Closed eyes

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E pensare che ieri in questo istante mi stavo divertendo...
Ebbene sì, è di nuovo lunedì, è ormai una settimana che frequento il college e, rispetto alle scuole elementari, qui si studia già dal secondo giorno.
È la prima ora e, in teoria, dovrei essere attiva, non stanca ma a quanto pare oggi non è la giornata giusta per prestare attenzione all'insegnante di letteratura. Ieri abbiamo passato una bellissima giornata insieme. L'ice bar, Space Needle e poi, dopo aver mangiato una pizza, ci siamo buttati in piscina e vi siamo rimasti fino alla sera.... uff, perché è lunedì?
Ok, adesso basta pensare a ieri, se no non capisco niente della lezione e dovrò chiedere a qualcuno di prestarmi gli appunti. Purtroppo Arianna non frequenta questo corso con me, maledetta matematica, quindi dovrò chiederli a qualcun altro, ma a chi? Non conosco nessuno apparte Brianna e le sue papere.
Se ascoltassi la lezione non avrei il problema di chiedere a qualcuno gli appunti.
Mi concentro nuovamente sulla professoressa, anche se non capisco cosa stia chiedendo agli alunni.
"Lei preferisce che li scelga io o li fate voi?" Si rivolge ad un mio compagno.
"Noi" risponde lui.
La prof prosegue con la ragazza in parte porgendole la stessa domanda, lei però da una risposta diversa, il giro continua finché non arriva a me.
Non ho ancora capito di cosa stiamo parlando.....
"Lei signorina, faccio io o fate voi?"
Certamente non dirò la seconda opzione, non so neanche cosa devo fare...
"Faccia lei."
Terminato il giro, la prof annuncia che secondo il sondaggio deve farli lei. Ma cosaaa?
"Allora intanto che faccio i gruppi per l'esame, voi leggete il brano a pagina undici." Annuncia.
"Scusa ma quand'è che è l'esame?" Chiedo a quello in parte.
"Tra due settimane"
"Ah, eh su cosa sarebbe? Sai non ho capito bene...."
"Letteratura inglese, cosa c'è da capire?" Non chiederò più niente a questo ragazzo, è insopportabile.
"Sì, no, quello l'avevo capito, ma, nel senso, quali contenuti?"
"Eh non lo so, lo deve ancora dire."
"Ah, ok, grazie."
Allora pagina undici, pagina undici....
Sfoglio le pagine fino ad arrivare a quella che cercavo.
È un brano di Shakespeare.
Dopo una decina di minuti, la voce dell'insegnante mi distrae dalla lettura.
"Allora ragazzi, questi sono i gruppi, appendo qua il foglio - indica la bacheca dietro di lei - ho indicato accanto ai nomi anche l'argomento di cui dovrete parlare e ovviamente approfondire. A fine lezione potete andare a vederli, se non vi vanno bene, arrangiatevi, avete voluto voi che li scegliessi io, ora riprendete a leggere e svolgete l'esercizio in parte."
Mancano circa quindici minuti, i più lunghi di tutta la mia vita, sono troppo curiosa!!
Quando finalmente l'ora termina, tutti  si dirigono alla bacheca per scoprire con quali compagni sono in gruppo.
Brianna, prepotente com'è, avanza scansando le persone.
"Cosa!?" Il suo urlo fa tacere tutti i mormorii.
Mi avvicino alla bacheca e per poco non urlo anch'io quando leggo i nomi dei miei compagni di gruppo.
"E, noo, questa si chiama sfiga" non mi rendo conto di averlo detto ad alta voce e per di più il diretto interessato lo sente.
"Sì, per me ad averti in gruppo, tu ritieniti fortunata."
"Oh, Bri, mi dispiace così tanto che sei con quella..." dice una papera.
"Senti quella ha un nome!" Le dico scocciata.
"Tra tutte le persone, perché proprio te!? È poi chi cavolo è Andy Mitch?" Urlo rivolta a Brianna.
"Presente" dice una voce maschile alle mie spalle.
O Dea delle panne cotte aiutami tu!!
Lo so, sto sclerando male ma avere in gruppo Brianna è già una catastrofe in più c'è anche il tipo antipatico di prima!
"Chiariamo subito che non faccio il lavoro a nessuno!" Dice Andy.
"Concordo, chi non vuole lavorare verrà subito escluso dal gruppo." Aggiungo rivolgendomi specialmente a Brianna.
"Allora io direi che per adesso facciamo tutti e tre una ricerca a riguardo dell'argomento: GEOGRAFIE PRIVATE: LA SCOZIA AGLI INIZI DELL'800 NEI DIARI DI VIAGGIO DI DOROTHY WORDSWORTH. Poi ci confrontiamo, facciamo una tesina e ci dividiamo le parti da studiare." Dico.
"Chi sei tu per decidere?" Domanda Brianna e aggiunge:"Io non sono d'accordo!"
"Per me va bene come ha detto lei, ecco il mio numero, scambiamoci le ricerche entro giovedì così posso iniziare a preparare la presentazione." Dice Andy.
Sto vedendo qualcosa di buono in questo ragazzo.
"Ok, se volete posso magari cercare in biblioteca se trovo il diario o qualcosa del genere..." aggiungo io.
"Ok, tu, Barbie cosa fai?" È sempre Andy a parlare.
"Io vado a farmi la manicure!"
"Senti, sturati le orecchie dai brillantini e ascoltami bene: io non sono qui per giocare o per perdere tempo, quindi o muovi il culo o te ne vai da questo gruppo!"
"Me ne vado volentieri da questo gruppo di falliti, nessuno si deve rivolgere così a Brianna Smith!"
Meglio, una i meno.
"Quindi siamo rimasti in due..."osservo.
"Sì, ma con o senza di lei non cambia molto." Dice.
"La conosci bene?" Chiedo.
"Più di quanto credi... ora, vado. Mandami tutto entro giovedì, ci si vede Rita"
Rita?! Ma, ma....
"Ho un nome!"urlo dato che è piuttosto distante.
"È troppo lungo" risponde urlando a sua volta.
Odio quando mi chiamano Rita, con tutto il rispetto per chi si chiama così, ma a me personalmente non piace...
Incontro Arianna per i corridoi e le racconto, mentre andiamo al corso successivo, ciò che è successo l'ora precedente.
Non vi racconto che cosa abbiamo fatto le successive tre ore perché vi annoiereste soltanto. Vi racconto, invece, quello che è successo poco fa, durante quest'ultima ora.
Allora, aspettate, creo un po' di suspense.....

