9.Secrets

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Dopo un paio di secondi spalancai il cancelletto e a passo svelto raggiunsi la figura che intanto si era alzata e aveva raggiunto la mia altezza.

Una volta ferma davanti a lei socchiusi le labbra per provare a parlare, invano, guardando la donna dai lineamenti familiari con sguardo leggermente spaventato e confuso, rilassandomi al tocco delle grandi mani calde di Niall sulle mie braccia scoperte e fredde.

"Liam non è a casa, non riusciamo a trovarlo, e non risponde al telefono" chiusi gli occhi e lasciai sfuggire un mezzo sospiro esasperato dalle labbra, girando il viso verso Niall e guardandolo con sguardo colpevole.

Ricambiò lo sguardo mordicchiandosi appena il labbro inferiore, avendo capito che c'entravo qualcosa, leccandolo  leggermente, per poi alzare il viso e rivolgersi alla madre di Liam.

"Lei aspetti qui, nel caso decida di venire a casa di Paige, noi andiamo a fare un paio di giri a vedere se lo troviamo, d'accordo?" dopo il consenso della donna uscimmo dal giardino a passo rapido, per poi andare simultaneamente nella stessa direzione.

Mi guardavo intorno maledicendomi mentalmente ad ogni passo che facevo, tenendo tra le mani il telefono, continuando a comporre lo stesso numero, portandolo all'orecchio prima di attaccare e ricomporlo allo scatto della segreteria telefonica.

"Niall, chiama Louis e avvertilo" mormorai mentre, a sguardo basso sull'apparecchio, continuavo a ripetere meccanicamente quell'azione,cambiando questa volta numero.

Portai il telefono all'orecchio e attesi la risposta all'altro capo mordicchiandomi il labbro nervosamente, fino a che una voce bassa non rispose.

"Zayn?" chiesi con tono preoccupato, osservando intanto Niall che portava il telefono all'orecchio.

"Va tutto bene Paige, che succede?"

Dopo avergli spiegato tutta la situazione attaccai, sospirando portai lo sguardo sul ragazzo vicino a me, che stava armeggiando con il telefono.

"Louis ha il telefono staccato, deve averlo lasciato a casa"

Dopo aver annuito appena iniziai a camminare a passo svelto, guardandomi intorno.

"Paige, possiamo cercarlo quanto vuoi ma sai anche tu che non lo troveremo se non vorrà essere trovato" sbuffai appena e mi fermai, girandomi poi verso di lui, rimasto fermo a una decina di metri da me .

"E che vorresti fare? Andare dalla madre e dirgli di andare a fare sogni felici a casa? Non ci pensare neanche" bisbigliai acidamente prima di ricominciare a camminare a passo svelto, sapendo di non essere seguita.

Aveva ragione, ma non avrei mai lasciato Liam da solo per tutta la notte in giro, gli sarebbe potuto accadere di tutto, e oltre a questo dovevamo parlare e perlomeno chiarire quello che era successo sul terrazzo della casa di Louis.

Mi fermai nel mezzo del parco, esasperata, sedendomi poi a terra, di fronte il laghetto scuro, illuminato dagli ultimi raggi di luna. Il cielo stava lentamente diventando chiaro, segno dell'alba imminente. Raccattai una manciata di sassolini tra la ghiaia vicino a me e iniziai a lanciarli in silenzio, prima pigramente, poi più aggressivamente, come a voler sfogare la mia ansia repressa. Sobbalzai al sentire dei passi dietro di me, ma restai impassibile, continuando a lanciare pietre impassibile. Girai il viso solo una volta che la figura si sedette vicino a me, in silenzio, stendendo le gambe parallele alle mie.

"Lo so che ti devo delle spiegazioni" mormorò  appena, raccogliendo anche lui dei sassolini e iniziando a lanciarli lentamente, facendoli rimbalzare ogni tanto un paio di volte.

"Forse me ne devi anche più di un paio, visto che stavi  per sbranare vivo quel ragazzo, capisco che tu mi voglia bene ma non arriveresti a tanto, non cosi aggressivamente" mormorai lanciando l'ultimo sasso chiaro, osservando la sua traiettoria fino al tonfo nell'acqua scura. 

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