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Ero sul divano, stavo guardando un video stupido su youtube, era uno di quei video compilation dove succedono cose buffe, la luce era soffusa e il tempo fuori era davvero bello, bellissimo, le tende erano chiuse perché c'era caldo, molto caldo, un caldo umido e afoso, strano da spiegare. Il campanello suonò e mia madre con il suo tono da persona pigra mi disse di andare ad aprire. Lo feci e due uomini dell'esercito si materializzarono esattamente davanti a me, loro erano due, io uno. Loro due, io uno. Solo uno.
« Chris Stadler?» mi guardavano.
« si sono io.» sembravano seri.
« dobbiamo parlarle di suo padre, sua madre è in casa?»
« o dio, è successo qualcosa?» mia madre era intervenuta non appena si senti di farlo.
« suo marito, è morto signora, ha combattuto fino all'ultimo durante una missione in Vietnam ma non ce l'ha fatta.» i due soldati fecero una specie di inchino, ci strinsero la mano e se ne andarono via sulla loro jeep o quel che era. Mia madre mi abbracciò e iniziò a piangere mentre io cercavo di non far scendere nemmeno una lacrima, mi sentivo mancare.

Mi svegliai di soprassalto, il cuore mi batteva a mille, ero così agitato che svegliai Matt, che era rimasto a dormire da me. Mi guardò con uno sguardo un po' addormentato.
«che hai? Torna a dormire.» mi misi a sedere sul letto, stavo sudando e avevo il respiro come se qualcuno mi stesse soffocando, mi allargai il buco del collo della maglia per respirare meglio. Quando mi vide così Matt si alzo e mi si mise davanti.
«hey, che è successo, che sta succedendo?» era preoccupato, glielo leggevo negli occhi.
Mi prese le spalle e mi avvicinò a lui, mi strinse forte e mi sentii finalmente al sicuro e protetto da ogni peso accumulato in tutto quel tempo.

Il respiro si calmò e appoggiai la testa sulla sua spalla.
«brutto sogno?» mi chiese.
«brutto ricordo.» gli baciai il collo. Ci sdraiammo con calma e lui si mise vicino a me. «abbracciami.» mi abbracciò.

Mi addormentai tra le sue braccia, ma quando la mattina dopo mi svegliai ero solo. Allungai il braccio ma l'unica cosa che toccai fu l'aria.

Mi alzai dal letto e una volta sceso per fare colazione lo vidi li, che stava mangiando con mia madre, e con mio fratello. Stavo per tornare in camera ma..
«buongiorno Chris, come stai oggi?» disse mia madre, Matt le avrà detto qualcosa?
«bene, come sempre.»

Mi sedetti con loro ma ero totalmente fuori dalle loro conversazioni, parlavano senza fermarsi e io li vedevo scambiarsi occhiate senza mai rivolgersi a me. Okay, va bene, io stavo mangiando e non volevo essere interrotto. Poi Matt senza farsi vedere da mia madre mi mise una mano sulla gamba, raddrizzai la schiena.

Mi sentii in pace. Appogiai la mia mano sulla sua fino a che non fu l'ora di ritornare in camera per prepararci e andare a scuola.

Appena arrivati in classe la persona meno indicata mi salutò.
«hey.» era Hannah.
Non le rivolsi la parola, magari stava parlando con qualcuno dietro di me. Mi sedetti lontano da lei, in fondo all'aula. Matt aveva un'altra lezione in quel momento quindi sarei dovuto rimanere da solo per un po'.

Invece stava parlando con me.

«heyy, parlo con te.» perché con me? Perché dovevo parlare con una persona così? Non ci avevo più niente a che fare con lei.
Non risposi.
«hey, ma si può sapere che hai? Sei strano.» no, questo no. Non poteva dire a me di essere strano, insomma, non ero io che avevo smesso di punto in bianco di parlare con la mia migliore amica ma lei. Non riuscì a starmene zitto ma semplificai molto.
«non ho più niente a che fare con te e ora levati che voglio seguire la lezione.» non disse niente in risposta, si girò lentamente e se ne andò al suo posto lontano da me.

All'ora dopo rividi Matt, stava camminando nel corridoio e aveva un foglio in mano, credo che stesse andando dal preside. Se non era quello stava tornando da lì.

Lo salutai con un cenno e con un sorriso forzato, volevo raccontargli di hannah ma non mi diede il tempo.
«Chris scusa devo andare, ci vediamo dopo, o domani. Ti chiamo comunque stasera non preoccuparti.» mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò.

Un bacio, in pubblico, non mi girai per vedere se qualcuno stava guardando, ero pietrificato, completamente.

Perché lo aveva fatto?

Chris ti fai troppe paranoie, mi dicevo, e lo pensavo davvero ma non faceva smettere l'ansia che mi assaliva.

Lo guardai uscire dalla porta principale per poi andare in classe, Hannah sembrava triste, e intenzionata a ricongiungersi con me ma ad ogni tentativo le sbattevo una porta in faccia come lei aveva fatto con me. Se lo meritava, il soffrire, tutto quanto.
Se lo meritava.

Le ore passavano in fretta finché non successe quella cosa.

Quella cosa.

Era l'ultimo cambio di aula, presi i libri dall'armadietto spostando anche questa volta un modellino di Star Wars di Martin. Andai in bagno, feci ciò che dovevo fare e premetti lo sciacquone. Aprii la porta lentamente e mi diressi verso il lavandino per lavarmi le mani quando successe quella cosa.

«allora?»era Fred, il ragazzo peggiore della scuola. Dovevo tenere la testa bassa e rispondere brevemente.
«tutto okey Fred.» mi asciugai le mani con della carta e feci per uscire.

Quando mi fermò e mi butto contro il muro, non ebbi il tempo di fare niente.

Mi tirò un pugno, e un altro, e un altro ancora. Poi se ne andò dopo aver detto: «ti ci voleva proprio frocetto.»

Non mi accasciai, rimasi in piedi ad incassare colpi. Mi faceva male tutto, lo stomaco, l'addome, ovunque mi avesse tirato quei pugni.

Ma mi aveva ferito di più con le sue parole, con il suo "frocetto". Mi faceva male, e mi mancava il fiato, mi sedetti per terra, non ce la facevo più.

Saltai l'ora di lezione che mi aspettava, non riuscivo ad alzarmi.

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