Era una notte buia e tempestosa....
Ok, no, adesso sono seria.
Era l'ultima ora, avevo francese. Stava andando tutto alla grande, più o meno, e in un certo momento, ad un certo minuto Travis è entrato dentro l'aula. Rimanendo nel suo modo di fare (non me ne frega un casco) si scusa per il ritardo di ben venti minuti.
Nel momento in cui stava andando a sedersi ha incrociato i miei occhi, ho subito distolto lo sguardo verso il mio quaderno degli appunti.
A me non importa niente, A lui non importo niente.  Se la cosa è reciproca, perché non andiamo d'accordo?

Forse perché entrambi mentite a voi stessi.

In alcuni momenti la mia mente parla e in alcuni casi spara anche cavolate. Ma se avesse ragione?
Se avesse ragione non cambierebbe niente, discorso chiuso.
Terminata anche quest'ultima ora posso tornarmene a casa.
Scrivo un messaggio ad Arianna, così possiamo tornare a casa insieme.

Ari, sono all'entrata principale.

Nel frattempo che attendo una sua risposta, guardo le notifiche che mi sono arrivate.

Non posso, ho avuto un problema in aula di chimica, al secondo piano, ti prego aiutami!

La risposta di Arianna mi preoccupa un po'... Mi dirigo subito verso la stanza che mi ha indicato. Corro per i corridoi e salgo le scale a due gradini alla volta.
Entro dentro la stanza. Una nuvola di fumo di non so quale sostanza mi impedisce di respirare, non riesco neanche a riconoscere gli oggetti, la situazione è simile a quando c'è la nebbia...anzi peggio...
Mi siedo a terra, il respiro diventa più affannoso.
"Arianna" dico con tutta la forza che mi è rimasta. Nessuna risposta.
Striscio sul pavimento e tramite il senso del tatto cerco di orientarmi.
Poco più avanti noto una figura scura, mi avvicino. Riconosco le sembianze di una persona. La prendo per il braccio e la trascino fuori da questa stanza. È molto difficile per me, non riesco a respirare, mi sento debole e per di più devo usare il doppio della forza. 
Dai manca poco, riesco a riconoscere la luce proveniente dal corridoio.
Finalmente usciamo da quella stanza, apro gli occhi dato che quel gas a contatto con essi mi provocava del bruciore.
Resto stupita nel vedere che quella persona non è Arianna ma è Andy.
"Oddio Andy... Andy svegliati!!" Dico presa dal panico dato che non risponde.
"C'è qualcuno?" Urlo.
"C'è qualcuno?" Ripeto.
Devo portarlo in infermeria, ha il volto bianco e sciupato.
"Andy sono Margherita, la tua compagna di gruppo... Andy"
Non so cosa fare..... se aspetto ancora potrebbe peggiorare.
"Nessuno verrà!"
Al suono di quella voce la rabbia si impossessa di me.
"Cosa ti dice il cervello!? Sei schifosa, cattiva, maligna...."
Brianna mi guarda con un sorriso stampato in faccia.
"Non sprecare fiato..." e detto ciò se ne va.
Cerco nelle tasche il telefono. Dove  caspita è? Controllo nello zaino, nel giubbino, nei pantaloni, niente, però trovo un bigliettino.

'Mi serviva proprio un telefono nuovo'

Me la pagherà e non lo dico soltanto, lo farò.
"C'è qualcuno? Per favore..." urlo nuovamente.
Mi immbolizzo un istante per ascoltare meglio il rumore che ho sentito pochi secondi prima, sono dei passi.
"Aiuto, per favore, siamo qua.... per favore..."
Il rumore dei passi diventa sempre più forte e finalmente una figura maschile conosciuta arriva in soccorso.
"Aiutami ad alzarlo, lo porto in ospedale!"
Travis arriva correndo verso di me.
Con il mio aiuto Travis solleva Andy e con passo spedito va al piano di sotto.
Nel mentre io recupero le mie cose e mi siedo per terra. Mi sento malissimo..... non riesco neanche a camminare. Appoggio la testa al muro e chiudo gli occhi.

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