio ora, in effetti” Niall guardava tra la folla insieme a me, fino a quando due mani grandi e calde si posarono sui miei occhi, oscurandomi la visuale. Istintivamente posai le mani su quelle posate sul mio viso,confusa.

“Indovina chi solo” due labbra calde sfiorano il mio orecchio sinistro, mentre un sussurro mi arriva al cervello tra il rumore ovattato di sottofondo.

Quella voce vellutata era cosi familiare, dolce calda, non potevo crederci, era lì.

Le lacrime inziarono a scendere sul mio viso appena le braccia forti del ragazzo dietro di me mi intrappolarono in una stretta dolce e forte.

“Mi sei mancata piccolina” era cresciuto tanto, in sei mesi di università.

“Anche tu, Zayn, da morire”

“Come ti trovi a Seattle?” La terrazza di quella enorme casa era totalmente vuota, oltre a me e Zayn seduti su una piccola panca appoggiata al muro

"Mi piace studiare li, solo che mi manca sempre casa, e sono ancora al primo anno, non so se continuerò"

"Studiare li è sempre stato il tuo sogno, da quando eri bambino"

"Non so se vale davvero la pena continuare li, le persone cambiano, e anche prospettive e priorità cambiano con gli anni"

"Sicuro che sia solo per la scuola?" Il suo silenzio confermò che c'era altro dietro quella scusa,ovviamente. Dopo più o meno diciassette anni di convivenza ancora non aveva capito che era inutile inventare scuse con me.

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