Capitolo tredici

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Ma perché le sfighe solo a me?
Indovinate chi si doveva trovare come compagna mio padre?
Ebbene sì, proprio la madre di Ryan.

Rimaniamo tutti immobili per quadi un minuto.
-Cosa sta succedendo qui?
-Diciamo che lei è un tantino la madre del mio ragazzo...
-ehm beh sì insomma...
-Almeno non c'è bisogno delle presentazioni...
-Già...

Torno in camera mia.
Non ho molta voglia di parlare in questo momento...
Dovrei dirlo a Ryan? Sarebbe giusto nei suoi confronti, ma forse glielo dirà sua madre...
Sinceramente mi dà un po' fastidio. Credevo non sarebbe stato così, e invece...
Sospiro.
Mi ci dovró abituare, e sinceramente è meglio così per quei due...

Mercoledì.

Mi sveglio con la testa appoggiata alla scrivania.
Devo essermi addormentata senza rendermene conto a quanto pare.
Vedo che è già mattina...
Corro di fretta a scuola dopo essermi preparata.

Inutile raccontare cos'è successo, tanto c'è sempre la solita monotonia e finirei per annoiarvi...

Torno a casa.
Il lago Walden.
MA CERTO!
Chiamo di fretta l'agente.
-IL LAGO WALDEN!
-Cosa? Ronnie... Sei tu?
-Oh? Sì sì... Peró so dove deve averla portata. Il lago Walden
-Walden... Perfetto, ci andremo tra tre giorni. È ok?
-Certo signore. A presto allora...
Attacco.
Chiamo Ryan:
-RYANNNNN
-Sì?
-CONCORD, LAGO WALDEN,TRA TRE GIORNI, CI ANDREMO A INVESTIGARE MI RACCOMANDO NON ACCETTO ASSOLUTAMENTE UN NO COME RISPOSTA!
-Perfetto, ne parleró con mia madre e...
-A proposito... Devo dirti una cosa su tua madre.
-Ovvero?
-Mio padre e lei hanno iniziato a frequentarsi e...
-COSA?!
-Immaginavo lo sapessi...
-IO LA AMMAZZO
-Ryan... Non c'è nulla di male, se loro si sentono bene insieme mi pare sbagliato impedirglielo.
-Giusto... Scusami è che... Ho paura che questo influenzi il nostro rapporto...
-Non ti preoccupare, qualsiasi cosa accada, nulla ci separerà, ok?
-Ok... Ti amo
-A-anche io...
Dio mio, dovreste sentire il mio cuore come batte forte in questo momento...

Quei tre giorni passarono molto in fretta, tra la scuola, Ryan, papà...
È tutto tremendamente monotono e noioso...
Ok, forse un rapimento di persona con stupro e stalking non è una cosa piacevole ma... L'adrenalina mi piace.
Ok, in questo momento crederete che io sia pazza ma sono fatta così, non ci posso fare nulla purtroppo.

Quindi, arriva il giorno della partenza.
Sono veramente emozionata, poter rivedere Concord dopo questi mesi mi dà una sensazione di gioia immensa... Insomma, ci sono cresciuta lì e anche se non è passato molto tempo mi è mancata...

Andiamo in macchina con l'agente Ortiz.
Non ci mettiamo troppo e il viaggio è piacevole.

Arrivati a Concord, andiamo nell'hotel dove abbiamo prenotato due camere: una per l'agente Ortiz (piccola curiosità, si chiama Stephan) e l'altra per me, Ryan e Alec.
La nostra camera è stupenda: grande, con le pareti grigio chiaro, un armadio a sei ante, un letto a castello, uno matrimoniale e un balcone che dà ad un bellissimo paesaggio.
Peró... Adesso che ricordo, papà non aveva né venduto né messo in affitto la casa.
Potevamo anche stare lì...
Ma, dopotutto, è meglio stare qui.
Io ovviamente dormiró nel letto matrimoniale mentre Akec e Ryan sul letto a castello.
Decidiamo che per oggi è meglio rimanere in hotel per riposarci un po'.
Per fortuna qui ci sono sia il wifi (velocissimo) che una Smart TV, quindi noi tre passiamo quasi tutto il pomeriggio a guardare serie tv.
Arriva l'ora di cena, ma decidiamo di non mangiare in hotel, ma in un ristorante anche abbastanza elegante.
Io per l'occasione decido di mettermi un abito forse un po' esagerato per i miei gusti...
Allora... Come posso descriverlo?
Ha una scollatura molto ampia sul davanti e la schiena è completamente scoperta, se non per tre fili di diamanti (non so se avete capito bene).
La gonna è ampia, lunga e con uno spacco laterale, che lascia intravedere la mia gamba destra.
Ah, e quasi dimenticavo, il vestito è tutto nero.
Tiler e Alec quando mi vedono con questo vestito indosso, rimangono (modestamente) a bocca aperta e sinceramente non me ne meraviglio, sono abituati a vedermi solo con felpe e t-shirt...

Andiamo a cenare in quel ristorante (e se devo dire la verità anche il signor Ortiz quando mi ha visto è rimasto un po' sorpreso).
Mangiamo davvero bene.
Ortiz e Alec tornano in hotel, mentre io e Ryan decidiamo di farci una passeggiata per le strade.
L'atmsfera di notte è stupenda, ma con Ryan lo è ancira di piú...
Restiamo in silenzio per quasi tutto il tempo, ma non è qiel silenzio brutto e imbarazzante, no, è quel silenzio bello, che sa dire molte piú parole di quante ne potremmo dire parlando...

Dopo esserci baciati un po', torniamo anche noi in hotel.
Arrivati, Ryan va a parlare con Ortiz della denuncia e di quello che dovremo fare domani.
Io sto seduta sul letto matrimoniale a guardare la televisione quando Alec lascia stare il suo libro per sedersi (troppo) vicino a me.
Dopo quasi un minuto di silenzio imbarazzante, lui spegne la televisione e mi guarda dritto negli occhi.
Lui sospira profondamente e i suoi occhi sembrano diventare lucidi...
-Io... Devo dirti una cosa da un po' di tempo...
-Dimmi pure.
-Io t...- peccato che Ryan entra in camera proprio in quel momento, chiedendoci con aria sospetta:
-Che stavate facendo...?
-Nulla di che, stavamo parlando del fatto che non riesco a trovare una buona idea per la copertina del libro e volevo chiedergli un consiglio.- rispondo guardando negli occhi Alec, che mi ringrazia con lo sguardo.
-Bene allora...- sinceramente mi sembra strano che si fidi così tanto di me, ma credo sia un bene dopotutto...

Ci mettiamo a dormire, pur essendo presto siamo tutti abbastanza stanchi.
Ryan insiste per dormire con me nel letto matrimoniale, mentre Alec decide di occupare il letto di sopra.
Ryan mi abbraccia e si addormenta dopo poco, ma quando prendo sonno anche io sento Alec singhiozzare.
-Alec? Tutto a posto?- sussurro cercando di non sveglisre Ryan ma al tempo stesso facendomi sentire da Alec.
-S-sì...- peccato che la sua voce dica l'esatto contrario.
-Sicuro? Perché se vuoi parlare io ci sono...
-Ok, forse non sto proprio bene ma... Non te ne preoccupare, è meglio così...
-Se lo dici tu... Ma ricordati che quando riuscirai a parlarne io saró pronta ad ascoltarti.
-Grazie Ronnie, grazie davvero...
I singhiozzi diminuiscono lentamente.
Sarà per quello che mi voleva dire...?

Rimango assorta nei miei pensieri, che piano piano mi fanno scivolare nel mondo dei sogni...

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