Capitolo 21

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Ormai erano passati ben quattro mesi, erano cinque mesi che crescevo dentro di me la creatura dell'amore con Romeo. Ero già una mamma rompiscatole, ero attenta a tutto, certo nessuno poteva battere Rome. La mattina mi diceva di stare attenta quando scendevo dal letto, aveva tolto tutti i tappeti, così non inciampavo. Poi aveva messo tantissime telecamere e ormai ero sempre seguita da due enormi body guard. Ora perfortuna mi aveva lasciata libera per comprare dei vestiti al nostro bambino, non sapevamo ancora il sesso ma lo avremmo scoperto oggi! Eh si avevamo organizzato una festa per scoprire se era maschio o femmina, stile Kylie Jenner. Ero troppo emozionata, mi sarei segnata questo giorno. Ero troppo contenta! Allora io non avevo fatto nulla, solo Margo e il marito avevano accesso a tutte le informazioni riguardanti la festa e tutto, io dovevo solo presentarmi con Romeo stasera alle 6 p.m.
Non avrei mai pensato che ad una così giovane età avrei festeggiato insieme a tanti amici un evento così bello, ero spensierata e raggiante però ero me stessa. Questo auguri ormai alle persone, di essere se stessi e di pensare sempre alla propria famiglia. Ormai gossip e voci di corridoio non mi interessano più, vedo la vita in un modo diverso e la vivo più tranquilla. Passo le mie giornate ad essere prudente certo ma le vivo pensando che Dio ci ha regalato la più grande delle gioie, un figlio, tocca a noi proteggerlo ed educarlo, non è un compito da poco conto. Ho una paura matta, di non essere all'altezza, di essere troppo buona, di sbagliare strada, di non aiutare il piccolo (o la piccola eh) a trovare la sua di via... troppi pensieri per così pochi mesi, mancavano altri quattro mesi ed io ero super stra mega felice di vivere questo percorso con Rome. Pensando a lui, mi ricordai di doverlo svegliare, lui era sempre indaffarato con il lavoro, le poche volte che ritornava a casa e si riposava, non avevo cuore di svegliarlo. Però ormai era quasi ora, e stranamente non sapevo ancora come vestirmi! Corsi (non letteralmente perché non correvo prima, figuratevi adesso) nella cabina armadio che ora era spostata in quello della camera da letto grande nostra, perché appunto la mia ex camera era diventata del bambino. Trovai giusto le scarpe, che ormai indossavo frequentemente, con facilità, il vestiario invece era complesso. Non volevo essere pacchiana, sennò mio figlio si sarebbe vergognato ma neanche troppo semplice, sennò sembrava che non dessi importanza alla cosa. Optai quindi per un vestito blu con dei decori bianchi e i bordi un po' merlettati. Ovviamente calzai le mie fidate ballerine ed ero pronta! Ora missione impossibile: svegliare Romeo.
"Amoreeeeeeeeeeee" urlai, lui con un balzo si alzò dal letto e prese le chiavi, non capii subito questo suo gesto ma poi iniziò ad urlare
"Oddio il bambino, il bambino nasce, non qua che svengo oddio" credo avesse perso dieci anni di vita per questo mio scherzo e quindi riuscii solo ad emette un "scusa" prima di crepare letteralmente dalle risate per terra, ero troppo divertita dalla sua espressione terrorizzata, ma aveva anche delle sfumature di preoccupato e un po' di angosciato. Stavo per morire dal ridere, non ce la facevo più, lui non capiva.
"Ti volevo solo svegliare" dissi tra una risata e l'altra. Prima sembrava arrabbiato, poi rilassato e infine divertito
"Mi farai morire un giorno di questi, io voglio vedere il capolavoro che ho fatto eh"
"Guarda che è anche merito mio" dissi accarezzando la pancia
"Da te speriamo non prenda il senso dell'umorismo che ne hai già poco" e mi fece la linguaccia, io presi la cosa più vicina a me, una spazzola, e gliela tirai
"Oltre ad essere svegliato di colpo, anche malmenato" risi di nuovo ma poi mi chiusi in bagno, dovevo aggiustarmi i capelli. In quel breve tempo pensai a cosa volessi io: un maschio o una femmina? Allora ovviamente un maschietto avrebbe fatto molto felice Rome che sarebbe subito partito con "vediamo la partita, vediamo questo sport" e no grazie che già mi fanno schifo gli sport a me e quindi anche per mio figlio sarà così! Però avere un bambino porta meno fatiche diciamo così, meno giocattoli, meno stress quando sarà grande e poi si difenderà da solo e tutto. Ma una gioia che porta una bambina al padre è unica, sono sicura che la mia piccola (se sarà una lei) sarà l'unica che ruberà il cuore a papà, l'unica per lui, e soprattutto lui sarà l'unico per lei, perché sennò chi lo sente a Romeo. Vivremo giornate con il sentire "chi è questo ragazzo? Perché frequenti questi ragazzi? Ti farai suora tu" e cose così ma vorrei vedere Rome geloso della sua piccola principessa. Ma le ragazze si sa sono le più chiassose e poi prenderebbe di sicuro dalla madre. Mi misi a ridere e toccai la pancia
"Certo che pesi figlio mio eh" dissi per poi aprile la porta e trovarmi il mio ragazzo più bello che mai intento a giocare con il telefono. Eh si, da quando io ero incinta mi erano partite voglie strane, mangiare gelato alle 4 di notte, cucinare la pasta alle sei di pomeriggio e anche giocare a quei giochi infernali del telefono, sembravamo drogati, facevamo una partita a testa e chi perdeva alla fine di tutte le partite, puliva casa. Beh diciamo che non ho mai toccato la scopa in questi mesi, sono brava lo so.
"Ehi hai iniziato senza di me" gli tirai un cuscino che lui schivò e poi mi invitò a sedermi affianco a lui, prevedevo una lunga sessione di giochi. 
E fu così perché eccoci qua che due ore dopo corriamo per strada perché siamo in ritardo! In ritardo alla festa per scoprire il sesso di nostro figlio mamma mia che vergogna, però tanto lui/ lei non lo saprà mai quindi ci sta. Arrivammo giusto giusto in tempo alla fine e Rome mi aiutò ad andare più in fretta, vista la mia condizione. Appena entrati nella maestosa sala di un hotel di lusso, vedemmo delle facce a noi conosciute: ovviamente la mia migliore amica con Mike, tutte e due le mie compagne di disavventure Lindsay e Georgina con i rispettivi mariti, ovviamente tutta la famiglia di Rome e notai anche i genitori di Margo, dopo mi sarei dovuta ricordare di chiedere a lei come fosse stato l'incontro fidanzato- genitori della futura sposa. Ovviamente tutti si girarono a guardarci e io sorrisi grata, grata per tutto questo e per quello che succederà.
"Eccovi finalmente" disse la mia migliore amica e ci invitò a sederci a tavola, si mangia!
Ero piena, ma ovviamente c'è sempre uno spazzietto per il dolce, e che dolce.
Questa era la sorpresa di Margo, per scoprire se il sesso del nostro bebè avremmo dovuto tagliare la torta, se uscivano m&m's rosa, era femmina sennò sarebbero uscite caramelle gommose azzurre. Io e il mio bellissimo amore ci avvicinammo alla torta e decidemmo di tagliare insieme la fetta per appunto sottolineare che avremmo iniziato questo viaggio insieme. Era un'esperienza unica, un misto di tante emozioni quasi indescrivibili. Con decisione tagliammo la prima volta, oddio Rome cercava di intravedere dalla fessura ma non si riusciva, quindi ci toccò tagliare di nuovo e tac sentivo qualcosa che opponeva resistenza al coltello ma non ci feci caso, ora toccava la parte più bella. Alzare la fetta di torta, e lasciare che la cascata di dolciumi invadesse il tavolo. Ci fu un conto alla rovescia
"3... 2... 1..." io e Rome ad occhi chiusi alzammo il Pan di Spagna e poi guardammo prima le espressioni dei presenti e poi il tavolo
"O mio Dio" dissi io
"Che significa?" Disse invece Romeo nello stesso momento. Eravamo fregati.

A New York con lavoro. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora