Mi sveglio con la testa dolorante e una strana sensazione ai polsi...
Rimango con gli occhi chiusi e quando finalmente riesco ad aprirli devo aspettare qualche minuto per abituarmi al buio.
Riesco a intravedere un secchio di plastica e vedo che ho i polsi legati a una sedia di legno.
Mi chiedo come abbia fatto ad arrivarci ma in quel momento si apre la porta e non riesco a credere ai miei occhi.
Tiler?
Lui mi fa un sorriso pieno di cattiveria.
-Ma guarda un po', ti sei svegliata, finalmente
Quando provo ad aprire bocca non ne esce alcun suono.
-Sai, sei stato un bersaglio facile... La ragazza nuova, che non conosce quasi nessuno e che si fida troppo delle persone...
Sento la rabbia ribollirmi nelle vene
-E tuo padre... Beh, lo scoprirai. Niente spoiler...
Riesco a riprendere piano piano la voce, che peró rimane roca.
-Da quanto tempo sono qui?
-Oh, non ho tenuto bene il conto... Tre o quattro giorni...? Sai il tuo ragazzo sta iniziando a preoccuparsi e tuo padre chiede molto in giro, quindi mi dovró sbrigare a finire il lavoro...
-Quale lavoro...?
-Oh andiamo, come se non lo sapessi... Credi veramente di potermi rifiutare così senza alcuna conseguenza...?
-Sei proprio un bambino. Non riesci a perdere tesoro?
Vedo il suo viso diventare rosso dalla rabbia.
-No, hai ragione. Io la sconfitta non la accetto. Specialmente se ti ho puntata da così tanto tempo...
-Spiegati meglio
-Andiamo, non ti sei mai resa conto che io ti ho sempre seguita? Credi sia stato un caso quella notte? Perché vi siete trasferiti? Rucordamelo.
Inizio a realizzare tutto...
-Andiamo, credi veramente che sia così stupida? E dimmi, cos'ho io di tanto speciale?
-Sei bellissima... - cerca di accarezzarmi il viso ma io lo mordo, facendolo gridare come una femminuccia.
Lui se ne va, sbattendo la porta.
Passano ore e io ne approfitto per cercare di allentare le corde che tengono i miei polsi incatenati alla sedia.
Il polso inizia a sanguinare, ma poco mi importa.
Riesco ad allentarlo...Tiler apre la porta.
Ha un sorriso strano,che quasi mi fa paura.
Vedo in controluce che ha qualcosa in mano... Sembra un coltellino svizzero...
Inizio ad avere paura, ma stranamente non fa quello che pensavo...
Inizia a tagliarmi i capelli, molto corti... Ma sinceramente questo è l'ultimo dei miei problemi.
Lui sembra divertirsi nel vedere il terrore nei miei occhi e mi sussurra piano:
-Ci divertiremo insieme...
Deglutisco con amarezza.
-Ho fame.
Lui va via e ritorna dopo poco portando una specie di brodaglia con una cannuccia molto lunga...
-Accontentati di questo.
Guardo con disprezzo lui allontanarsi e provo ad assaggiare quella schifezza...
Conato di vomito.
Non so cosa ci sia qua dentro, ma sa di marcio...
Mi sforzo di berne almeno metà, sperando di non vomitare.
Inizia a girarmi la testa...
La mia vista si intorpidisce fino a quando non perdo i sensi...Al mio risveglio, noto con disgusto di avere i pantaloni abbassati.
Tiler è davanti a me, con il suo solito sorriso insopportabile.
Si avvicina a me e io inizio a sfilare il polso di nascosto. Mi rendo conto di poterlo sfilare senza problemi quindi aspetto.
Quando si avvicina, gli sputo nell'occhio e gli tiro un calcio, sfilo il polso in fretta e cerco di slegare l'altro.
Mi guarda con fare quasi demoniaco.
Mentre io riesco a slegarmi il polso, lui prende il coltellino svizzero.
Mi butta contro il muro e mi punta il coltello al collo.
Riesco a bloccargli il polso prima che lui inizi a premere piú forte sulla gola e riesco a spostarglielo di poco. Lui preme di piú e mi taglia la guancia, che inizia a sanguinare copiosamente. Riesco a spingerlo via con un calcio sullo stomaco e gli cade il coltello.
Mi butto a terra e riesco a prenderlo per un pelo,lui mi tira un pugno sull'occhio, ma riesco a puntargli il coltello addosso a mia volta.
Poi peró, mi rendo conto di non voler uccidere nessuno, quindi lo butto verso la finestra. I vetri si spaccano.
Gli tiro due pugni e riesco a rimettermi i pantaloni e scappare saltando dalla finestra rotta.
Cado e mi sbuccio polsi, ginocchia e il mento ma mi importa veramente poco.
Corro via sperando di aver messo K.O. Tiler.
Mi nascondo al primo angolo che trovo e aspetto qualche minuto.
Credo di avergli fatto abbastanza male.
Sei anni di boxing mi sono serviti, dopotutto...
Mi asciugo il sangue sulla guancia e mi rendo conto solo ora del dolore e del fatto che non so dove mi trovi.
Faccio un sospiro e mi guardo intorno.
Noto una mamma con un ragazzo mio coetaneo, decido che sia affidabile e vado da lei.
-Mi scusi signora...
-Sì car- MA COSA TI È SUCCESSO?!
-Ora non è importante... Dove mi trovo?
-Mi spiace, ma io non ti lascio andare senza averti medicato. Se queste ferite fanno infezione sono guai...
-Non mi serve, voglio solo tornare a c... - mentre pronuncio quelle parole, la mia testa si fa molto pesante e le mie palpebre si chiudono da sole.
Perdo i sensi.
Sento delle voci in lontananza, ma non riesco a distinguerle...
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Prey
Gizem / GerilimRonnie, una ragazza "normale" che vive una vita semplice, ma quando conosce lui tutto il suo mondo sembra capovolgersi...