Alla mattina mi sveglio con ancora i vestiti della sera precedente. Ricordo che io e Richard siamo andati a vedere l'alba, ma non ricordo di essere tornata in camera da sola. Di sicuro mi avrà portata lui in braccio. Mi alzo dal letto e vado ad aprire la finestra, in modo che passi un po' d'aria. Il terrazzo è un po' piccolo ma la vista è bellissima. Ci sono molte famiglie al mare, ragazzi in skate, gruppi di amici che giocano a pallavolo, ragazze che prendono il sole; insomma un po' di tutto.
Decido di rientrare per andarmi a fare una bella doccia. L'acqua che scorre lungo tutto il mio corpo mi rilassa fino a quando ho un flashback.Richard che mi circonda la vita con le mani mentre mi prende in braccio. Mi adagia delicatamente sul letto, spostandomi alcune ciocche di capelli dal viso prima di schioccarmi un bacio sulla fronte.
Si è stato lui a portarmi in camera.
Non so perché ma quando sto con lui, mi sembra di essere a casa e mi sento protetta come un figlio con la propria madre. Di sicuro non mi piace, neanche provo amore per lui, ma provo una strana sensazione quando mi sfiora. Sembra quasi che abbia paura di toccarmi. Di rompere il mio cuore ancora infranto. Devo capire cosa mi sta succedendo.
Una volta finito di lavarmi, indosso una lunga maglietta che mi arriva fino a sopra alle ginocchia e scendo. Tanto di sicuro saremo solo noi tre ragazze con Richard. E lui mi ha già visto così, anche peggio visto che le nostri madri ci facevano il bagnetto insieme da piccoli.
Mi dirigo in cucina, e lo trovo mentre prepara dei pancake. Faccio per andarmene, ma non sono troppo veloce.
"Buongiorno! Dormito bene?" chiede sorridendo.
"Si si grazie. Hai visto le altre?"
"Si ma non sono in casa. Shelley è dovuta andare a prendere una cosae Cara l'ha accompagnata. Chissà quando ritorneranno, conoscendo che cugina, non sarà tanto facile la questione" "Mason e William?" chiedo sedendomi su uno sgabello. "William è ancora via mentre Mason è andato a correre"Mette i pancake ancora caldi in un piatto, aggiunge lo sciroppo alla ciliegia (il mio preferito oltre tutto) e si gira per appoggiarli sul tavolo, ma appena mi vide rimane a bocca aperta.
"Chiudi quella bocca o ti entrano le mosche!" dico ripetendo la stessa frase che aveva detto a me la scorsa notte.
"Non è troppo corta quella maglietta?"
" No perché?? Comunque ci siamo solo noi qui in casa" dico afferrando un pezzo di pancake.
"Ti consiglio di non andare in giro così" dice andando verso il frigo.
"Perchè? Mica sono nuda." esclamo.
" Perché di si." dice con un tono infastidito.Ho fatto qualcosa di male adesso? Boh.
"Con i pancake ti ho preso anche un Thè freddo con doppia porzione di ghiaccio, come piace a te" dice passandomi il bicchiere.
"Come fai a ricordartelo??"
"Eee ricordo molte cose Alice" dice strizzando l'occhio. A quel gesto ci mettiamo a ridere tutti e due.
"Lo ricordo perché sei l'unica che beve il Thè freddo con tutti quei cubetti di ghiaccio" dice ridendo.La sua risata. Non me la ricordavo così bella. È così contagiosa che ti fa passare il cattivo umore
Ti prego non smettere di ridere. Ho bisogno di qualcuno che mi faccia ridere. Soprattutto adesso."Cambiando discorso, ieri abbiamo parlato di me, ora raccontami tu qualcosa" dico mentre sorseggio la mia amata bevanda .
"Cosa dovrei raccontarti? La mia vita non è molto interessante"
"Qualunque cosa. Dopo 5 anni avrai qualcosa da raccontarmi" dico abbozzando un sorriso curioso.
"Sono successe tante cose. Forse troppe. Ho conosciuto nuove persone, per esempio Mason e William. Mi sono lasciato con Hanna, era bella ma si vantava un sacco e non riuscivo piu a sopportarla. Mi sono iscritto all'università di Miami ed ho ricominciato a giocare a football "
"Tutto qua?" dico guardandolo incredula.
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Un errore quasi perfetto
ChickLitAlice Nora Jackson ha già capito tutto degli uomini. Dopo essere stata lasciata dal ragazzo più fico e popolare della scuola, capisce che deprimersi chiusa in camera mangiando schifezze, non è la giusta soluzione per dimenticare quello che le è succ...