Capitolo 13

7 3 0
                                    

Io e Chiara aspettavamo che finissero gli allenamenti, così da poter tornare a casa.

"Ne voglio una enorme" disse Chiara.

"Eh? " le chiesi confusa.

"La pizza" specifico.

Ora era tutto più chiaro, non potevo smettere di staccare gli occhi da Jason, era il migliore e speravo che una volta finito il liceo venisse convocato per qualche provino ed entrasse tra i migliori giocatori, sarebbe stato un sogno divenuto realtà per lui e anche se saremmo stati divisi dalla distanza speravo solo il meglio per il mio migliore amico.

Finito l'allenamento Jason si fermò a parlare con l'allenatore e a noi tocco aspettare ancora.

Finalmente dopo mezz'ora l'allenatore lo lasciò andare.

"Finalmente, sbrighiamoci, io ho fame" si lamentò Chiara.

Io risi, non faceva altro che dire di aver fame e mangiare ogni volta che poteva eppure aveva un fisico meraviglioso.

"Ella May, ti dispiace se prendiamo soltanto il cambio e ci laviamo da te? Altrimenti perdiamo troppo tempo" Mi chiese Jason indicando Daemon sulla perdita di tempo.

"No, va bene così" dissi ridacchiando.

"Hei! Smettetela di prendermi in giro" si lamento Daemon.

"Hanno ragione, sei una lumaca" intervenne Chiara.

Passammo a casa di Jason a prendere un cambio per i ragazzi e poi ci incamminammo verso casa mia.

Chiara non faceva altro che essere gelida con Daemon, eppure lui non perdeva mai la calma con lei.

Una volta arrivati a casa le prime a lavarsi fummo noi ragazze, i ragazzi si divisero per essere più veloci e mentre loro si lavavano io ordinai la pizza.

Io e Chiara ci buttammo sul divano.

"Dovresti smetterla" Le dissi.

"Di fare cosa? " mi chiese.

"Di essere così fredda ed acida" dissi.

"Non sono ne fredda ne acida" rispose.

La guardavo male, sapeva meglio di me come si stava comportando.

"E se anche lo fossi? Se lo merita" aggiunse.

"Lasciamo perdere, ok?" le dissi rassegnata.

Suonarono al campanello ed andai ad aprire, la nostra pizza era arrivata.

"Chiami gli altri?" Le chiesi iniziando a mettere la pizza ne piatti di plastica.

Chiara si sporse dalla porta ed urlò semplicemente che la pizza era arrivata.

"Fatto" mi disse in tono di sfida.

"Ho sentito, anche un sordo ti avrebbe sentita, sicuramente tra un po' arrivano anche i vicini" la guardai male.

I ragazzi entrarono in cucina e si misero a sedere sugli sgabelli, non avevo voglia di mettere troppo casino così avevo messo la pizza sull' isola della cucina, in casi come questi era d'avvero utile.

"Come fa una ragazza come te ad essere una cheerleader?" Chiese Daemon a Chiara.

"Che vorresti dire? " chiese lei.

"Beh, sai le cheerleader sono carine, fine, sempre perfette ecc" le fece notare lui.

"Non sei costretto ed essermi amico" rispose lei acida.

Mi alzai per prendere il telefono che squillava, lo cercai per un po' e finalmente lo trovai.

"Pronto? " Risposi.

"La signorina Gerardi?"

"Si? " chiedo preoccupata.

"Chiamo dal Center Hospital, abbiamo trovato il suo numero di telefono per le emergenze nel cellulare di suo fratello"

"Lui sta bene? " chiedo ansiosa.

"Credo dovrebbe venire al più presto"

Chiudo la chiamata e guardo i ragazzi sconvolta.

"Devo andare" mormoro

Prendo il giubotto ed esco di casa correndo, non ho tempo da perdere devo arrivare in ospedale al più presto.

"Maya!" Mi urlò Jason.

Non potevo fermarmi non avevo tempo, ero quasi arrivata.

"Maya aspetta! " urlò di nuovo Jason.

Entrai in ospedale e mi diressi al banco per chiedere infornazioni.

"Gerardi, Nick Gerardi" dissi sconvolta.

"Posso sapere chi è lei signorina? " mi chiese l'infermiera sulla trentina coi capelli neri.

"La sorella!" risposi aggitata.

"Signorina Gerardi, mi segua, la prego" mi disse un medico sulla cinquantina dai capelli sale e pepe ed una barba ben curata.

Mi portò di fronte la finestra della camera di mio fratello, era attaccato a delle macchine che lo monitoravano ed alcune lo aiutavano perfino a respirare, aveva un braccio ingessato e la testa fasciata.

"Non si è ancora svegliato da quando è stato portato qui, ha un braccio rotto e potrebbe avere una brutta commozione celebrale che potrebbe aver causato una perdita di memoria, aspettiamo solo che si risvegli per poter concludere gli esami" mi informò il medico.

Non potevo smettere di guardare mio fratello sperando fosse tutto uno scherzo.

Un infermiere si avvicinò per chiamare il medico che si scuso' con me e si allontanò.

Arrivò anche Jason che rimase scioccato vedendo mio fratello.

Mi portai una mano alla bocca ed iniziai a singhiozzare, Jason mi strinse tra le sue braccia come se volesse proteggermi, mi strinsi a lui e lasciai uscire tutto il dolore e la frustrazione che provavo.

After LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora