La sala da pranzo era fatta da tre tavoli.
Uno era circondato da ragazzi, uno era libero ed in uno c'era Van.
Il coltellino era incastrato tra le fessure in legno mentre lei guardava il piatto di cibo.
Non mangiava.
La ragazza uguale a lei, Tris due, mi si avvicinò.
-Perfavore, di a Van che è stato difficile batterla- disse mentre si torturava le mani dal nervoso.
È bellissima.
I capelli color miele le ricadono sulle spalle soffici e delicati. Gli occhi innocemti le inteneriscono il viso e le fanno risaltare le rosse labbra carnose. Il naso e la stazza sono i suoi unici difetti, ma la rendono ancora più fantastica.
Strizzaigli occhi.
Dovevo dimenticarla, ma era impossibile.
-Perfavore, non mangerà finché non otterrà un riconoscimento- disse con tono preoccupato.
Era dolce, sembrava un bambola.
-Ok-
-Grazie- disse sorridendo e mostrando un canino scheggiato.
Perchè aveva quel difetto? Di che fazione era prima? Cosa aveva scelto di diventare?
La superai e andai a sedermi di fronte a Van.
Silenzio. Lei non parlava.
Presi un hamburger e gli diedi un morso.
-Mangia-
-Non ho fame- disse guardando il tavolo e prendendo in mano il suo coltello.
-Se vuoi mantenere la forza che avevi oggi devi mangiare-
-Ho detto che non ho fame-
disse stringendo la presa sul suo coltello.
Non sono il tipo che fa complimenti e quello che mi aveva chiesto la ragazza identica a lei non mi andava, ma effettivamente Van doveva mangiare.
-Bello il coltello, me lo fai vedere?- dissi allungando una mano.
Lei me lo mise davanti agli occhi.
Glielo presi di mano.
-Dammelo- ringhiò stringendo i denti.
Perchè ci teneva così tanto?
-Mangia il tuo hamburger-
-Non sono una perdente, questa volta vinco io- disse con gli occhi lucidi.
Era sull'orlo di una crisi isterica, riuscivo a capirlo.
Ero spaventosamente calmo.
-Mangia, lo dico per te- dissi guardandola negli occhi.
Lei si calmò. Chiuse gli occhi. Li riaprì. Si alzò e uscì dalla mensa senza dire un parola.
Margot le corse dietro, ma non prima di avermi dato un ceffone.
Entrambe erano più forti di quanto pensavo.
⊙⊙⊙⊙⊙⊙⊙⊙
Era sera e come al solito dormire mi era impossibile. Continuavo a sognare Beatrice.
Dappertutto c'era lei in un qualsiasi momento in cui l'ho vista.
Sentii dei colpi soffocati.
Dovevo dimenticarla, era la cosa migliore, ma come potevo?
Altri colpi.
Erano solo frutto della mia immaginazione. Era appena finita una guerra, era logico che avessi ancora dei problemi nel dormire.
I colpi erano seguiti da alcuni grugniti.
Mi alzai da letto: qualcuno si stava allenando.
Aprii leggermente la porta ed uscii dalla mia stanza. Era collegata alla sala dalla quale provenivano i rumori.
-Sono forte, non posso mollare- la voce di Van rimbombò nei muri mentre dei colpi veloci e potenti venivano scagliati contro qualcosa di morbido e resistente.
-Io non piango, so difendermi da tutto-
Mi avvicinai alla luce che aveva acceso per allenarsi.
-Devo contare solo su me stessa-
Era con dei pantaloncini e una maglietta che aveva alzato fino a sotto il
seno. I piedi erano nudi e i capelli raccolti in una coda alta.
Vicino a lei c'erano del pane e dell'acqua.
-Devo proteggere mia sorella-
Quindi lei e Margot erano sorelle, teoria affermata.
Si fermò a respirare.
I muscoli della schiena e delle braccia erano tirati. Era muscolosa, anche se non molto.
Si sedette sul pavimento e bevette un bicchiere d'acqua.
-Io riuscirò a dimenticarlo- disse mentre prendeva un morso del panino.
Chi? Che cosa?
Mi avvicinai ancora col suo coltello in mano.
Mi sedetti di fronte a lei.
-Dovrei punirti, ma non stai facendo niente di male quindi: sei piccola, usa anche i gomiti e le ginocchia per colpire- A Beatrice avevo dato lo stesso consiglio - poi, un pò di riposo serve anche ai migliori, prova a dormire, se non riesci vieni da me, ho alcune cose che ti potrebbero aiutare- lei tremò leggermente -e credo che questo sia tuo- dissi dandole il coltellino.
Lei lo prese chiuse gli occhi e vidi una lacrima formarsi.
-Quattro, posso chiederti una cosa?- disse con un tono di voce quasi strozzato.
-Dimmi-
-Se avessi una oggetto appartenuto a Tris, lo terresti o lo butteresti via?- disse lei guardandomi negli occhi.
Quella domanda mi colse di sorpresa.
Cosa farei? Io non avevo più niente di lei, ma mi sarebbe piaciuto tenere un qualcosa di suo
-Tieni il coltellino-
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Risurgment
FantasyTobias è stato separato dalla sua metà. Beatrice è morta per salvare la sua gente. Lui è morto dentro. [-Il seguito della saga Divergent di Veronica Roth, scritto e pensato da me]