DODICI ANNI DOPO
Los Angeles, California«Dove cazzo l'ho messo.. Oh, ero sicuro di averlo poggiato qua.. Sì! Ecco qua il tuo grembiule, Anne» affermò un uomo adulto, all'interno di quella casa sul prato. Profumava di menta e barba appena tagliata, probabilmente per uno dei suoi prestigiosi convegni lavorativi.
Nonostante la «tenera» età di ventisei anni, riportava ancora dei lineamenti bel scolpiti ed un viso pulito. I suoi occhi erano di un castano acceso e portava i suoi riccioli castani fino alle spalle, in modo fiero, glorioso. Era davvero un bell'uomo e, probabilmente, lui pensava lo stesso di sé.
«Grazie, papà!» esultò la bambina a cui si era riferito poco prima: una graziosa fanciulla dai lunghi riccioli scuri e la pelle semi-olivastra, come quella del suo secondo padre. Afferrò rapidamente il suo grembiule azzurro e si sentì dunque prima per cominciare la terza elementare.
«La colazione é servita!» annunciò un altro uomo dietro al bancone della piccola cucina. Era più alto del primo e decisamente più scarnito, considerando le sue gambe magre e il viso affilato. Aveva anche lui dei folti capelli neri e movimentati, le labbra rosee e qualche segno di ricrescita sotto esse, probabilmente non aveva avuto tempo per radersi, quella mattina.
«Finn che riesce a cucinare qualcosa senza mandare a fuoco l'intero appartamento? Temo di non capire» commentò il primo uomo, facendo ridere la bambina. «Guarda, papà!» strillò gioiosamente, afferrando la mano dei suoi due padri «papà ha fatto i pancakes.»
«Non posso assicurarti che siano commestibili» avvertì Finn, unendosi alle loro risa. «Jack, tesoro, ricordati che Sophia e Sadie vengono a trovarci per far conoscere Anne con il loro Lucas, dopo pranzo. E la settimana prossima Wyatt e Jaeden dovrebbero..»
«Troppe parole per la mia testa. Ripetimele più tardi» lo arrestò Jack, dirigendosi poi a stampargli un umido bacio sulla fronte. «Devo andare a lavoro» mormorò, afferrando dal bancone in legno di tasso la sua valigetta scura. Non vi era molto all'interno, solo qualche pacchetto di fazzoletti e la buccia di un lecca-lecca alla fragola, ma si sforzava a portarla sempre con sé per «sembrare più professionale e fico.»
«A presto, tesoro» lo salutò Finn, tirandolo nuovamente verso di sé recuperandolo per la cravatta scarlatta. «Stendili tutti.»
«Credevo di poter stendere solo te»
«Tremendo, dico davvero.»Entrambi si rilassarono con un'altra, ultima risata condivisa ed infine l'uomo minuto si recò al suo convegno.
«Papà» squittì Anne, attorcigliandosi dolcemente un ricciolo con il dito cicciotto «tu e papà vi siete sempre amati?»
Finn sorrise, davanti alla vista di quella meraviglia. La sua meraviglia. Le cinse la vita con le sue braccia e la raccolse da terra, tenendola vicino al suo collo, là dove, qualche anno prima, lo stesso uomo con cui ora era felicemente sposato e condivideva la casa gli aveva lasciato tanti di quei succhiotti, tante di quelle carezze, baci rubati.
«Credo proprio di sì, lo sai?. Abbiamo avuto le nostre divergenze ovviamente, ma credo di sì. Perché mi fai questa domanda?»
«L'altro giorno papà Jack mi ha detto che tu da ragazzo eri un cessetto e lui era di gran lunga il più figo, ma quando gli ho detto che non avevo capito, non mi ha spiegato il significato. È una cosa brutta?»
«Oh» sospirò il riccioluto, accomodandosi su una poltrona nelle vicinanze «é tremendo.»
«É tremendo quello che mi ha detto?» insistette Anne, morsicandosi le labbra sottili.«No, no» rispose Finn, abbandonandosi al sorriso più luminoso e sincero che avesse mai fatto in tutti quegli anni. «Tuo padre, Anne. Tuo padre é tremendo.»
FINE
Spazio Autrice
Rileggendo questa storia sono stata sommersa dal cringe e da non so quante malattie veneree. Che bambina sciocca e arrapata che ero, rido.
In ogni caso, essa conta attualmente più di 53mila lettori, motivo per cui ho deciso di non eliminarla.Grazie a tutti voi e a voi soltanto
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not a love ➳ fack
FanficNon erano comuni migliori amici, questo Finn lo sapeva bene. Ma essere gay? Era totalmente un altro discorso, a cui non aveva mai pensato. «Non è un amore, quello che ho con Jack» spiegò, la voce flebile. «È molto di più.» [Estratto dal capitolo ott...