Capitolo 12

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Salimmo nella mia stanza, Chiara non smetteva di piangere così la feci sedere sul letto e le diedi due minuti per calmarsi.

"Posso rimanere qui?" Mi chiese tra i singhiozzi.

"Certo, per quanto vuoi testare?"

"Tutta la vita? Rimarrò chiusa nel tuo armadio e non uscirò da li se non è necessario"

"Si e magari trovi pure Narnia" le dissi facendola ridere.
"Allora? Che è successo? È colpa di Daemon? " le chiesi in fine.

"Mio padre, mi ha buttata fuori casa, ha detto che non vuole vedermi più e che la mia parte di eredità andra ai miei figli, di me non vuole più saperne." Mi disse tutto d'un fiato.

Restai scioccata, io non avevo mai conosciuto mio padre dato che lui non ne aveva mai voluto sapere di me, ma non potevo capire come può un genitore che ti ha cresciuta fino ad ora buttarti fuori casa e far finta che tu non esista.

"Dai va in bagno, sistemati e poi scendiamo"

Chiara annuì leggermente, si sistemo' e poi scendemmo di sotto come se nulla fosse.

Feci segnale ai ragazzi di far finta di nulla e ci sedemmo in tempo per guardare la tv.

"Oh, ma dai! Che schifoo! " urlo Chiara quando in una scena si vedeva metà cadavere in putrefazione.

"Donna passami i popcorn" disse Nick a Chiara.

In risposta lei gli tirò una manciata di popcorn facendoli volare ovunque.

"Bene domani mi aiuterete a pulire, ora vado a fare altri popcorn" li informai.

Mi diressi in cucina, apri lo sportello dove tenevamo gli snack e presi i popcorn, li infilai nel microonde e aspettai che finissero di scoppiettare.

"Hei" mi disse Jason sedendosi su uno dei banconi della cucina.
"Hei" dissi.
"Non sono ancora pronti? " chiese
"No" risposi
"Voglio partire" mi disse d'un tratto.
"Per andare a fanculo sempre dritto" scherzai.
"Divertente. Ma dico sul serio, voglio andarmene da qui" disse serio.
"Allora vai" dissi con un pizzico di tristezza.

"Partiresti con me? " mi chiese dopo attimi di silenzio.
Scrollai la testa.
"Non posso, lo sai." Dissi mettendo i popcorn nella ciotola.

Finimmo di guardare le serie tv, Jason mi salutò freddamente e poi tornò a casa.
"Io vado a letto" sbadiglio Nick.

Io e Chiara salimmo ed andammo a dormire.

Odiavo svegliarmi presto la domenica, ma dovevamo andare agli allenamenti così buttai Chiara giù dal letto.
"HEI!!" Strillo' lei.
"Allenamento, giù dal letto pigrona" le dissi correndo in bagno.
"MI CI HAI GIÀ BUTTATA FUORI TU! " Strillo' lei per farsi sentire.

Mi truccai ed infilai la divisa delle cheerleader, ovvero: il top dallo scollo a V e la gonnella biancha con due striscie una gialla e una rossa.
"Diamine, la mia divisa è ancora a casa con tutti i miei vestiti" Disse Chiara disperandosi.
"Prendi la mia" dissi e mi resi conto che allora fu una fortuna che mi sbagliarono misura ed ora ne avevo due.

La mia divisa le stava alla perfezione, si trucco anche lei, legammo i capelli in una coda di cavallo, infilammo le scarpe e misimo la felpa con la zip della divisa ed uscimmo di casa.

Arrivammo agli allenamenti giusto in tempo, le ragazze non erano ancora arrivate così ci misimo a parlare un po' e quando arrivarono le ragazze iniziammo il riscaldamento.

Io e Chiara eravamo entrambe le capitane o meglio Chiara è il capitano ed io la sua vice, ma io lasciavo gestire questo ruolo a lei, non mi si addiceva molto.

Avevamo finito da poco di provare la piramide, sia io che Chiara ovviamente eravamo delle basi, sentimmo tutte le ragazze parlottare tra di loro.

"E allora? Vogliamo allenarci o continuate a fare le galline? " Chiese Chiara alzando un po' la voce.

Mi girai e vidi passare la squadra di basket tra cui Jason che ci salutò con un gesto della testa e Daemon che sventolava le braccia. Uno della squadra si buttò su Jason mettendogli un braccio sulle spalle e poi scoppiarono tutti a ridere.

"Beate loro" sentì dire ad una ragazza.
"Sono soltanto delle civette, è per questo che sono diventate delle basi e sono le capitane delle cheerleader" disse Elen.

A molte dell'ultimo anno non stava bene che delle ragazze di terza le avessero superate in così poco tempo, tutte le altre erano simpatiche ed avevano accettato la cosa.

Il loro unico problema era Jason, la maggior parte delle studentesse non facevano che sbavargli dietro senza ritegno e la cosa mi scocciava anche un pò, durante le partite si formavano veri e propi raduni per vedere giocare lui e Daemon, fuori scuola, agli allenamenti, in piscina, ovunque. Diventavano le ombre dei ragazzi ed odiavo quando dovevamo uscire tutti insieme e non facevano altro che fissarmi e parlottare tra di loro, Chiara di canto suo faceva le moine a Daemon e scherzava con Jason, a lei piace farle incazzare e morire d'invidia.

"Andiamo a casa, gli allenamenti sono finiti per oggi" mi informò Chiara riscuotendomi dai miei pensieri.

"Tutti tranne Elen e Lisa, continuerete ad allenarvi finchè l'intera squadra di basket non se ne sarà andata a casa, oh tesoro ricordati che saprò se te ne andrai prima, ho occhi ovunque" Disse Chiara in tono di sfida ad Elen.

Per questo molte delle ragazze temevano Chiara e preferivano seguirla più che andarle contro.

Elen si scosto i lunghi capelli biondi dalla spalla, erano così lunghi che anche con la coda alta riuscivano a darle fastidio, roteo gli occhi azzurri al cielo e dalle labbra tinte di rosso le usci un semplice "vedremo chi la spunterà".

Andammo in palestra a vedere i ragazzi allenarsi, Jason aveva appena rubato la palla a Daemon e stava per segnare, come suo solito mi aveva vista e prima di tirare a canestro mi ha fatto l'occhiolino. Daemon ormai sfinito aveva chiesto una pausa e così si stavano avvicinando a noi, Chiara tirò l'asciugamano a Daemon, mentre io lo passai a Jason.

"Non mi asciughi tu?" chiese Daemon a Chiara.

"Certo vieni, avvicinati a me" le disse lei iniziando a rincorrerlo dandogli frustate con la tovaglia.

Una cheerleader che insegue un giocatore di basket è una scena a dir poco esilarante.

"Ella May" mi chiamò Jason.

"Si?" gli chiesi.

"Sta sera pizza da te? Noi quattro intendo e tuo fratello se è in casa" mi disse strofinandosi la nuca.

"Ok" risposi, sapevo che mio fratello non era in casa e non mi andava di stare da sola.

Il nostro sguardo ritorno su Daemon e Chiara, ora era lui ad inseguire lei, Daemon caricò Chiara su una spalla e lei non faceva altro che scalciare e dargli pugni.

A parer mio quei due erano fatti l'uno per l'altra.

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