Giornata tra amici

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"Quindi quella bevanda era gin?"
Chiede Arianna mentre le sto raccontando tutto quello che è successo ieri.
"Sì e faceva schifo! Tralasciando il sapore, era super forte, avevo un incendio in gola!! E sinceramente Jorge non sarebbe un bravo pompiere, visto che quello che mi ha dato non è stato molto d'aiuto, il pompiere Sam sarebbe stato molto più bravo!"
"Non penso che Sam sappia come si spegne un incendio...." dice Arianna.
"Come no? Lui è il migliore tra tutti i pompieri!"
Mi viene quasi un collasso, come può Sam a non essere un pompiere se è il suo lavoro.
"Scusa ma di che Sam stai parlando?"
"Di Sam il pompiere, quello dei cartoni animati." Rispondo ovvia.
"Ahhhh, io pensavo Sam, il capitano della squadra di basket della scuola."
Ok, ma stiamo divagando un po' troppo con il discorso pompieri....
"Chi è che ha una cotta per il capitano di basket è chi per il pompiere Sam?"
Anche Alessio si aggrega alla conversazione che sta decisamente degenerando.
"O sacri Dei dell'Olimpo, nessuno ha una cotta per nessuno. " Dico ridendo insieme ad Arianna.
"Ah, pensavo, sono tutti e due bei ragazzi!"
"Okkk..."
"Ma Sam il pompiere non era sposato?" Chiede Arianna.
"Bu, chi se lo ricorda...." rispondo io.
"Ma perché parlate di pompieri e giocatori di basket?" Si intromette nuovamente Alessio.
"Nulla che ti interessi, sai roba da donne, ora puoi andare...."
Arianna non è stata molto convincente verso suo fratello che se ne va un po' titubante.
"Dai continua..." Arianna molto coinvolta nel mio racconto mi induce a proseguire.
"Ma aspetta, avete fatto pace?"
Ora che ci penso, lei ed Alessio avevano litigato.
"Si si, ma continua!"
"Ok! Allora, Jorge è stato molto premuroso con me e si è scusato non so quante volte per l'inconveniente. Secondo lui è stato uno scherzo di cattivo gusto da parte del barista, sicuramente non è stato un incidente.
Dopo quello che è successo Jorge ha preferito andare via dalla festa, io non ho opposto resistenza, anche se mi sono un po' divertita, un po', ero stufa e volevo tornare a casa, anche se...."
"Anche se, cosa??" Arianna sta sclerando male, si è fatta coinvolgere troppo dal mio racconto, chissà che film mentali si è fatta.
"Anche se non siamo tornati subito a casa, ci siamo seduti in una panchina e ci siamo baciati..."
"Oddio, che bello!!" Urla isterica.
"Non è vero, scherzavo, ci siamo seduti e abbiamo guardato le stelle..."
La sua faccia in questo momento è troppo bella, mi fa sbellicare dalle risate, in special modo il suo entusiasmo svanito quando gliel'ho detto.
"Non è valido, illudermi così, io pensavo già al matrimonio..."
Arianna è sempre Arianna, non cambierà mai.
"Matrimonio? Ho ancora diciassette anni, mi pare ancora prestino e poi non ci sarà nessun matrimonio se non ho un cavaliere..."
"Dovrò aspettare ancora qualche anno...." dice rassegnata.
Riprendo il discorso raccontandole l'ultima parte in cui non abbiamo fatto nulla di speciale, siamo rimasti a guardare il cielo è per un momento mi era sembrato di vedere una stella cadente, in verità era un aereo, che figura di emme..... Jorge, per fortuna, ha pensato che fossero stati gli effetti del gin, figura di emme scampata,  allora poi mi ha riaccompagnata a casa e sono andata a dormire.
Anche Arianna mi ha raccontato come le è andata la serata in compagnia di Marcus. Ha detto che si è divertita un sacco ma il momento top della serata è stato quando le si è rotto un tacco e Marcus la presa in braccio, stile sposa, e l'ha portata a casa (in macchina).
"È stato super romantico!!" Quando lo dice i suoi occhi luccicano ripensando a quel momento.
Sarà ormai un'ora che parliamo di ieri sera, appena Arianna si è svegliata è subito corsa in camera mia per sapere tutto quello che è successo.
Ora però basta pensare a ieri, pensiamo ad oggi e non pensiamo a domani che sarà una giornata super impegnativa tra lavoro e studio.
"Che ne dici se andiamo a fare un giro, facciamo colazione e poi, non so, andiamo al cinema o al bowling... o qualcos'altro...." mi chiede Arianna.
"Sì certo, tempo di cambiarmi e andiamo."
Indosso la prima t-shirt e il primo pantaloncino che trovo. Sistemo i capelli in una coda, indosso le scarpe e sono pronta.
"Hei Ari, che dici se invitiamo anche tuo fratello?"
"Come vuoi.... a me non da fastidio..."
"Alessio, ti va di fare un giro con noi?"
Inizialmente mi riguarda un po' male, probabilmente non si aspettava che glielo chiedessi.
"Se uscire con voi significa che devo portarvi tutte le borse dei negozi in cui andrete a fare shopping, no grazie."
"Niente shopping, solo divertimento..." metto in chiaro.
"E dai fratellino..." lo prega la sorella.
"Ok, ma non sono fratellino, ho la tua stessa età."
"Sì ma sono nata prima io!!"
"Di diciotto secondi....me lo vuoi rinfacciare per tutta la vita?"
"No, perché morirò diciotto secondi prima di te..."
Se continuano così, morirò io per prima..

