Capitolo 17

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Quella mattinata, quella bellissima mattina soleggiata, Harry Potter stava facendo colazione vestito con la sua amata divisa di Quidditch.

Capitano della squadra... Era questo il ruolo che gli era stato affibbiato da quando l'ex giocatore Oliver Wood aveva terminato il suo percorso di studio.

Quel giorno avevano le selezioni per i posti vacanti, ossia tutti tranne il cercatore ed un cacciatore.

Sembra ovvio che quest'ultimo posto fisse occupato da Ginevra Weasley, che Harry aveva deciso di tenere in squadra un pò per pietà, un pò per bravura, un pò perché ne era perdutamente innamorato.

"Stupido, stupido Potter. A lei piace Draco Malfoy..." si diceva quando pensava a lei.

Distolse dalla testa quei pensieri e riprese a mangiare il suo piatto di pancakes.

"Non ce la farò. Ne sono sicuro, ci sono mille altri portieri migliori di me"

Ron, che si era iscritto alle selezioni, si stava auto convincendo che non sarebbe capace assolutamente di farcela da tutta la colazione.

I ragazzi andarono al campo da Quidditch, gli aspiranti giocatori si disposero in gruppi formati secondo il ruolo che avrebbero voluto ricoprire.

Ron era terrorizzato. Se ne stava in disparte, infagottato nella sua divisa fin troppo grande e di seconda mano, fin quando un ragazzo riccioluto non gli si avvicinò.

"Hey, Weasley. Anche tu come portiere?"

Il rosso annuì terrorizzato per la stazza del suo avversario.

"Quella sugli spalti è la tua amica Granger? Ti sarei grato se me la presentassi. Sai, non mi dispiacerebbe, come ti spiego, arrivare a chiamarci per nome. Capito?" e il ragazzo di nome Cormac McLaggen scoppiò in una risata fragorosa ed alquanto fastidiosa che nè Ron nè altri ricambiarono.

Quando finalmente fu il turno del Weasley, esso parò praticamente tutte le pluffe, facendo un ottimo lavoro.

"Forza Ron"

Harry mormorava incoraggiamenti con il suo migliore amico, perché alla fine non gli sarebbe dispiaciuto affatto averlo in squadra.
Bastava vedere certi soggetti che si erano proposti come portieri!
Ad esempio quel Cormac non gliela raccontava affatto giusta.

"Benissimo, il prossimo!" gridò il Potter.

Il ragazzo che poco prima occupava i pensieri del Sopravvissuto, e non in modo positivo, si fece avanti con fare baldanzoso ed orgoglioso.

Montò sulla sua scopa nuova fiammante e si avvicinò agli anelli, sempre sicuro che il posto nella squadra sarebbe spettato a lui.

Quando fece segno a Ginny di iniziare a lanciare la palla, si dimostrò davvero essere un ottimo portiere, tanto che Harry alla fine non sperava più che il suo amico potesse batterlo.

Il ragazzo ammiccò ad Hermione, che fece una faccia schifata, guardandolo male.

La ragazza mora si sistemò la capigliatura in una coda fatta male, poi senza pensare al regolamento prese la bacchetta e, quando la cacciatrice stava tirando la pluffa, la agitò bisbigliando "Confundus"

Cormac fece non parò il tiro, facendo entrare la palla bordò nell'anello centrale e guardandosi intorno, confuso, esattamente l'effetto che doveva provocare l'incantesimo lanciato dalla Granger.

Harry lanciò uno sguardo trionfante a Ronald, che osservava la scena a bocca aperta e uno eloquente e di rimprovero all'amica, che non se ne accorse. O meglio, finse di non accorgersene.
                                  ***
"Io non ho idea di come possa essere successo. Anzi... Ma avete visto la faccia di McLaggen?"

Il ragazzo rosso stava parlando ai suoi due migliori amici, non provando a nascondere la sua felicità e cercando di esprimerne il più possibile.

"A proposito Hermione, credo che sia parecchio interessato a te. Eccolo infatti, ti sta fissando ora"

E lo indicò con un cenno del capo.

Era dall'altra parte della stanza, e stava guardando la ragazza in modo alquanto irritante e insistente.

La Granger non lo degnò neanche di uno sguardo rivolgendo agli amici la stessa faccia di disgusto che aveva fatto al campo da Quidditch.

"Invece credo che Lavanda Brown sia parecchio interessata a te, Ronald" esclamò la mora, abbastanza scocciata, dicendo tutto con un tono misto al disprezzo e gelosia.

"Si, bè... Me ne ero accorto."

Eccomi con un nuovo capitolo di 759 parole, abbastanza lungo. Ho detto infatti nel capitolo che ho pubblicato ieri di "Albus Potter e gli imprevisti della vita", che d'ora in poi non scriverò più capitoli con meno di 600 parole. Questo è nella norma. Insomma, fatemi sapere anche se vi piace lasciando una star oppure commentando perché accetto qualsiasi tipo di opinione.
Comunque scusatemi per eventuali errori, ma fa un caldo pazzesco e non mi va assolutamente di rileggere il capitolo.
Adesso, a domani, non mi voglio dilungare perciò mi dileguo!
Domani pubblico la nuova parte di "Different sizes", tanto per essere precisi. Ora addio veramente!

Non senza di te-RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora