Quella taverna perduta tra i monti
come in un quadro dipinge
la quiete che non conta i morti,
distante dalla vita che i suoi errori piange.
Il nettare del distillato
che impregna le secche labbra,
ed il sigaro ormai avviato,
allietano le membra.
Tuttavia, il pensier dell'avvenire le scuote:
è qualcosa di oscuro, cruento,
ma è qualcosa che più del corpo non percuote,
almeno per il momento...
Ancor più in là ci toccherà una decisione:
negar noi stessi a chi la verità disprezza
per non piombare nella prigione,
esilio e persecuzione per libertà e salvezza.
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Della fenice l'animo, del lupo l'impeto
PoésieAi confini tra il reale e l'irreale, vi è un'eterea soglia chiamata creatività, impossibile da varcare se non destando la propria mente dall'assopimento mentale della massa.. Ringrazio chi mi ha reso ciò che sono, nel bene e nel male.. - 24/07/2014