Dopo aver fatto colazione, decidiamo di andare all' ice bar, un bar fatto completamente di ghiaccio. Nessuno dei tre ci era mai stato, non ne sapevamo neanche l'esistenza. All'entrata c'è una cabina con tutte le protezioni (cappotto, guanti....) per poter sopportare il freddo e, restando in tema, morire congelati. Dopo aver pagato l'entrata entriamo ufficialmente all'interno del bar. È bellissimo, tralasciando il fatto che siamo vestiti con delle tute argentate che ricordano tanto quelle degli alieni, è fantastico.
Tutto è fatto di ghiaccio: dagli armadi alle sedie, dai bicchieri al lavabo.
"Wow" Arianna come tutti è stupefatta.
"Dobbiamo farci assolutamente un selfie!!" Afferma Alessio prendendo il cellulare dalle mega tasche dei giubbotti. Non saprei dire quante foto abbiano fatto, saranno una ventina tra selfie stupidi, selfie venuti male, selfie con i drink....
E sì, abbiamo preso anche i drink, sono compresi nel 'biglietto'.
Ovviamente io non l'ho preso alcolico, sono buoni anche senz'alcool.
Restiamo ancora un'oretta dentro il bar, poi decidiamo di proseguire la nostra giornata di divertimento.
Ci togliamo i cappotti e usciamo. Non potete capire che sbalzo di temperatura, da meno dieci gradi a venticinque gradi, siamo tutti e tre piuttosto storditi.
"Ok, ragazze che si fa?" Chiede Alessio.
"Bu, non saprei, cosa proponete?" Rispondo.
"Shopping!" Afferma Arianna.
"Eh, no, me l'ho avevate promesso!!" In questo caso Alessio ha totalmente ragione, per oggi niente vestiti.
"Che ne dite dello Space Needle?" Propone Alessio.
"No so, non è troppo alto?"
Ehmmm, non ho paura delle altezze, figuriamoci, l'ho dico per loro....
"Oh, oh, oh, rivelazioni, qualcuno qui soffre di vertigini?" Domanda nuovamente Alessio guardandomi.
"Sembri Babbo Natale se parli così..."
"Non cambiare discorso Margherita." Mi rimprovera Alessio.
"E va bene, solo un po', non troppo" faccio segno con le dita.
"Quindi ci serve un'alternativa..." dice Arianna.
"No, no, non è un problema...."

"No, no, non è un problema..." ripete Alessio tentando di copiare il mio tono di voce.
Ci troviamo in cima alla torre che è piuttosto altina, se non sbaglio sono 180 metri circa.
"Hei, tutto bene?" Mi chiede Arianna.
"Si si non preoccuparti..."
Sto dicendo troppe bugie ultimamente.
Il panorama è stupendo, si vede Seattle nella sua bellezza ma non riesco a godermelo a pieno. Il terrazzo aperto e il pavimento trasparente non mi aiutano affatto.
Ohmm, concentrazione! Osho, yoga, albero, buchi, pizza, gelato, panna cotta, scarpe, vestiti...
Penso a tutto quello che in questo momento può aiutarmi a rilassarmi.
"Heilà" la mano di Alessio continua ad andare su e giù davanti ai miei occhi.
"Mi hai sconcentrata, stavo meditando..."
"Senti, devi stare tranquilla, questa cosa non crollerà, è da anni che l'hanno costruita, è poi ti fidi di me?"
Se dovrei fidarmi di Alessio? Gli direi di no ma non posso dimenticare il primo giorno, quel giorno in cui mi ha aiutata....
"Sì..."
Mi prende il polso e mi conduce più vicina alla terrazza. Mette le mie mani sulla ringhiera posta davanti e fa aderire il mio corpo ad essa, lui invece si posiziona dietro di me.
"Non aver paura, ci sono io."
Faccio respiri profondi e finalmente riesco a calmarmi, sapere che c'è lui dietro di me mi ha dato maggiore sicurezza.
"Grazie Alessio."
"E di che?"
"Di aiutarmi, grazie"
"Lo faccio solo a chi se lo merita e tu, per ora, sei in cima alla classifica."
Oh, che carino, adesso inizio a vedere l'Arianna versione maschio.
"Hei, Hei Hei Hei? Non tagliatemi fuori....."
Arianna ci raggiunge e si mette accanto a me
"Che bello!!"
Ci giriamo entrambe verso Alessio che non è più dietro di me ma è accanto a sua sorella, più o meno. Si è arrampicato sulla ringhiera e vi è salito sopra.
"Alessio, scendi..." Mi spaventa.
"Scialla, c'è il vetro di protezione..."
"No, Alessio concordo con Margherita, scendi!"
"Uff, che noiose che siete..."
Alessio, rassegnato, scende e torna con i piedi per terra, o vorrei dire sul vuoto.
Non so perché mi sono agitata così tanto, non nascondo di voler bene ad Alessio è come un fratello, un migliore amico, come ripeto di lui mi fido, però ho avuto troppa paura.

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