Mafia boss || [Kim Namjoon] ||

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Quinto Capitolo:✔️✔️

«E quindi ti ha scritto questo?!»

Annuisco mettendo in bocca un'altro pezzo di brownie, finendolo. Tara esattamente dodici minuti dopo l'arrivo del messaggio da parte di Namjoon ha suonata al campanello di casa mia, facendomi riprendere dal mio momentaneo stato confusionale. Naturalmente è subito entrata in modalità mamma-chioccia, preoccupandosi per il fatto che ieri mi abbiano sparato -e naturalmente mi sono ritrovata ben due scatole di antidolorifici- e in secondo luogo per la mia improvvisa necessità di brownie. Principalmente tra me e Tara la parola "brownie" è l'equivalente di un segnale di SOS per l'altra. I brownie di sua madre, oltre a essere tremendamente buoni, sono l'unico che riuscivo a mangiare quando ho iniziato a perdere peso.
Per Tara è stata una rivelazione shockante il fatto che Namjoon fosse tornato e ancora di più il fatto che il suo ragazzo non l'avesse avvisata affatto, ne di quest'ultimo fatto ne delle numerose chiamate tra lui e il biondo.
«Quando torno a casa Seokjin mi sente! Non mi vedrà neppure più nel suo stesso letto per talmente tanto tempo che si ritroverà al vecchio gioco cinque contro uno per almeno un mese. Ma dimmi tu sei io dovevo innamorarmi di uno spione. Vecchia peppia che non è altro.»

I movimenti bruschi che accompagnano le parole di Tara fanno volare un po' ovunque i popcorn che tiene in mano, alcuni sul divano e altri sul pavimento.
Scuoto le spalle, mugugnando subito dopo per il dolore. Cazzo, devo prendere un'altro antidolorifico.
Mi alzo dal divano per andare in cucina, dove c'è il mobiletto con alcuni medicinali. Tara mi segue con la ciotola di popcorn ancora caldi in mano e si siede sull'isola della cucina mentre io sposto tutti i barattolini di medicinali sul ripiano lì affianco.

«Quindi ora cos'hai intenzione di fare? Intendo con Namjoon.» domanda la bruna prendendo una manciata di popcorn e portandosela alle labbra.
Mi fermo dal cercare il barattolo giusto.
«Non ne ho la minima idea.»

«Come no?»
Tara apre la bocca, fermando i movimenti della mano ancora piena di popcorn per fissarmi con i suoi occhi chiari da dietro alla sua montatura di occhiali scura.

«Nel senso che ora non so proprio che farci. È tornato dopo più di un anno e tanto merda, tutto quello che conosceva è cambiato, io sono cambiata. Non nego di provare ancora sentimenti forti nei suoi confronti che non penso spariranno mai, ma non riesco a capire se siano positivi o negativi. Insomma, ero dannatamente dipendente da lui e questo si è visto quando se n'è andato.»

Mi passo la lingua tra le labbra, ingoiando della saliva. Le immagini dell'anno passato scorrono veloci davanti ai miei occhi che sbatto un paio di volte per cercare di allontanarle.

«Capisci? La cosa peggiore è stata quella di amarlo con tutta la forza che avevo in corpo, fino a considerarlo una delle certezze che ero sicura che avrei avuto fino alla fine dei miei giorni, per poi vedere questa certezza crollare come un castello di sabbia con l'arrivo dell'onda. Così, puff» Metto enfasi nel parlare gesticolando, muovendo le mani come uno scoppio.