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Quarto Capitolo: ✔️✔️

Penso che una delle sensazioni più fastidioso che esistano sulla faccia del pianeta sia quella di non riuscire a controllarsi, che si tratti del non riuscire a controllare ciò che ci succede attorno, di non poter compiere determinate azioni o di n...

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Penso che una delle sensazioni più fastidioso che esistano sulla faccia del pianeta sia quella di non riuscire a controllarsi, che si tratti del non riuscire a controllare ciò che ci succede attorno, di non poter compiere determinate azioni o di non riuscire a tenere a bada la propria lingua.
Il mio problema rientra nell'ultimo caso fin da quando da piccola ho detto a Yoongi che assomigliava a un mio peluches senza essermi resa conto di aver parlato. E, a causa della mancanza di questo piccolo "filtro" mi ritrovo in situazioni piuttosto scomode.

Realizzo solo quando Namjoon spalanca entrambi gli occhi che sono proprio io che ho detto quelle parole. Sono frastornata perché in realtà non lo penso davvero. O meglio, solo in parte. Certamente voglio capire cosa è successo più di un anno fa, capire tutte le motivazioni per cui se n'è andato senza farsi più sentire, ma al tempo stesso ho paura delle risposte che potrei ottenere, paura di avere un'altro crollo.
Namjoon posa distrattamente una mano sulla mia testa, afferrando una ciocca dei miei capelli scuri tra l'indice e il medio, sospirando. Chiudo gli occhi gustandomi il suo tocco leggero e familiare seppure distante. Questo mi ferisce: è proprio vicino a me ma sembra che un vetro ci divida.

«Non è il momento e neppure il luogo adatto per parlarne questo. Ora sei ancora troppo scossa, sia dal mio improvviso ritorno che dalla sparatoria di ieri.»

Annuisco alle sue parole dandogli mentalmente ragione, mentre lui mi lascia la ciocca che aveva tra le dita. Mi appoggia una mano sulla fine della schiena, spingendomi leggermente per mandarmi avanti, due passi dalla porta d'uscita di quella camera.

«Ti accompagno a casa ora.»

Annuisco distrattamente e mi allontano dal suo tocco, per andare fino alla cucina con il ragazzo biondo al mio seguito. Stranamente l'aria sembra più densa e quasi mi manca il respiro.
Lì seduto al tavolo della piccola cucina c'è Yoongi, con una tazza stretta fra le mani pallide. Mi fa un cenno con la mano a un bicchiere e a una pastiglia messi dall'altro lato del tavolo mentre prende un sorso della bevanda calda. Gli stampo un bacio sulla guancia per ringraziarlo e subito mi metto in bocca la pastiglia, mandandola giù con l'acqua. Sento lo sguardo di Namjoon bruciare sulle sue spalle ma decido di ignorarlo anche se con fatica. Su una mensola della cucina vedo il mio cellulare e lo afferro, mettendolo in una tasca della felpa.

«Jungkook è nell'altra stanza? Devo avvisarlo che gli ho rubato dei pantaloncini.»
Yoongi scuote la testa.
«Ha compagnia, non penso voglia essere disturbato.»

Il menta si alza da tavola, portando la tazza vuota nel lavello della cucina mentre io ghigno.

«Se lo ha portato qua, vuol dire che è importante tanto quanto Tara per Seokjin, quindi è il minimo disturbarlo.»
Il mio sorriso si allarga vedendo la faccia sconsolata di Yoongi e mi avvio verso la seconda stanza adibita a camera da letto. Di per se tutte le stanze oltre alla cucina, salotto e zona computer, sono stanze pensate solo come camere notturne, nel caso qualcuno voglia stare qua per lavorare durante la notte. Nessuno mai però, con eccezione fatta per me e Seokjin, aveva mai portato qua il proprio compagno o compagna, quindi il fatto che ci sia qualcuno di nuovo mi mette più allegria rispetto a quello che dovrebbe.

Mafia boss || [Kim Namjoon] ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora