CRESCITA INTERIORE

47 4 1
                                    

Sospirando osservo sollevato il campo di battaglia, pieno di cadaveri, quali paure, rimorsi e rimpianti, vittime preferite del massacro chiamato crescita interiore. Camminando odo gemiti di sofferenza come immondi rigurgiti fuoriuscire da quelle strane creature, pervadendo l’intera valle. Spossato alzo il capo, come per accertarmi della presenza dei miei amici, sono lì, vicino il ruscello, chi seduto, chi in piedi, chi controlla lo stato dell’equipaggiamento, chi sorseggia del vino, sembrano non accorgersi di me… Celere il mio migliore amico scatta in posizione eretta e, brandendo la mia spada, si allontana dal resto del gruppo per avvicinarsi a me, continuando però a far finta che io non esista, malgrado i miei pittoreschi richiami. Passandomi oltre, posa la mia lama sul cadavere di un nostro amico tristemente perduto in battaglia, la cui anima continuerà ad inneggiare la nostra gloria nei secoli e ci accompagnerà nelle prossime battaglie. Inginocchiandosi sistema a modo il corpo e rialzandosi dopo alcuni minuti, il mio coppio raggiunge il resto del gruppo, rivelandomi il vero volto del compagno caduto in combattimento: inorridito e con un senso di stranezza che pervade le mie eteree membra, comprendo che quel cadavere in realtà sono io, caduto nella mia battaglia più importante, quella in cui ho dato tutto me stesso e in fondo ci sono anche riuscito, quella in cui i miei amici mi hanno affiancato fino alla fine, ma ero in ogni caso solo, quella in cui mi avrebbero onorato comunque fosse andata, la battaglia contro me stesso, la mia crescita interiore, prevedeva inevitabilmente la mia sconfitta… e la mia vittoria…

Della fenice l'animo, del lupo l'impetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora