Capitolo 11

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Avevo lavorato anche nella pausa pranzo perché la colazione abbondante mi aveva sfamata del tutto e nutrita per altri tre anni, era ormai pomeriggio quando ricevetti una chiamata da Margo.
"Ei M come va?" Ero allegra
"Mi hai fatto venire a prendere da un modello o cosa?" Ricordai Romeo e le sue divertenti risposte così sorrisi come una deficiente da sola, chiusa nella camera. Misi il viva voce e girai la sedia verso il panorama di New York, dando così le spalle alla porta.
"Mike è anche intelligente e simpatico" continuava a elogiarlo come se non ci fosse un domani e io ascoltavo paziente
"Mi ha portata ad un bellissimo ristorante vicino Times Square e poi siamo andati a fare una passeggiata, solo ora sono arrivata a casa tua... Dio è enorme." Risi e continuai a sentire la mia amica parlare sulla cucina e su Mrs Gold, la cuoca di Romeo che oltre ad essere fantastica nel suo lavoro era anche simpaticissima.
"E poi Mike mi ha lasciato il numero! Capisci... Mi ama lo so" ecco queste erano le conversazioni che amavo di più. Lei pensava che ogni persona che incrociasse il suo sguardo fosse in realtà innamorata di lei, ci divertivamo a modo nostro non dando conto a nessuno ma lo stesso ridevamo più degli altri.
"Sono sicuro anche io, domani vado a scegliere l'anello con lui" mi bloccai e così anche la mia migliore amica, il mio ragazzo era sulla porta a sentire tutto ciò che ci dicevamo ma.
"Non dirmi che è lui... Ma che figure mi fai fare? Ceh già mi ospita poi tu mi fai sembrare anche una pazza che vuole suo fratello grazie" uhh qualcuno qui era già cotto
"Nessun problema Margo" disse con la voce sexy che gli usciva benissimo
"Però hai una bella voce" oh quanto mi piaceva pensare la stessa cosa della mia amica, credo sia la cosa più bella quando si ha un rapporto così stretto
"Ora ti devo lasciare, sennò il mio capo si lamenta che stia al telefono nelle ora lavorative" ridemmo tutti e tre e lei mando un bacio a me e due al mio fidanzato
"Ora sono gelosa, già gli stai simpatico" misi io il broncio questa volta e credo non sia venuto molto bene al vedere la faccia sconvolta di Romeo
"Puoi andare se vuoi, devi prepararti no?"
"Devo farmi una doccia..." Puzzavo
"sai che l'acqua scarseggia nel mondo" si avvicinò a me
"Si..." Sussurrai lentamente
"E io lavoro proprio per conservare questa risorsa, quindi se mi aspetti potremmo lavarci insieme. Solo per risparmiare acqua ovvio"
Aveva un sorriso furbo e gli occhi da angelo
"Magari" gli baciai il collo scatenando mille brividi da parte sua e ne fui grata. Gli facevo effetto allora, non ero io l'unica che si scioglieva per un tocco
"Ne sarei molto felice sai?"
"Bè allora soddisferò questo desiderio" mi accompagnò alla porta e insistette per arrivare al l'ascensore così "sarei stata al sicuro" non sapevo cosa volesse dire ma poi notai tutti gli sguardi che mi volevano uccidere da parte di ragazze che facevano le lavoratrici in quello stabile. Perfino le più vecchie mi guardavano storto ma andiamo, non sopportavo quelle situazioni perché sembravamo nemici ma io invece dovevo stare con loro. Capire cosa non andava in quel l'azienda era mio compito e non potevo farlo se venivo vista come "quella che ha rubato l'opportunità di farmi notare dal capo" pff, così mi fermai di colpo e mi girai verso la sala piena di stagisti, centralinisti e dipendenti di ogni tipo
"Domani ci sarà una riunione del personale alle ore 11:30, siate puntuali" alcuni annuirono altri sbuffarono ma io andai lo stesso verso l'uscita e baciai intensamente ciò che mi apparteneva solo per marcare il territorio, lo potevano fare anche le donne, non solo gli uomini.
"Ci vediamo a casa" sussurrai al suo orecchio per poi entrare nell'ascensore soddisfatta più del normale.
Corsi per la strada e andai al supermarket più vicino per fare prima, avevo chiesto a Mrs Gold di prendermi i cibi più importanti. La domestica aveva lasciato tutto a casa o così c'era scritto nel messaggio che mi aveva mandato, ora dovevo ricordarmi la ricetta segreta dei biscotti che Romeo voleva tanto e per questo dovevo ringraziare mio cugino.
Tornai a casa piena di buste con tutto l'occorrente e non trovai la mia bellissima amica visto però mi aveva lasciato un messaggio con scritto che sarebbe venuta trenta minuti prima dell'arrivo ddl chirurgo, doveva andare a vedere delle cose di lavoro al nuovo ospedale. Ero felice per lei ma già si erano fatte le sette di sera, pensai di trovare il mio eccitato fidanzato ma invece neanche l'ombra. Iniziai con il secondo e presi l'enorme confezione piena di costate che mi ero fatta preparare da un bravissimo macellaio, preparai una salsa per ungerle senza olio solo con pochi ingredienti. Dopo averla spalmata, misi tutto in una teglia e poi in frigorifero per conservarle. Il primo era semplice, pesto comprato trenta minuti prima e pasta lunga. Presi una sedia per salirci sopra, dovevo arrivare al ripiano più alto e per mia sfortuna la natura mi voleva di questa altezza. Cercai la pasta perfetta e appena trovata fui così felice che tutto stava filando liscio che mi divertii un po' a saltare, peccato che mi ricordai dopo di stare sopra un cosa di legna che non era così stabile come il pavimento. Non fui abbastanza attenta a scendere perché mi ritrovai a perdere l'equilibrio e quindi a cadere a terra però qualcuno mi afferrò, come sempre Romeo era lì che mi guardava spaventato e io pensai a come in questi giorni mi abbia salvato in quasi ogni momento
"Tu mi vuoi proprio morto eh" poggiai la testa contro il suo petto e credo di aver passato almeno cinque minuti così, senza parlare. Poi mi fece scendere e io pesai il tutto per poi iniziare la cottura dei secondi
"Scusa ma non riesco a fare i biscotti..." Ero dispiaciuta perché li volevo fare, volevo avere più tempo
"Non ti preoccupare, poi mi hanno portato una torta oggi" okay  questa era una cosa strana però non ci pensai troppo, cucinai le patate fritte e presi le verdure che avevo bollito.
"Ho quasi finito" avevo dato a lui il compito di tagliare il pane e prendere tutti i piatti, le posate e i bicchieri per noi quattro. Era in sala e così non mi sentì, aveva acceso lo stereo da cui uscivano le note di una sinfonia classica, la cosa più bella del mondo. Volevo ballarla con lui e ridere per tutto il tempo, alle cerimonie volevo differenziarmi trascinando con me quell'uomo che muoveva i fianchi mentre sistemava in modo sbagliato la tavola ma poco importava. Mi misi davanti a lui e gli indicai il bagno, dovevo pulirmi immediatamente
"Ti dispiace se la facciamo dopo la doccia insieme? Perché devo ancora lavorare un po'" ero triste si ma capivo le sue esigenze e che ne sapevo se a mezzanotte volesse lavarsi molto approfonditamente
"Scherzi, ma perché mi hai aiutato se avevi da fare?"
"Mi piace aiutarti" rise e io andai dentro lasciandolo lì e sorridendo a mia volta. Dopo una lunga sessione in bagno, uscii fresca e profumata ma anche rilassata come non mai. Era passata un'ora da quando ero rincasata e quindi ne avevo un'altra per finire il mio capolavoro di cena, quando scesi per mettere a cuocere la carne non trovai Romeo ma prima vidi la porta di camera sua chiusa e quindi pensai stesse ancora davanti al computer per finire dei file. Misi le cuffiette e partì una canzone di Taylor Swift, mi era sempre piaciuta questa cantante, in comune avevamo il nome e le disavventure in amore.
"Better than revenge" veniva cantata nelle mie orecchie e io a mia volta cercavo di ricopiarla, ero bravina. Cercavo di sembrare sexy agitando le anche e cose così ma sembravo solo stupida a parere mio, il secondo era pronto, la salsa anche e il primo doveva essere messo a cuocere solo 20 minuti prima dell'ingresso di Mike. Qualcuno suonò alla porta e non esitai ad aprire perché sapevo chi era, Margo sfoggiava il suo miglior tailleur regalato da me e sorrideva come non mai. L'abbracciai e urlammo tutte e due, era da meno di una settimana che non ci vedevamo ma lo stesso era troppo tempo, la portai dentro e guardai come era cambiata... Possibile che sia diventata così responsabile da un momento all'altro?
"Ho sentito degli strilli, cosa succede?" Un Romeo con l'asciugamano a coprire la sua intimità venne in salone e io coprii letteralmente gli occhi alle mia migliore amica
"Cosa stai facendo così?" Chiesi arrabbiata
"Pensavo fosse successo qualcosa...molto piacere, Romeo" voleva stringere la mano a M però io aveva ancora la mia che copriva la vista alla ragazza
"Se questa stupida della tua fidanzata togliesse questi salsicciotti potrei fare la tua conoscenza" offesa tolsi l'ostacolo ma lei guardò solo la parte superiore e ne fui grata. Invece io lasciai che l'occhio mi cadesse su ben altro, diciamo così. I suoi addominali venivano solcati da goccioline d'acqua e sperai di essere una di loro parecchie volte in queste giornate, ora però sembravo un'ossessionata. Andai in cucina seguita dalla mia amica invece Rome andò a vestirsi perfortuna
"Bello eh?" Chiesi
"Solo bello, capisco perché tu sia stata così frettolosa. Non sei incinta vero?" stavo bevendo quando sentii quelle parole e sputai l'anima insieme al vino che finì tutto per terra
"No no perché? Sono ingrassata? Ah è stata la cucina italiana!"
"No sei perfetta solo che mi piacevate come quadretto famigliare" ora stava esagerando e per fortuna notai che dovevo buttare la pasta e tutto così dopo averlo fatto urlai per tutta la casa il nome di Romeo e lui scese subito stranamente
"Ma sei matta?" Gli mollai uno scappellotto e lui andò ai fornelli, io trascinai Margo sopra invece. Feci un errore che non avevo calcolato, la portai nella mia camera che doveva rimanere segreta.
"Ma tu dormi qui?"
"No no la uso per il guardaroba solo e se il pomeriggio ho sonno" che bugie dette a cavolo, speravo ci cascasse ma mi dispiaceva mentire alla mia migliore amica, conosceva ogni mio piccolo segreto da quando ero bambina. Entrando nell'armadio trovai subito un vestito per M, uno corto molto colorato che rispecchiava la sua personalità spumeggiante. Ci abbinai delle belle scarpe con il tacco di Versace gialle che riprendevano la stoffa, era perfetta appena li indosso.
"Ora scegliamo qualcosa per te" oh si mette male, lei si aveva dei gusti ma non che andavano bene per me, fece un giro per la stanza e andò verso i toni caldi e scuri
"Perfetto!" Tirò fuori un vestito, quando guardai meglio notai che era l'abito di mia madre... Da piccola mi piaceva così tanto che lo indossavo quasi sempre di nascosto. Poi prese delle scarpe con il tacco nere, cosa era successo alla mia amica?
Lo metterò.
ROMEO'S POV
intonato che aspettavo Mike, controllavo la pasta e guardavo la partita alla televisione. La tavola che avevo preparato era stupenda per me e pensai al momento in cui mi ero messo a preparare le cose... Da quando ero così? Blah io odiavo passare la sera a casa, andavo a divertirmi con delle ragazze o lavoravo fino all'alba. A quest'ora già mi stavo scopando Sarah oppure una dipendente a cavolo, cosa era cambiato?
«Taylor ti ha cambiato» Ah quella ragazza cosa mi faceva, non passavo neanche un minuto senza pensare a lei, a cosa faceva, cosa indossava ma soprattutto perché aveva accettato quella proposta. Essere la mia finta fidanzata non era facile, anche se sembrava facessimo sul serio. Era bellissima con tutto quella ragazza e non volevo distruggerla con il mio lato oscuro e con i miei "tradimenti" come poteva superarli una ragazza così fragile e vulnerabile, perché anche se non lo voleva ammettere lo era. Il campanello suonò e mi precipitai alla porta visto che tra due minuti avrei dovuto scolare la pasta
"Ei fratello! Dove è Taylor?" Ah incominciava bene
"Ciao anche a te, sta sopra" urlai il suo nome come aveva fatto prima lei e mi divertii a vedere che scese subito visto che la porta si aprì rivelando prima Margo e poi quella bellezza unica. La mia ragazza indossava un vestito rosso scuro lungo fino al ginocchio ma con uno spacco sulla coscia sinistra, era di seta che scivolava sulla sua pelle chiara lasciandone scoperta anche troppo. Era bellissima, come un angelo e io la stavo rovinando?
"Non urlare mai più con me!" Oh dimenticavo la sua aggressività e decisione, anche questo mi piaceva di lei, stavo impazzendo completamente per dire quelle cose. A me non piacevano le ragazze, le usavo.
"Scusa amore" feci un sorriso finto che notò subito
"Nulla tesoro" marcò la parola e poi andò in cucina, lasciò noi tre a parlare ma io non ero a mio agio così la raggiunsi
"Ei" mangiai un pezzo di pane
"Perché sei qui?" Uh non volevo dirle la verità
"Così" restai sul vago
"Dimmi la verità" intanto mi passò la teglia con la carne e io la poggiai sul tavolo
"Volevo stare con te" risi ma volevo sprofondare, non esibivo così i miei sentimenti
"Aiutami a impiattare allora" sorrise e mi si fermò il respiro, come faceva ad essere così perfetta?
"Posso avere più pasta?" Stavo morendo di fame visto che non avevo pranzato, dovevo uscire con Sarah ma non volevo lasciare da sola, feci il broncio e lei cedette. Anche se quello non era il mio solito carattere mi piaceva essere così rilassato, sapevo che non sarebbe durato molto.
"Portali a tavola" quando stavo uscendo lei fece una cosa così inaspettata, mi diede una bella pacca sul sedere.
"Non sei l'unico che lo può fare" mi ricordò ma io stavo già sorridendo e scuotendo la testa per andare dai nostri amici.
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Ho iniziato un nuovo libro "Modello" spero lo andiate a leggere (perfavore)
MaricicaVallasca

A New York con lavoro. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora