VI: Patto col diavolo

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«Cazzo.»

Sì, cazzo era proprio la parola giusta, perfetta per descrivere la situazione nella quale si trovava. Le parole del suo avvocato ancora gli rimbombavano in testa: "Posso farti uscire, ti farò uscire, abbi ancora un po' di pazienza... Il vero assassino pare sia ricomparso." Il sorriso troneggiava sulle labbra di Nathan Green, un sorriso per nulla tranquillizzante ma crudele, sadico, di quelli che ti lasciano i brividi su tutto il corpo per giorni, per anni, eppure allo stesso tempo ti seduce ed elettrizza portandoti a sorridere a tua volta. A condividere quella pazzia che l'avvocato emanava... Eppure non ci trovava nulla da ridere il galeotto, perché il "vero assassino" era in gabbia. Era in prigione e lo sapevano entrambi, anzi, lo sapevano tutti che era stato Lui ad ucciderli, a togliere di mezzo quella feccia, ma le prove mancavano. Anche questo, loro, lo sapevano perfettamente.

Miguel Hebrew non era in prigione come assassino ma come rapitore. Avevano anche cercato di incolparlo di pedofilia, abuso su minore, eppure anche lì le accuse erano cadute dopo poco. Ancora li ricordava gli interrogatori, le sedute e il tribunale... Non aveva mai aperto bocca, Nathan era la sua voce e solo in poche occasioni gli era stata data la parola; ma anche in quei casi ciò che diceva era frutto della mente dell'avvocato. Solo una volta aveva osato, solo una volta si era permesso di alzare la voce e rispondere contro le accuse infondate e le domande poste al più piccolo davanti a lui, che in risposta scuoteva il capo confuso, preoccupato e sull'orlo delle lacrime.

Un colpo, un unico colpo deciso e pesante contro il muro della doccia sotto cui stava. L'acqua gelida scivolava sul suo corpo, tra i capelli scuri, eppure non la sentiva, non la percepiva, a malapena il pizzicorio alle nocche riuscì a riportarlo al presente, a notare lo sguardo circospetto e confuso della guardia al lato opposto della doccia, la mano già sulla fondina pronto a estrarre la pistola. Si morse il labbro, lasciò andare un grugnito e chiuse l'acqua senza curarsi delle nocche sanguinanti.

«Anche io sarei incazzato se uno stronzetto iniziasse a fingersi me, spera solo che non rapisca il tuo bambolotto.» Una voce rauca raggiunse l'udito di Miguel facendogli storcere il naso mentre alzava lo sguardo sulla figura nuda e robusta di Tomier. L'uomo storse le labbra in quello che aveva catalogato come un sorriso, sebbene il volto dai lineamenti duri e tumefatti dai segni di un incendio lo rendessero molto difficile da comprendere.

«Tranquillo Tom, in un modo o nell'altro farò sì che il mio angelo non venga toccato da nessuno.»

***


Il cuore mi batte così forte che ho l'impressione che voglia spaccarmi le costole, perforarmi la carne, saltare via dal petto e correre lontano. Lontanissimo. Nel posto più remoto che ci sia nella Terra... Ma basterebbe anche il più vicino. Tutto fuorché qui a Sunset Lane. Tutto, fuorché questo maledetto penitenziario che, dall'alto del parcheggio, sembra beffarsi di me e delle mie paure. Di me e del mio passato, dov'è nascosto quel bambino piccolo e spaventato di cui non conservo più alcun ricordo, se non le sirene della polizia in avvicinamento e la faccia sorridente di un padre che sarebbe stato disposto ad adottarmi e farmi diventare parte della famiglia. E si beffa del mio presente, sì, perché non è giusto che debba ritornare qui ancora una volta, e solo per ottenere delle nuove risposte. Delle conferme. Un indizio. Qualcosa.

Strizzo le palpebre alzando il volume della radio finché non mi fanno male le orecchie, ficcandomi un pugno in bocca per lanciare un urlo soffocato, sbattendo la testa contro il volante del pick-up in preda alla rabbia. Ora che so com'è fatto l'assassino dei miei genitori, ora che conosco il tono spagnoleggiante e morbido della sua voce, delicato come quello di una vipera che fa strisciare lentamente e con sofferenza il veleno nel tuo sangue; ora che ho guardato dritto negli occhi del mostro, dovrei sapere cosa aspettarmi. Invece ho una paura pazzesca.

Blood calls Blood | 𝑩𝒐𝒚𝒙𝑩𝒐𝒚 | (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora